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 Home page > Attualità > Società > Democrazia in crisi? Lettera a Napolitano

Democrazia in crisi? Lettera a Napolitano

Egregio Presidente Napolitano,
Apprezzo molto il suo invito ad una tregua tra politica ed informazione in vista del G8.
 
Esattamente come ho apprezzato la sottile distinzione fatta tra crisi della politica e crisi delle Istituzioni, alle quali, concordo appieno, va tributato il rispetto.
Perle di saggezza derivanti dalla carica che ricopre e, mi permetta dalle 84 primavere che Si porta sulle spalle. (Auguri!)
 
Plaudo alla pacatezza e all’equilibrio.
 
Sfortunatamente in qualità di cittadina rispettosa delle Istituzioni ed utente dei servizi di informazione resto un pochino interdetta.

La tregua tra informazione italiana e politica mi sembra sia di fatto da tempo raggiunta.
 
Considerato che circa il 70% degli italiani ha come sola fonte di informazione la televisione ed i relativi TG non ho visto battaglie all’ultimo sangue: anzi c’è chi si è portato avanti cassando le notizie ma dando ampio spazio alle difese…da che? Non è dato di saperlo a chi vede il TG1.
 
Il Noemi-gate è già stato condonato dal voto e il caso Mills ha avuto meno rilevanza della morte della caccia alle balene in Norvegia. Scusi dove stà la guerra? Si riferiva ai giornali? Premesso che la percentuale di italiani che leggono i giornali è da quarto mondo, a parte Repubblica sul caso Putt… Scusi, escortopoli, anche qui le battaglie scarseggiano. I giornali esteri? Ecco questo potrebbe essere un problema, perché all’estero i giornali li leggono eccome, ma purtroppo Signor Presidente, temo che i giornalisti d’oltralpe non si lasceranno convincere a tacere… Che vuole sono dei maleducati ma a loro è stato insegnato cosi! Se c’è una notizia bisogna riportarla, a maggior ragione se riguarda un personaggio pubblico o con cariche istituzionali. E sfortunatamente al seguito del G8 ci saranno anche loro: speriamo non siano interessati alle Baruffe Chiozzotte di casa nostra peggiorando una quanto mai incrinata credibilità internazionale.
 
Forse però ho capito male quello che Lei voleva saggiamente dare ad intendere: che in vista del G8 è il caso che la politica smetta di attaccare l’informazione che non ha nel DNA la bocca tappata e che un politico in particolare, in palese conflitto di interessi chieda alle aziende il ritiro della pubblicità ai media “catastrofisti” visto che quelli ottimisti sono suoi.
 
Sono certa che nella Sua saggezza era questo che intendeva.

D’altronde l’auspicato rispetto alla Presidenza della Repubblica da Lei citato nel suo discorso del 24 u.s. non può prescindere dalla fiducia e dal rispetto che, in qualità di cittadino, è mio dovere tributare alle nostre istituzioni.
 
La difesa della Carta Costituzionale, della quale Lei è garante, impone che una legge che presenta profili di incostituzionalità passi al vaglio della Corte Costituzionale.
 
Ora prendiamo una legge al vaglio di costituzionalità, magari il Lodo Alfano da Lei correttamente firmato in quanto erano state apportate le modifiche richieste al Lodo Schifani. Ad ottobre l’ardua e dibattuta sentenza per qualcosa che l’articolo 3 della costituzione recita chiaramente: "tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”. Ma tant’è. Quale rispetto a tale istituzione posso tributare quando Luigi Mazzella, componente di tale organo di garanzia invita a cena a casa sua il collega Paolo Napolitano (spiacente per l’imbarazzante omonimia) insieme a Berlusconi, Alfano, Letta e Vizzini?
 
Ora, non dubito che abbiano parlato di calcio e di donne e non certo di una legge che sta tenendo fuori dai guai il corruttore del corrotto Mills, ma in osservanza della tregua, al giornalista che ha chiesto spiegazioni Mazzella ha risposto che a casa sua invita chi vuole. A quando una cena con Provenzano e Riina?
 
La mia fiducia ha anche una scossetta quando penso all’organo legislativo di questo paese: un Parlamento di nominati (non eletti, nominati) che dovrebbe rappresentarmi.
 
