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Criptovalute e Criminalità: come si influenzano?

Il campo delle valute virtuali, che tanto ha fatto parlare di se ultimamente, è davvero tutto “rose e fiori”, come si è raccontato? In realtà sembrerebbe di no.

Sempre più notizie e piccoli scandali che passano per lo più sotto traccia, macchiano il settore delle valute al digitale. Molti studi e dati contraddicono quelli che vedono solo aspetti positivi da questa piccola rivoluzione digital del settore finanziario che ci ha investiti negli ultimi tempi.

Parliamoci chiaro, in tutto questo le criptovalute non c’entrano nulla, il problema è, come sempre, l’uso che alcune persone fanno della tecnologia. La maggior parte delle persone (il 99%) usa le migliori piattaforme per criptovalute per vendere e comprare monete digitali nella totale trasparenza e legalità.

La criminalità, insieme a tutta una serie di business poco raccomandabili, si annidano negli anfratti del mondo valutario virtuale. Si smercia droga, si ripuliscono soldi, forse si vendono pure armi. Tutto pagato con silenziosa moneta digitale.

Ma come nasce la relazione tra criptovalute e criminalità? Ecco alcuni dati che danno la dimensione del fenomeno.

La relazione criptomonete – criminalità

Prendiamo in considerazione alcuni dati Europol risalenti all’inizio del mese di febbraio 2018. Un numero parla molto chiaro ed emerge sotto i nostri occhi: una somma tra i 3 e i 4 miliardi di sterline “sporche” viene ripulita proprio grazie a scambi effettuati in criptovalute.

Un dato davvero poco lusinghiero per un settore che ha visto una sua prima esplosione solo alla fine del 2017 e che ora mostra tutti i limiti della deregolamentazione.

Certo si può obiettare che non è il sistema stesso delle criptovalute ad essere marcio. Tutto dipende da come si usano le tecnologiche monete digitali. Se vengono usate per ripulire denaro sporco, questo utilizzo non era nelle intenzioni di chi per primo ha creato questa o quella valuta virtuale.

Non solo denaro sporco…

La criminalità è in grado di sfruttare le criptovalute, non solo per ripulire il proprio denaro sporco. Ci sono tutta una serie di cyber – criminali in grado di attuare sistemi ingegnosi per truffare, fregare e raggirare ignari utenti della rete e app.

Numerosi studi attestano che se le criptovalute sono in costante crescita, lo sono anche le truffe ad esse correlate. Basti pensare al caso di JS/Coinminer.

Questo è un malware, per dirla in parole semplici un virus, che si installa sui propri dispositivi e mina criptovalute all’insaputa degli utenti. Da inizio 2018 si è registrata un’ampia diffusione che lo ha visto insediarsi su numerosi dispositivi. Solo a inizio marzo il fenomeno è stato arginato.

In Italia ha infettato circa il 18% di dispositivi, mentre in altri Paesi dell’Unione è arrivato a livelli molto più preoccupanti, come in Spagna (39%), Ungheria (30%) e Grecia (20%).

Frodi su Android

I tentativi di frode non risparmiano nessuno e anche i sistemi Android ne sono vittima. Molti servizi e app non hanno ancora una versione ufficiale e per questo alcuni utenti finiscono per scaricare sui propri dispositivi mobili applicazioni con recensioni e valutazioni fasulle che nascondono inganni da parte di hacker per il mining di criptovalute.

Esistono addirittura false app per lo scambio di criptovalute, questo è stato proprio il caso di Poloniex. Si tratta di uno degli exchange più importanti al mondo dove acquistare valuta virtuale.

Gli utenti scaricano la finta App di Poloniex, pensano di acquistare criptovalute, ma alla fine si trovano con i soldi scalati e senza nemmeno un pugno di mosche in mano. Oppure può succedere che le finte app permettano di ottenere i dati di accesso di altri servizi come Gmail e a quel punto gli account sarebbero a rischio.

Da quando è scoppiato il caso Poloniex molti altri hacker hanno cercato di emulare questo sistema di truffa, sono state infatti scovate altre 7 finte app scaricabili su Google Play.

Finte App per la gestione di criptovalute

Notoriamente le crypto vengono acquistate e conservate in portafogli virtuali detti Wallet. Ne esistono di ogni tipo, ma i più affidabili sono quelli prodotti dalle case madri stesse delle criptovalute.

I cyber criminali hanno imparato a creare finti wallet che una volta scaricati e installati permetterebbero di inviare su di essi moneta virtuale. Una volta effettuata l’operazione però, gli ignari utenti si renderebbero conto subito che le proprie coin sono scomparse nel nulla.

Virus per il mining

Sempre a causa dell’istallazione di app non certificate si rischia di far entrare nei propri smartphone delle applicazioni truffa. Esistono infatti un gran numero di sistemi per minare ovvero generare nuove monete virtuali sfruttando i dispositivi di utenti ignari. Il sistema è detto di cryptojacking.



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