• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Covegno di Verona? Un’operazione politico-mediatica di autoritarismo

Covegno di Verona? Un’operazione politico-mediatica di autoritarismo

Quando si pensa di aver toccato il fondo, si può sempre contare sui fascistelli nostrani, per continuare a scavare.

E così dopo la strage degli immigrati lasciati morire in mare, riportati nell’inferno dei lager libici, abbandonati senza un tetto al freddo e ai tentacoli della piovra,oggi assistiamo al tentativo di implementare, in Italia e in Europa, un’agenda ultraconservatrice di politiche familiari e riproduttive, contrarie ad una effettiva parità di genere.

Lo strumento è convegno di Verona, che è un'operazione politica mediatica fatta di inganni, fake news, un altro tassello per la costruzione di un regime autoritario. É un’operazione politica e mediatica

Il convegno di Verona è un'operazione mediatica che rompe certi tabù, per fare rumore, per fare notizia, per rendere familiari certe tesi sconfitte dalla storia e dalla civiltà, il che è il primo passo per loro accoglienza e poi per la loro condivisione.

Vogliono, a poco a poco, abituarci al medioevo, al ritorno di certe pratiche, di certi comportamenti, di certe culture ormai emarginate. Vogliono indurci ad ad accettare di rimettere discussione i diritti tanto faticosamente acquisiti dalle donne e dai soggetti più deboli.

Vogliono abituare, piano piano, il popolo italiano a certe immagini a certe frasi, a certi comportamenti ed infine a certe scelte politiche discriminatorie autoritarie, che riducono i diritti delle persone.

Vogliono fare il lavaggio del cervello ad un popolo che, faticosamente e con molte contraddizioni, sta assimilando una politica di rispetto della donna e di sviluppo dei diritti civili.

É la sagra degli inganni. Dicono che sia una manifestazione in cui la politica non c’entra , mentre le autorità assicurano la loro presenza e un ministro il patrocinio del Ministero .

La Lega prende le distanze dal convegno di Verona. Salvini e Zaia dicono che le leggi sul divorzio e sull’aborto non si toccano. E intanto, esponenti leghisti presentano proposte di legge che modificano la 194 e la legge sull’aborto. Non ne sapevano niente il ministro ed il governatore, sono stati presi alla sprovvista? Il fatto è che questi cacciano dalla porta di giorno, quello che fanno rientrare dalla finestra di notte.

Inneggiano alla vita, mentre sostengono politiche assassine contro i migranti, ed approvano la legittima difesa, che la degrada rispetto alla proprietà. Con la faccia contrita parlano di sei milioni di bambini uccisi, ma si dimenticano di quelli morti in mare. Predicano il valore della famiglia, una ed indivisibile, mentre accolgono gente che ha tre o quattro famiglie.

Predicano l'autodeterminazione della donna, mentre si adoperano per limitare lo spazio di questa autodeterminazione nel divorzio e l'aborto. E’ un’operazione che puzza di autoritarismo

Sul piano politico è un'operazione che puzza di autoritarismo, non solo per la presenza e il sostegno di forze politiche chiaramente fasciste, ma anche perché non si limita ad esprimere una opinione, ma mira ad imporla agli altri. Non si limita a reclamare il diritto di non abortire, di non divorziare, ma vuole negare agli altri questi diritti.

Un altro tassello della costruzione di un regime autoritario.

 

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità