Curdi condannati in Francia per finanziamento al PKK. "Li sosteniamo a Kobane e qui li condanniamo per far piacere alla Turchia"
Sono accusati di aver finanziato il Partito dei lavoratori del Kurdistan, nella lista delle organizzazioni terroristiche in Europa.
Dieci uomini sono accusati di aver finanziato il Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan. Lo ha stabilito un tribunale di Parigi lo scorso 28 gennaio in appello: la pena tra i dodici mesi e i quattro anni di prigione con la condizionale. La corte ha anche condannato la Maison du peuple kurde (MPK) di Marsiglia, che aveva organizzato la colletta: 50mila euro di multa e la chiusura.
La prima condanna era stata pronunciata nel dicembre del 2013: "Abbiamo allungato la condizionale per impedire loro di continuare a militare" ha detto il giudice, Sylvie Boitel. Si tratta di persone che hanno già passato dei periodi in prigione e, secondo il giudice, questa pena non ha impedito la recidiva.
L'avvocato dei dieci condannati, Suzanne Bouyssou, fa notare la contraddizione di questa condanna: "Li sosteniamo a Kobane quando rischiano la loro vita per difendere il mondo e li condanniamo in Francia per far piacere alla Turchia".
A far scattare la denuncia una raccolta fondi (concerti, serate...) che la Maison du peuple kurde ha organizzato per raccogliere la codisetta "tassa rivoluzionaria" nella diaspora curda. L'inchiesta ha stimato che siano stati raccolti in questo modo 300mila euro.
Il Pkk è iscritto nella lista delle organizzazioni terroristiche di Stati Uniti, Canada, Unione Europea, Nuova Zelanda, Australia, Regno Unito e, naturalmente, Turchia.
Foto: un militante del Pkk in montagna.
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