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Crisi: Giappone crolla nel post Tsunami. E in Italia di chi è la colpa?

 

Un grafico tratto dal blog dell’ottima Rebecca Wilder spiega in modo ineccepibile a che punto della crisi ci troviamo, sulla strada di una ripresa che sembra sempre più una ricaduta in recessione.

Fatto pari a 100 il livello di “picco” del Pil per ogni paese (asse delle ordinate) ed il numero di trimestri trascorsi da quel picco (asse delle ascisse), si può osservare che, nell’ambito del G7, solo il Canada ha completamente recuperato il buco di attività, mentre le maglie nere sono Italia e Giappone. Solo che quest’ultimo è ripiombato in ultima posizione a causa della catastrofe di marzo.

Ognuno ha le proprie sciagure, in fondo: chi un terremoto apocalittico con tsunami, chi Berlusconi, Tremonti, Bossi, Sacconi, Brunetta.

G7 Pil

Recovery? What's recovery?

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.34) 19 agosto 2011 14:04

    Io credo che il picco del petrolio si stia facendo sentire, le nostre economie non reggono con il petrolio a 100 dollari al barile, cadono in recessione e fanno diminuire momentaneamente il prezzo del petrolio.

  • Di (---.---.---.211) 19 agosto 2011 14:33

    lo tsunami italiano è determinato dall’oligarchia politicante italiana degli ultimi 10 anni..che ha scassato i conti pubblici e l’economia de il Paese nel suo complesso...a questo (s)goveerno dei politicanti sono state propedeutiche le leggi elettorali maggioritarie o in senso maggioritario, come il porcellum vigenti in Italia...


    guardate qui, e coglietene le analogie:







  • Di pv21 (---.---.---.4) 19 agosto 2011 19:42

    Manovra da rifare >

    Da una sponda all’altra dell’Atlantico l’economia non tiene l’atteso ritmo di crescita.
    A fine anno il nostro PIL sarà ancora al 95% di quello ante crisi del 2007.
    Senza un tasso di crescita superiore all’1% non basterà neppure una manovra da 110 miliardi a scongiurare altri “sacrifici”.

    PRIORITARIO è definire le misure e gli interventi necessari a rilanciare attività imprenditoriale e consumi interni. E’ il primo obiettivo da perseguire “ad ogni costo”.
    E’ poi necessario liberarsi di gran parte di quella enorme “zavorra” costituita da evasione e corruzione, dai costi, dai privilegi e dagli sprechi della macchina pubblica.

    Fissati questi obiettivi, rispettata l’equità sociale, chiedere “sacrifici” ai cittadini avrà allora un senso.
    Una manovra da 110 miliardi (o forse meno) avrà trovato il suo scopo.

    Il tempo è galantuomo. Non cancella le Voci dentro l’Eclissi di uomini esempio di coerenza, rigore e impegno civile …

  • Di Renzo Riva (---.---.---.146) 20 agosto 2011 02:27
    Renzo Riva

    Elogio l’evasore fiscale che sottrae risorse a disposizione delle caste scialaquatrici.

    Solo con la penuria dovranno fare quello che avrebbero dovuto fare da sempre.

    Fatto ciò non sarà più necessario il "clan antievasori".

    • Di (---.---.---.25) 20 agosto 2011 11:27

      vista l’inciviltà del suo elogio...avesse la pensione, magari mal guadagnata...elogio e sollecito al governo a tagliare le pensioni a taluni pensionati incivili...da subito...un bel risparmio per le casse dello Stato in tempo di crisi economica... 

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