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 Home page > Tribuna Libera > E Cat Stevens cantava "Father and son"...

E Cat Stevens cantava "Father and son"...

Mi è capitato, per due giorni di seguito, di ascoltare "Father and son", una famosa e bellissima canzone di Cat Stevens del 1970. 

E' una di quelle canzoni che, anche se pensiamo di non conoscerle dal titolo, appena parte la prima strofa ci troviamo a dire "Ah sì, la conosco!". E' stata quella l'occasione in cui ho cominciato a pensare a come è cambiato il rapporto genitori-figli, ma declinato totalmente al maschile. "Son" in inglese infatti significa proprio "figlio maschio", e la canzone fa riferimento al rapporto tra il ragazzo e suo padre.

Ovviamente si parla di punti di vista differenti tra l'uomo che dà consigli del tipo "Io sono più vecchio di te, quindi so come vanno le cose" e il ragazzo che invece scalpita per vivere la vita a modo suo, rispondendo "Tu non mi capisci, lo so io quello che devo fare". Insomma, le classiche incomprensioni generazionali: "It's the same old story", per dirla con Stevens.

Però, e questa è la riflessione che il brano mi ha suscitato, oggi sembra che le cose stiano cambiando. Già semplicemente camminando per strada ho notato tantissimi papà in giro con i loro bambini, alle prese con passeggini e biberon. Ed è una cosa che si fa notare, perché finora dietro ai bebè sulle "quattro ruote" c'era sempre una donna, mamma, nonna o baby sitter che fosse. Ed è diverso anche dalle pubblicità modello "Famiglia Mulino Bianco", dove la bambina è vicino alla mamma e il bambino accanto al papà.

Ho pensato anche che negli ultimi tempi stanno crescendo le richieste di congedo di paternità, tanto da volerlo inserire per legge, certo con modalità ancora molto blande e non paragonabili alla maternità (giustamente, aggiungerei). Senza contare che mi è capitato più volte di sentire di mamme a lavoro e papà a casa ad accudire i pargoli. Saranno ancora eccezioni, piccole oasi felici, ma mi sembra che qualcosa stia cambiando, in primis negli uomini e nei loro atteggiamenti, e questo mi fa piacere perché è qualcosa di spontaneo, che nasce evidentemente dentro di loro. Insomma, forse non è proprio "the same old story"... 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 22 maggio 2012 13:43

    Credo di essere stato ,per l’infanzia e adolescenza, un buon padre. Ai miei figli ho sempre detto questa frase: non sono il migliore ma cerco di fare del mio meglio. Posso dire che ho cambiato i panni, preparato da mangiare, fatto il bagnetto, giocato eccetera; da grandicelli e grandi (ho due femmine 16 - 17 e uno di 28) ascolto tutti e parlo spesso con loro .Non sono il miglior padre che poteva capitare loro, ma si devono accontentare. Quanto al brano parla di un periodo adolescenziale o più maturo piuttosto che dell’infanzia.Buona la canzone e la tua scelta (come argomento di discussione).

    • Di (---.---.---.146) 22 maggio 2012 15:00

      Caro Lupodeicieli,

      è bello leggere testimonianze di padri felici e fieri di aver costruito, giorno dopo giorno, un rapporto solido con i propri figli.
      Il brano è stato uno spunto, proprio per capire se e quanto le cose stiano cambiando rispetto a qualche anno fa. Forse prima per un uomo era una rarità fare da mangiare, il bagnetto, per non dire ascoltare o parlare con i propri figli. O forse no, ma sono sicura che i tuoi ragazzi siano orgogliosi del proprio papà!

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