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 Home page > Attualità > Società > Dislessia, questo non è un problema

Dislessia, questo non è un problema

Credo di poter parlare a nome dei tanti genitori di bambini e ragazzi dislessici/dsa, ma anche dei molti insegnanti già sensibili al tema, nel ribadire ancora una volta che il problema non sono i nostri figli dislessici e non è la dislessia.

Il problema è piuttosto l’incapacità di capire cosa essa sia e come si debba serenamente affrontare, senza pregiudizi, all’interno di un sistema didattico finalmente flessibile alle differenze.

I nostri figli non sono malati, stupidi, pigri, svogliati. Sono invece ragazzi intelligenti, capaci e creativi che hanno semplicemente modalità di apprendimento diverse da quelle rigidamente standardizzate e che hanno pertanto bisogno di metodologie didattiche flessibili nonché di strumenti consoni alle loro peculiarità.

Essere dislessici non è una vergogna come non lo è essere mancini, daltonici o albini. Ben lungi dall’essere un handicap o, peggio ancora, un’etichetta infamante, la dislessia è semplicemente una caratteristica individuale. Ed infatti il problema nasce solo nel momento in cui questi ragazzi, spigliati ed arguti, vengono a contatto con un sistema scolastico che non ne riconosce la legittimità, che ne mette in dubbio la veridicità, che rifiuta di dare loro ciò di cui hanno bisogno. In sintesi che non rispetta la loro identità personale. In tale contesto ai nostri figli non rimane che soccombere, innanzitutto psicologicamente e tanto più velocemente quanto meno possono contare su una famiglia capace di tutelarne caparbiamente i diritti. Diversamente invece possono sviluppare tutte le loro capacità, acquisire l’autostima necessaria per raggiungere il successo formativo e costruirsi il bagaglio culturale fondamentale per realizzarsi nella vita. Basta poco, in fin dei conti, solo un pizzico di sensibilità e di rispetto.

Conosco personalmente ragazzi dislessici eccezionali, che si sono laureati, che hanno scritto libri, che hanno lanciato attività imprenditoriali che hanno mille stupendi progetti in testa ma purtroppo vedo anche tanti loro compagni più sfortunati, vittime sacrificali di una cultura prevaricante e irrispettosa delle differenze.

E’ vero, oggi finalmente, possiamo contare su una legge che tutela i diritti degli studenti dislessici, approvata alcuni mesi or sono all’unanimità, ma sappiamo anche che si tratta di un cambiamento culturale il cui decorso non sarà così immediato e scontato. Giocano “contro” i pregiudizi e l’abituale resistenza al cambiamento, ben supportati dall’altisonante campagna negazionista che trova spesso breccia sui media proprio per i suoi toni allarmistici (scuole come ospedali, malati anziché somari, scuole in declino ecc.). Mascherati da una patina di buonismo egualitario, questi interventi ricalcano la feroce crociata anti-psichiatrica (e anti ADHD e DSA) sbarcata dagli USA assieme ad una ben nota setta pseudo-religiosa.

Ora il Comitato Tecnico-Scientifico è al lavoro per definire i decreti attuativi della legge sulla dislessia ed ecco, come in ogni momento delicato dell’iter legislativo, far capolino un nuovo attacco, lanciato a spron battuto sui media a mo’ di comunicato stampa, questa volta da una fantomatica “insegnante” in anonimato. Non credo certo che gli autorevoli componenti del Comitato si lascino condizionare da argomenti così poco qualificati. In ogni caso, si sappia, noi genitori di ragazzi dislessici, sostenuti dai numerosi insegnanti e tecnici che hanno a cuore il loro futuro, sorridiamo ormai nel leggere le solite accozzaglie di banalità e procediamo instancabili nel portare avanti con determinazione questa battaglia di civiltà.

Per i nostri figli e per quelli che verranno.

Per una cultura della diversità, di cui l’Italia ha così tanto bisogno.

