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Cultura, statali e invalidi: cosa cambierà con la nuova Finanziaria

Questo è quanto emerge dai provvedimenti della manovra economica del Governo ed è doveroso denunciarlo con forza.

Cultura, statali e invalidi: cosa cambierà con la nuova Finanziaria

Per quanto riguarda il Pubblico Impiego ecco cosa succederà:

il blocco, fino a tutto il 2013, delle retribuzioni globali, comprensive del trattamento accessorio, ai livelli del 2009.

la sospensione dei rinnovi contrattuali per il triennio 2010-2012, in aperta violazione degli accordi sul nuovo modello contrattuale, sottoscritti dal governo e dalle confederazioni sindacali.

il taglio lineare del 10% delle risorse delle amministrazioni che avrà ripercussioni negative sul funzionamento dei servizi.

il blocco totale del turn-over fino al 2014 che non consentirà alle amministrazioni il necessario ricambio generazionale e favorirà ancora una volta il ricorso a costose esternalizzazioni e privatizzazioni.

la riduzione del 50% degli stanziamenti per la formazione, che blocca il processo riformatore finalizzato a migliorare la qualità del lavoro pubblico. L’accelerazione del meccanismo di aumento dell’età pensionabile delle donne del pubblico impiego fino a 65 anni, nonché la possibile rateizzazione nel trattamento di fine rapporto tutte queste voci costituiscono una sorta di castigo divino verso i dipendenti pubblici. Anche volendo ammettere, obtorto collo, che qualcosa bisognava pur fare, riteniamo ingiusto e punitivo verso il pubblico impiego l’adozione di così drastiche misure, che sembrano rispondere più ad una logica di comoda routine che ad una sorta di extrema ratio, che forse saremmo riusciti a capire un po’ di più". Scandaloso e preoccupante è poi prendersela con gli invalidi. Vero è che nel passato sono state scoperte persone che usufruivano della pensione di invalidità senza averne diritto ma, come al solito, si tende a sparare nel mucchio.

Come per i cosiddetti "Fannulloni", anche in questo caso si tende a generalizzare e fare di ogni erba un fascio, mettendo sullo stesso piano i veri invalidi ovvero la maggioranza), con i falsi invalidi (casi sporadici) e partendo dal presupposto che essere invalidi significa essere dei furbi che vogliono fregare lo Stato. Il copione è sempre lo stesso: essere pubblici dipendenti equivale ad essere fannulloni, essere invalidi equivale a essere furbi e fare cultura equivale a fare qualcosa di inutile.

Sì, perché nella manovra economica c’è n’è per tutti e anche la cultura (cosa evidentemente inutile agli occhi di questo governo) si è trovata con l’ indice puntato contro. con la proposta di far rimanere senza fondi ben 232 istituti culturali e il Ministro Bondi che dichiara di essere stato esautorato (ma non di dimettersi, come sarebbe logico che accada). Insomma, una manovra a nostro giudizio pessima e da bocciare senza alcun appello.

Per questi motivi il nostro sosterremo come sempre in ogni sede istituzionale le rivendicazioni dei lavoratori per il recupero salariale e il riconoscimento dell’anzianità di servizio, nonché la giusta riqualificazione per tutti i lavoratori dei Beni Culturali. 

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