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 Home page > Tribuna Libera > La vera sinistra in Italia? Solo SEL

La vera sinistra in Italia? Solo SEL

Questo dovrebbe dire il compagno della base del PD: "Passo!", poi dovrebbe togliersi il prosciutto dagli occhi e rendersi conto che SEL è l'unico simbolo in grado di rappresentarlo. 

Non mi sento di biasimare Grillo che rifiuta la fiducia a Bersani, ne ha troppe di motivazioni concrete per rifiutarla. Perché non puntare su Vendola che ha avuto il coraggio di una coerente e vera dichiarazione a caldo, a spoglio ancora in corso, e che adesso rilancia una proposta di 'fiducia a progetto' che non fa una grinza. Sono anni che SEL lavora, lavora contro un'ideologia fossile per renderla contemporanea e a quanto pare ci riesce nelle teorizzazioni e nei fatti, con l'esempio delle gestioni amministrative a dispetto del solito fango che schizza da tutte le parti.

Il PD è un sarcofago vuoto, destinato ai musei, alle prossime consultazioni conterà quanto il due di mazze a briscola comunque andasse. Il berlusconismo, invece, durerà ancora decenni, è un costume, è stata una maggioranza 'come una malattia' per dirla alla Gaber, la cura è lunga, necessita di terapia intensiva, monitorata, dosi di cultura, di etica, di amore verso gli altri, di senso civico, di umanità prima e dopo i pasti per anni: una posologia da mantenere senza intervalli pena il fallimento della cura. Se dovessimo ancora ragionare in termini di destra e di sinistra potremmo dire che la destra è rappresentata dal PDL 'populista-lobbista' e dalla nomenklatura del PD 'conservatrice a perdere', che la sinistra è rappresentata da SEL e dalla base del PD. Il centro, quello vero, laico, non di comodo e di facciata (UDC e/o Monti) si è esternato nel movimento di Grillo, forse al momento è protesta ma la protesta è condivisa e in più contenuta democraticamente.

Certamente è soltanto una mia opinione, da cittadino libero che non si definisce né compagno né militante e che si chiede se altri possano condividere il suo pensiero. Il PDL aspetta gli errori degli altri per tornare alle urne e poter sperare in altri prodigiosi colpi di coda; gli verrebbe facile all'indomani di una larga intesa con il PD, gli verrebbe ancora più facile dopo un fallimento Grillo-nomenklatura, fallimento guidato da burattinai ben noti ormai. Con Renzi potrebbe essere anche un bel matrimonio all'italiana: "Vuoi tu PDL prendere in moglie il qui presente, da sempre presente, PD, nello spirito di D'Alema, finchè Grillo non vi separi?" E il PDL risponderebbe: "Sì che lo voglio, siamo fidanzati da anni, ormai ci conosciamo cosi bene!". Cari compagni della base, io vi stimo, siete stati numerosissimi nonostante (o grazie a) la guerra fredda, tollerati da USA e foraggiati dall'Unione Sovietica, vi è stato concesso di esprimere un modello italiano grazie ad un gigante di nome Enrico Berlinguer che è stato forse il miglior modello nel mondo, siete sopravvissuti (?) al crollo del muro e oggi vi resta solo un buon ideale da aggiornare e una classe supplente non dirigente ma coalizzata con chi vi dovrebbe rappresentare.

Potrà la base della coalizione ottenere che le redini vengano consegnate a Vendola, ovvero pensionare l'insegnate per raggiunti limiti di tradimento e accogliere il supplente preparato e carismatico? Temo di no.     

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.160) 1 marzo 2013 12:30

    Articolo assolutamente condivisibile se non nella parte dove si definisce il Movimento 5 stelle come "esternazione" del cosidetto "centro" politico.
    Difatti, personalmente, ritengo che il M5S sia avulso ad ogni tentativo di definizione della vecchia politica!!!
    Il "centro" da sempre è considerato un "luogo del grigio", un colore politico che si ottiene attingendo dal bianco e dal nero dei due schieramenti principali ed opposti, badando a custodirne la reciproca incomunicabilità, ammiccando con equilibrio alternato all’uno e all’altro. Una posizione che diventa "ambigua" all’indomani delle elezioni, quando un vincitore non autosufficiente sia costretto a recarsi sul mercato, per l’appunto, dell’offerta politica.

    Una collocazione, quindi lontanissima dal M5S che non TOLLERA "ambiguità" e che aberra alle vocazioni trasformistiche tipiche del cosidetto "centro".
    Comprendo che Il bipolarismo, cosi’ come intenzionalmente voluto dalla "vecchia" politica spesso favorisce chi NON ha grandi sensibilità nel definire "centro politico" tutto cio’ che non identifica in "destra" e "sinistra" . Ma questo e’ riduttivo e potrebbe quasi risultare offensivo per chi crede ed ha fiducia in un MOVIMENTO COMPLETAMENTE NUOVO da chi lo ha votato con entusiasmo ovvero da una gran parte degli italiani

    • Di Gabriele Arena (---.---.---.131) 1 marzo 2013 13:23

      Ho scritto io questo articolo, mosso dalla proposta di D’Alema ascoltata su RAInews 24. Voglio dire anche che se l’intento di Massimo D. fosse stato solo quello di distruggere con una sua referenza la possibilità Matteo Renzi, potrei solo scusarmi con il sindaco di Firenze. Avevo premesso: " se dovessimo continuare a parlare di destra e sinistra" prima di scrivere che il movimento di Grillo ha esternato il vero centro. In realtà anche secondo me non si può chiamare ’centro’ anche se comunque il movimento è un miscuglio di colori. Se vi interessa la mia opinione del momento, credo sia una nuova politica che non è antipolitica ma è un fenomeno necessario di cambiamento, che non rimarrà un episodio esclusivo italiano (noi siamo stati solo i primi ad andare alle urne in Europa). diventerà ben presto, l’anno prossimo si voterà in Francia, per esempio, il modo nuovo di fare politica. Un modo urgente, che possa spazzare via l’anacronismo della partitocrazia e sconvolgere in positivo per tutti gli europei gli obiettivi che fino ad ora i governi europei sono stati anche costretti a rincorrere. Magari è prematuro per me dirla tutta adesso, magari tra qualche settimana potrei raccontarvelo con un terzo mio articolo. 

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