La lettera, già firmata da numerosi genitori ed insegnanti, può essere sottoscritta su http://www.facebook.com/topic.php?topic=20909&post=167398&uid=456803020023&ref=mf#post167398

Commenti all'articolo

  • Di illupodeicieli (---.---.---.147) 18 febbraio 2011 15:13

    Ho una figlia dislessica che, per fortuna e grazie all’interessamento della famiglia, ha risolto per ora il "problema": ha un suo metodo di studio , di apprendimento, e grazie a questo suo modo di rapportarsi alle varie materie di studio ha una media che va oltre l’otto. E’ da alcuni anni che percepisce una borsa di studio per merito,e anche quest’anno che è in terza superiore è sulla buona strada. Da quando in prima e seconda elementare le diceva,l’allora maestra, che era "una testa di legno", che "non sentiva le doppie", a oggi che è portata come esempio e dimostrazione di che cosa può fare una persona dislessica. Certo ha bisogno di alcuni aiuti, cose che lei stessa ricerca e trova in se stessa,come quando usa le dita per contare, a quando preferisce usare il correttore ortografico, a quando usa invece la memoria per ricordarsi "che cosa e come ha spiegato l’insegnante". Per il resto sono fermamente contrario a un intervento di psichiatri o strizzacervelli, mentre ravviso timori da parte di genitori che forse si sentono incapaci nel dare una mano ai propri figli. In ogni caso non si può scaricare addosso il peso dell’insegnamento soltanto agli insegnanti, ma non si possono lasciare soli i genitori nell’affrontare il problema con i figli. Lo dico perchè la nostra famiglia si è impegnata nel far eseguire a nostra figlia gli esercizi (chi ha un figlio dislessico forse li conoscerà)periodici e con tanto di cronometro: ma non ci sentiamo eroi, anzi , quando è capitato abbiamo divulgato l’indirizzo locale dell’associazione cui abbiamo fatto riferimento e che ,nelle persone del Prof. Masala e della Dottoressa Petretto, ci ha supportato. In ogni caso nel mio blog e in un commento su un articolo pubblicato da poco su comedonchisciotte.org ho chiarito il mio pensiero e messo al corrente della mia esperienza: in particolare posso suggerirvi di leggere che cosa sanno e come viene vista la dislessia da alcuni insegnanti di scuola media superiore: mi riferisco a un post in cui ho spiegato cosa mi è successo quando ho chiesto informazioni per l’iscrizione di mia figlia alle superiore e che cosa mi hanno risposto allorchè ho fatto presente che è dislessica.

  • Di (---.---.---.34) 18 febbraio 2011 15:24

    Grazie per la testimonianza che conferma che i dislessici sono ragazzi che hanno mille risorse. Preciso che per la dislessia i neuropsichiatri fanno solo la diagnosi e nessun altro intervento. Non è una malattia e pertanto non si cura. Si può solo intervenire con la riabilitazione (es. logopedia) e con l’adozione di strumenti (es correttore ortografico come cita lei) che consentono di bypassare le difficoltà. E’ fondamentale che ci sia un’alleanza strategica tra famiglia e scuola, che possa consentire a questi ragazzi intelligenti di far valere le loro capacità. Vi stupiranno, statene certi!

    • Di illupodeicieli (---.---.---.147) 18 febbraio 2011 15:50

      Le difficoltà stanno nel reperire a prezzo buono ,dato che non tutti navigano nell’oro, gli strumenti di ausilio come il computer o gli audio libri: in passato era possibile, qui in Sardegna, ottenere la versione "audio" di alcuni libri, tra cui quelli scolastici. Posso testimoniare che mia figlia, nel rispetto della legge ha affrontato e superato l’esame di terza e ha utilizzato, per il tema di italiano il pc (che ovviamente è stato opportunamente controllato prima e dopo il compito).Mentre per la matematica anche adesso può utilizzare la calcolatrice, ma se lei può ne fa volentieri a meno. Per quanto riguarda gli psichiatri so che fanno le diagnosi, ma per tornare a parlare in qualche maniera di soldi, a suo tempo mi chiesero ,dopo che la bambina aveva completato i test, per ritirare il referto di pagare il ticket. Dove ci siamo poi rivolti successivamente non ho pagato e ho risolto, anzi mia figlia ha risolto o sa come affrontare i problemi inerenti la dislessia.

    • Di (---.---.---.34) 18 febbraio 2011 16:06

      Sì certo il problema economico esiste ma, a parte il pc, adesso ci sono moltissime risorse gratuite: audiolibri, i testi scolastici in digitale, software di lettura vocale, programmi per creare le mappe....c’è di tutto a gratis!

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