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Di Pietro contro tutti

In una società dove la parola “trasparenza” non ha più nulla a che fare nemmeno con il cristallo, appare quasi incomprendibile chiunque gridi a gran voce verità tanto vere da stare davanti agli occhi di ognuno. Tanto grandi, enormi... Da non esser viste. Da nessuno.

Avere quindi qualcuno che tenta spasmodicamente di portare o riportare tutti alla luce dovrebbe essere una sorta di risorsa. Ma non lo è. O così almeno appare.

La verità – per contraddizione del tutto umana – non piace. A nessuno. La verità scompiglia pseudo sicurezze, scioglie convinzioni annose, spinge al movimento, alla reazione. L’Italiano medio, tutte queste cose le ha lasciate in un qualche dimenticatoio. Meglio non vedere. Non sentire. Non parlare. Come le tre scimmiette. Meglio non reagire. Meglio la testa sotto la sabbia. Meglio tutto, pur di non dover prendere decisioni gravi, alzare il culo dalla sedia e dichiararsi contro qualsiasi congiura all’onestà ed alla trasparenza.

Fare due più due in Italia è gioco oscuro. Prendere atto delle cose più semplici pure. Sarebbe come dover dichiarare la propria inettitudine, lassismo, incapacità. Sarebbe come dover rimettere tutto in discussione e prendersi persino la responsabilità di una nazione ormai evidentemente a rotoli, chiaramente solo per i cittadini.

Perché questo lungo preambolo? Perché quando poi c’è qualcuno che con la massima semplicità – qualcuno la chiama persino grettezza nei modi – palesa ciò che già è palese, viene immediatamente percepito come qualcosa di bizzarro, strano, incredibile, storto, distorto e pure rompi scatolame.

La verità, ripeto, non piace a nessuno.

L’Onorevole Di Pietro, da anni in politica, ha scelto una missione. Parlare di cose ovvie, palesi, che sono sotto gli occhi di tutti tutti i giorni. Ha scelto e sceglie ogni giorni di aprire occhi incollati da fiumi di parole. Ha deciso di essere la luce sulle tenebre. Il Censore. Il giustiziere degli ingiusti. Il salvatore di patria non salvabile. Perchè gli stessi cittadini non vogliono salvarsi, vedere e sentire.

Il suo è un lavoro minuzioso. Di demolizione di qualcosa di già demolito peraltro. Ma che ognuno poi cerca di ricongiungere per ricostruire qualcosa che serve, a quanto pare, solo a tacitare animi tormentati dal nulla.

Di Pietro, come l’Arcangelo Gabriele, sfodera lo spadone ed urla verità incomprensibili a chi non comprende più cosa sia davvero la verità. Da chi, in qualche modo, ha scelto la strada che gli sembra migliore: farsi i fatti propri. Senza capire però che “fatti propri” sono i fatti ci chi pretende di gestire le vite altrui ogni giorno. Ed è qui la falla. Nessuno o quasi oggi in Italia, si sta rendendo conto che il “gossip” della politica, gli scandali, le speculazioni, le aule giudiziarie eluse da certi personaggi e persino le celle di galera mai abitate da altri, non sono “fatti loro” ma sono sempre più “fatti nostri”.

E’ così perverso per la maggior parte degli italiani prendersi cura dei fatti propri? A quanto pare si. E se c’è qualcuno che urla ogni giorno cose ovvie, palesi e prevedibili, vine immefiatamente etichettato come folle, blasfemo e pure rompi palle di equilibri squilibrati.

Il fatto è, che il Sistema in cui viviamo ha trovato la falla in cui infiltrarsi. Il “bug” come si dice oggi. Il difetto. Ed attraverso la falla, inocula perverse percezioni di una realtà che non ha più alcun senso logico.

Di Pietro è un santo? No, come nessuno è santo su questa terra. Ma dalla sua ha una grande capacità: dire le cose più sciocche nella loro enormità, tentando di risvegliare menti incollate da altre beghe che non rappresentano mai un centesimo di verità.

