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Donne e leadership femminile, strategie di opportunità da cogliere e perseguire

Lavorare su assertività, auto-stima, self-negoziazione efficace e “cultura di genere” per superare gli “ostacoli di genere” che deprimono il valore, rispetto, la valutazione e sensibilità della ricca diversità femminile e ne disperdono il buon operato nella vita pubblica e lavorativa.

Donne e leadership femminile sono un’opportunità da cogliere con strategie costruite e perseguite nelle aziende e nella vita pubblica del Paese. Così come sono disperse le risorse economiche per risanare in tempi congrui la crisi italiana, sovente si manifesta dispersione dell’operato femminile in molti ambiti della vita professionale e civica. Bisogna creare e alimentare una nuova cultura di genere all’interno della quale si porti avanti l’equilibrio delle menti con adeguate risposte ben articolate nelle aziende e anche in politica.

Fare subito una mappatura degli “ostacoli di genere” che possono essere superati con azioni immediate e ben studiate che elargiscano il massimo beneficio alla causa in questione. Occorre valorizzare, rispettare, differenziare in ottica valutativa-obiettiva e sensibilizzare con lo scopo d’incrementare la consapevolezza sulla “diversità di genere” per ridefinire gli interventi più efficaci e mirati.

Lavorare su assertività, auto-stima, self-negoziazione efficace e altri ambiti di comportamento possono essere di aiuto per chiunque interagisca tra generi in ogni tipo di organizzazione ed è vincente per creare un collettivo di lavoro e sociale in armonia con le sfide di ogni giorno e superare ciò che limita le potenzialità dei soggetti.

Creare un ambiente di lavoro equilibrato tra generi riguardo a vita e lavoro è la sintesi del bilanciamento tra vita e lavoro che va salvaguardato con attenzione e intelligenza per non deprimere gli slanci delle persone. Per le donne l’equilibrio è fondamentale per mantenere il carico familiare e al tempo stesso offrire un percorso di carriera adeguato che non implichi alti costi personali. Imparare a riconoscere, sviluppare e valorizzare i talenti femminili e da ciò donne e uomini vanno sensibilizzati alla diversità e al potere degli stereotipi che limitano il buon apporto e rapporto sociale tra i sessi.

La partecipazione femminile al management pubblico e in azienda può migliorare la performance economica e ciò può essere evidente attingendo al valore di genere che può esprimersi “liberamente” a vantaggio di tutti. Le buone intenzioni non sono sufficienti per abilitare la “società femminile” in pieno accordo con il resto del mondo lavorativo e per ciò l’attenzione va costantemente indirizzata verso programmi formativi su aspetti critici che ostacolano la crescita delle risorse valide.

I temi formativi in ambito del coaching, networking, capacità auto-formativa, assertività, gestione dello stress e della carriera, self-management e leadership possono di sicuro aiutare ad acquisire le competenze con le quali ogni individuo, di qualunque sesso, impari a interagire attivamente e proficuamente con chiunque, senza che pregiudizi intellettuali ne offuschino giudizio, comunicazione e risultati finali. In sintesi, sabotare il lavoro femminile in un’organizzazione è anche riuscire a sabotare la straordinaria varietà compartecipativa e in generale decolora la sensibilità e il patrimonio emotivo espresso tipicamente dal genere.

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