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Diario di bordo elettorale. La notte porta consiglio...

Diaro di bordo elettorale, 7 giugno 2009
Ore una e quaranta di notte passate da poco.
Tempo di andare a letto, che domani si lavora, e di trarre le prime considerazioni sui dati che arrivano. Il 30% dei seggi è già stato scrutinato, e si avvicendano le proiezioni ed i dati reali. So già che me li sognerò stanotte, facendone indigestione e prevedendo l’impossibile, in senso pessimistico, chiaramente.

Ammettiamo che i dati reali al 30% e le previsioni, che differiscono dai primi per pochi punti percentuali, siano definitivi.
Alcune riflessioni possiamo già farle.

Innanzitutto il Pd si attesta ad uno zoccolo duro che nessuno prevedeva. Non era prevista crescita, e non c’è stata, ma tutti coloro che avevano prenotato un posto in prima fila per il funerale di Franceschini dovranno chiamare l’amica di Bisio a quel servizio telefonico e farsi segnalare il funerale più vicino.
Ci sono, sembrerebbe, prospettive di ricostruzione.

Il Pdl mostra di essere ancora più forte. In calo, di poco, rispetto alle politiche, ma con una scorza talmente dura da resistere a foto, teen’s gate, avvocati corrotti, e quant’altro.

Il Pdl è il partito di Berlusconi, lo usa come sua proprietà privata, e lo dimostra ogni giorno.

Interessante una riflessione sugli elettori del Pdl. All’estero si sosteneva che molti conservatori sarebbero stati a casa scandalizzati dal comportamento di Berlusconi.

In realtà il fatto che il dato cambi di poco, per carità, senza sfondare il 40% come prevedeva il premier, dimostra una di queste due ipotesi:
a) Berlusconi esce pulito da qualsiasi accusa davanti ai suoi elettori b) il Pdl da partito personale di Berlusconi si sta effettivamente trasformando in partito reale, anche di persone, con idee in condivisione. Per cui gli elettori lo votano perchè presente sul territorio e perchè condividono un ideale, non solo il "capo".

Nel secondo caso sarebbe bello capire quale ideale.



Come al solito, ugualmente, entrambi gli schieramenti si sfidano a Porta a Porta sostenendo entrambi la propria vittoria. L’Italia è sempre l’Italia.

Per quanto riguarda il resto della sinistra appare quasi ovvio che tra chi è realmente schierato a sinistra in Italia, scavlcando da quella parte il Pd, molti preferiscono ancora la dietrologia della falce e martello.



In parole povere, c’è un buon 3/4% in Italia a cui piace ancora sentire parlare di Lenin e della sua salma, che il Diliberto vorrebbe portare in Italia.

Non so come vedere il risultato di Vendola e della sua Sinistra e Libertà. Una lista alla prima apparizione che da sola prende di più di La Sinistra L’Arcobaleno, ma che scende di un mezzo punto rispetto ai sondaggi, non arrivando allo sbarramento del 4%.

L’Italia dei valori e la Lega fanno il botto e festeggiano. Da domani avremo un governo ancora più ostaggio della Lega e una opposizione ancora più ostaggio di Di Pietro.

Facile capire il perchè.
Al governo la Lega ha dato fiato a tutti i razzisti che vogliono gli immigrati fuori d’Italia, è stata la vera forza rivoluzionaria al governo, perchè ha proposto leggi quasi inammissibili, ha avuto coraggio, fegato e stupidità.

Putroppo è stata premiata, cosa che mi fa rabbrividire.



L’Italia dei Valori ha semplicemente colpito più forte del Pd contro Berlusconi e il Pdl. C’è una buona parte di italiani che vedono in Di Pietro il campione dell’incorruttibilità, il campione dell’onestà, e per questo ne fanno il campione di una sinistra da rifondare. Senza accorgerso che sbagliano, e non perchè Di Pietro sia corrotto, non ci crederei mai, ma solamente perchè fondamentalmente Di Pietro è di destra sociale, come Borsellino, come Falcone, come Dalla Chiesa e tanti altri.

Tralasciamo l’Udc, per quanto in aumento. Non mi va di parlare di chi dice solo meschinità ed alza la voce in campagna elettorale per mettere poi la coda tra le gambe e dire sempre sì.

Quello non è un partito. E’ al massimo un negozio, una agenzia di voto.

Il dato chiaro è che in Italia il maggioritario è inservibile.
Il 15% degli italiani che votano potrebbero tranquillamente starsene a casa, stando così le cose.

Possono sperare in un futuro differente, ma resta il fatto che non avranno rappresentanza nel parlamento europeo.

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