Tanto sarebbe sufficiente a delegittimarlo (anche per le assemblee condominiali posso scegliere da chi farmi rappresentare, magari vorrei farlo anche per chi decide le mie sorti), ma non ci si può fare niente. Cosi accanto agli yes-man o girl seduti sugli scranni mi ritrovo 18 pregiudicati per piccoli reati quali falso, abuso d’ufficio, finanziamento illecito, banda armata, concorso in sequestro, tangenti, discriminazione, concussioneMa stia tranquillo Signor Presidente, nessuna campagna sui giornali per queste cose; l’armistizio con la politica è già una realtà in questo campo. Inoltre tra qualche tempo lo facciamo fuori del tutto questo organo inutile cosi almeno avrò una Istituzione in meno da rispettare.
 
Lei è inoltre Presidente del CSM, al quale ha più volte raccomandato l’indipendenza e autonomia, il dovere di correttezza e imparzialità e al quale ha raccomandato un doveroso riserbo.
 
Signor Presidente, che serpe in seno si è allevato! Chissà come ci è rimasto quando la signora Letizia Vacca ha comunicato in anteprima a tutti i giornali e TV che “De Magistris e la Forleo sono cattivi magistrati” e come tali vanno “colpiti”. E persino il vicepresidente Mancino, che costantemente invita al riserbo, ci ha tenuto a comunicare che la sentenza disciplinare contro De Magistris è stata presa all’unanimità. Ha un tantino violato il segreto della camera di consiglio, ma che ci vuol fare, son ragazzi . Meno male che in qualità di Vicepresidente si è subito riscattato dopo la candidatura del cattivo magistrato nelle liste IDV dichiarando che un magistrato che entra in politica non possa tornare ad indossare la toga. Una emergenza nazionale alla quale dare il giusto rilievo mediatico giustamente tributato al CSM.
 
Persa anche la fiducia nei Giudici, “antropologicamente diversi dal resto del genere umano” e di conseguenza persa ogni fiducia nella giustizia, mi resta l’Istituzione della Presidenza del Consiglio e la figura del Presidente del Consiglio.
Ora tiriamo le fila di tutto: il nostro amato Presidente del Consiglio, detentore del più grande conflitto di interessi della storia, tessera P2 1816, sfuggito all’arresto grazie alla sua discesa in campo, 3 volte prescritto, 2 volte amnistiato, 2 volte assolto per aver (LUI) depenalizzato il falso in bilancio, 2 volte archiviato per lo stesso motivo ed attualmente sospeso dal giudizio grazie al Lodo Alfano per il processo Mills e per corruzione di senatori del governo Prodi; l’uomo che a detta di sua moglie frequenta minorenni e che ha mentito in prima serata a tutto il popolo italiano, colui che si porta , o fa portare in casa Escort e mafiosi perché la sua porta è sempre aperta a tutti…
 
Signor Presidente, io ci metto tutta la mia buona volontà mi creda, ma la crisi della politica in questo paese è anche la crisi delle Istituzioni e presto diventerà crisi della Democrazia.
 
La stampa tace sulle cose importanti e dà spazio ai bla bla bla di un politico di governo e uno di opposizione, corruzione e tangenti (60 miliardi all’anno signor Presidente, 60 miliardi possono far ripartire un paese, anche il nostro) la norma di vita, la menzogna uno stile del quale vantarsi (agli Italiani piaccio cosi), il disprezzo nei confronti di chi chiede pulizia e giustizia il lev-motive della nostra società.
Io la rispetto signor Presidente, ma per il rispetto che Le porto la prego rispetti un po’ anche noi cittadini informati, che non ci limitiamo ai tg ma che andiamo a fondo delle cose e proviamo ad usare la nostra testa.

La crisi non è finita, nell’ipotesi più ottimistica avremo il 9% di disoccupati in più (1.600.000 persone sono tante sa?), gli italiani prima o poi si sveglieranno e si accorgeranno che la stampa catastrofista di oggi è probabilmente quella che avrà dalla sua parte la storia, che gli immigrati non si possono respingere tout-court e che l’avvocato dell’accusa metterà al sicuro le Caste dalla Giustizia e reprimerà i poveri cristi. I sindacati spaccati porteranno ad un peggioramento delle condizioni di lavoro e all’attenuazione delle garanzie in nome di un livellamento dei diritti verso il basso, come verso il basso verranno spinti i nostri stipendi. Quando arriveremo alla saturazione ci sveglieremo anche noi italiani, ne sono sicura.
E quando cercheremo di farci valere, sulle piazze delle città ci troveremo l’esercito e le ronde .
 
Avremo quello che il ministro ci ha promesso guadagnando milioni di voti: Maroni e Manganelli.
 
Le Istituzioni meritano rispetto certo, ma questo rispetto non è un diritto divino, va meritato.

E oggi non lo meritano.
 
Cordiali saluti.
 
Il filo di Arianna
 

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