La realtà fa male perché mette tutti nella condizione di doversi mettere o rimettere in discussione. La verità più palese pesa come un macigno se si è in qualche modo complici di un misfatto. E si è complici di molti misfatti se da cittadini non ci distacchiamo con fragore e palesemente da certe azioni che – oltretutto – se fossero compiute dal semplice uomo della strada, costerebbe lacrime, sanzioni e galera a vita.

Vi lascio riflettere senza troppa calma però, che altrimenti le enormi realtà minacciose di questo paese che si burla di tutti, lasceranno tracce indelebili nella vita di ognuno. Ed arriverà il momento in cui non ci sarà più tempo per riflettere, comprendere, reagire.

Pensateci. In fretta.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.111) 21 ottobre 2010 19:50

    1) A Ballarò, davanti a Di Pietro, il direttore Sallusti (Il Giornale) ha "confessato" che nel 1994 ricevette dai suoi cronisti copia dell’ordine di comparizione emesso dalla procura di Milano nei confronti di Berlusconi. Atto "uscito illegalmente" dai locali della stessa Procura. Versione del tutto diversa da quella all’epoca raccolta dai magistrati inquirenti. Di Pietro si è infuriato! Cosa aspettarsi? Niente, perchè il reato è ormai prescritto. Fare informazione non significa dover difendere senso e valore di Parola e Merito ...
    2) I 3 CIRCUITI della giustizia. Circuito generale: chi ha ragione (innocente) spera sulla capacità del suo Avvocato e sulla lungimiranza del suo Giudice. Circuito riservato: chi ha mezzi e conoscenze può sempre contare sull’abilità di un pool di Legali per arrivare alla prescrizione. Circuito esclusivo: chi oltre ai mezzi ha anche il potere può riuscire ad ottenere da una casta di Primi Super Cives le norme giuridiche più consone al suo interesse …

  • Di (---.---.---.241) 22 ottobre 2010 13:11


     Spero che a Torino " Di Pietro " non si faccia ancora influenzare dal PD nell’appoggiare Chiamparino, perderebbe buona parte dei consensi tanto faticati ma che a perderli ci si mette un attimo !

  • Di Luigi Iovino (---.---.---.70) 22 ottobre 2010 17:38
    Luigi Iovino

    La verità e che ci siamo abituati a vivere in un paese dove la corruzione, morale ed economica, è il motore di tutto... e non sappiamo farne a meno..., tranne poi quandi ci cadiamo dentro di persona...

    Chi non ha peccato lanci il primo Di Pietro...

    www.luigiiovino.it

  • Di paolo (---.---.---.135) 23 ottobre 2010 11:21

    Parole sante .

    Purtroppo pero’ la faccenda e’ molto piu’ complicata di quanto non sembri . 
    Bisogna prendere atto che per una buona maggioranza degli italiani consapevoli e votanti , parole come moralita’ ,giustizia e legalita’ sono concetti fumosi ,astratti , poco attinenti al modello di societa’ in cui viviamo. .
    Un modello che non e’ accordato dalle tre proverbiali scimmiette , ma su molto piu’ concrete tre parole : soldi ,sesso e potere (non necessariamente in questo ordine) .
    Quello che intendo dire e’ che non e’ un problema di percezione , di distrazione o di mancanza di consapevolezza , e’ una scelta di vita : avere anziche’ essere . 
    Berlusconi e’ un modello "vincente" a cui aggrapparsi per vedere se si puo’ ciucciare qualcosa , Di Pietro e’ un rompiballe , e’ uno che mette il bastone tra le ruote , che parla di cose (appunto come dici tu) scontate e banali . E’ uno fuori dal coro e che deve , come sta’ ben dimostrando quella incredibile congrega che si chiama PD , rimanere fuori dal coro . Meglio trattare con gli scudo crociati di Casini .
    Ti rendi conto dove siamo arrivati .

    paolo




     

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