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Donne e Media: a Roma per confrontarsi su una nuova e rispettosa comunicazione del femminile

Il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Associazione Pulitzer in collaborazione con Associazione LSDI (Libertà di Stampa Diritto all’Informazione), DigiLab dell’Università La Sapienza di Roma e il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa, presenta l'evento pubblico: "Donne e Media. Riflessioni sul ruolo della donna nell’immaginario collettivo".

Si tratta del primo di una serie di incontri itineranti in diverse città d’Italia con vari ospiti e interlocutrici che hanno a cuore il tema delle donne e della comunicazione dell’immagine femminile. In quest’occasione interverranno Lucia Visca, Presidente della Commissione per le Pari Opportunità Federazione Nazionale della Stampa, Giovana Cosenza, blogger e docente di semiotica presso l’Università di Bologna, Loredana Lipperini, giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica, Antonella Beccaria, giornalista, scrittrice e redattrice di LSDI, Milly Buonanno, docente e responsabile scientifico dell’Osservatorio GEMMA, Gender and Media Matter, e Natascha Fioretti, giornalista, responsabile Pari Opportunità Associazione Pulitzer e della sezione italiana dell’European Journalism Observatory.

La serata, aperta al pubblico e gratuita, si terrà venerdì 25 novembre alle ore 17.30 presso la Sala Odeion dell’Università La Sapienza di Roma, Edificio di Lettere e Filosofia, Piazzale Aldo Moro 5. Si aprirà con i saluti di Milly Buonanno per la Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza e di Stefano Lariccia – professore e direttore del DigiLab della Sapienza. Questi i temi al centro del dibattito "Donne e media. Riflessioni sul ruolo della donna nell’immaginario collettivo" che si aprirà con la proiezione del video-documentario “Il corpo delle donne” di Lorella Zanardo:

Viviamo in un Paese dove fare la velina è tra le professioni più ambite, dove grazie alla politica abbiamo imparato che cosa sono le escort e, grazie alla tv e alla pubblicità, siamo convinti che il modello femminile al quale assomigliare sia quello di una bambola di gomma tanto perfetta e lucida, quanto finta ed effimera, tanto sorridente, quanto muta e vuota.

La questione è così urgente che un milione di donne italiane all’inizio dell’anno sono scese in piazza a manifestare rivendicando maggiore dignità e pari opportunità, chiedendo un Paese che le rispetti.
Come si è arrivati a tutto questo? E' tutta colpa dei media, della tv in particolare, e dei falsi modelli che trasmettono? O i media fanno da cassa di risonanza, amplificatori di una questione che è prima di tutto sociale e culturale, insita nel nostro vivere quotidiano e nel nostro sentire comune? E' possibile che non ci siano altri modelli che valga la pena trasmettere e diffondere, soprattutto per le nuove generazioni? E le donne che cosa pensano?

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