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Da un’idea di Leonardo da Vinci, ecco il più grande "tamburo automatico" al mondo

"Mechanical drum": storia e ingegno al servizio dell’arte, della musica e della tecnologia.

Il "Tamburo meccanico" è un’invenzione progettata da Leonardo da Vinci (ma non realizzata), ideata dal grande Maestro nel primo decennio del Cinquecento così come documentato dal "Codice Atlantico" (foglio numero 837r).

Oggi, però, il "Mechanical drum" (o "Tamburo meccanico") è qualcosa di più di un disegno: è una straordinaria realtà grazie al lavoro di ricerca e sperimentazione di un giovane musicista e compositore italiano, Pietro Luca Congedo, che, col supporto di quattro ingegneri collaboratori, è riuscito a realizzare una macchina per la musica fedelmente ispirata al progetto di Leonardo da Vinci.

Da un'idea di Leonardo da Vinci, ecco il più grande "tamburo automatico" al mondo

Il “Mechanical drum” è insieme un’opera artistica ed uno strumento musicale davvero unico:
  1. sia perché il più grande tamburo oggi esistente e mai presentato al pubblico (le sue dimensioni sono: 3.5 m d’altezza, 2.5 m di diametro e 95 cm di profondità);
  2. sia perché il primo automa al mondo in grado di interagire musicalmente con l’interprete.

Il “Mechanical drum” è un tamburo automatico (in legno, alluminio, pelli e feltro) che poggia su un robot munito di dodici braccia battenti pilotate dal computer attraverso un software appositamente progettato (che gestisce la parte musicale) che manda impulsi tramite protocollo MIDI, così azionando le sue braccia e permettendo al tamburo di suonare più di cento dinamiche.

L’opera musicale eseguita dal tamburo, in particolare, è una composizione originale dello stesso artista Pietro Luca Congedo, dal titolo “Experiment about the Temporal Wars”.

La composizione (scritta e progettata al computer) utilizza esclusivamente il protocollo Midi con l’aggiunta di alcuni suoni elettronici: i suoni vengono interfacciati, quindi trasformati e tradotti in segnali input che mettono in funzione il tamburo.


Il Mechanical Drum, quindi, rappresenta l’esito di due distinti ma interconnessi interventi:

  1. una elaborata ricerca tecnico-scientifica;
  2. e, al contempo, una innovativa ricerca musicale.

L’opera “Mechanical drum”, presentata per la prima volta al pubblico svizzero lo scorso 29 gennaio, rimarrà in esposizione al “Museo d’arte della città di Lugano” dal 12 al 21 febbraio, nell’ambito della mostra “Corpo Automi Robot. Tra arte, scienza e tecnologia” allestita nella prestigiosa “Sala degli Specchi” di Villa Ciani.

Durante l’esposizione i visitatori potranno restare ammaliati dall’esibizione del tamburo, che suonerà autonomamente (ossia senza alcun intervento umano) un pezzo della composizione musicale “Experiment about Temporal Wars”.

Informazioni sull’artista:

Pietro Luca Congedo, nato a Legnano (MI) nel 1977, ha trascorso gran parte della sua adolescenza in Sicilia, dove ha iniziato gli studi musicali presso il “Conservatorio di Musica Antonio Scontrino” di Trapani.

Trasferitosi appena maggiorenne in Svizzera per approfondire i suoi studi, si è diplomato presso la “Musikhoschule” della Svizzera italiana a Lugano e studia attualmente presso il “Conservatoire National de Strasburg”.

A stimolare il suo interesse per lo studio della composizione e dell’elettronica applicata alle percussioni ha contribuito soprattutto la proficua collaborazione artistica con il compositore Karlheinz Stockhausen (uno dei più significativi compositori del XX secolo, scomparso nel dicembre del 2007), il quale scelse proprio lui quale interprete dei suoi lavori per percussione.

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