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Cosa da non fare su Internet

Aumenta la cultura informatica degli utenti digitali, aumenta l'esigenza di consigli per l'uso di livello più elevato.

Da qualche tempo si può certamente affermare che le conoscenze medie informatiche dell'utente di Internet si sia alzato considerevolmente. Ciò significa che è possibile dare alcuni consigli di livello un po' più elevato di quelli normalmente pubblicati.

1) Creare una email condivisa, con fidanzato/a o marito/moglie. Il principio è: una casella di email, una persona (fisica o giuridica che sia). Alcuni tendono a ragionare come per la casa: le lettere arrivano tutte nella stessa casella. Ma c'è una piccola, sottile ma fondamentale differenza: le lettere cartacee arrivano imbustate, e vengono aperte dal destinatario. Negli account email, invece, arrivano già aperte... Qualche fidanzata/moglie gelosa esige la condivisione come dimostrazione di fedeltà... Il miglior modo per incentivare il prolificare di email alternative e "clandestine". La stessa cosa vale per i profli Facebook o di altri Social Network. Zuckerberg, padre di Facebook, è stato chiaro: un profilo, una persona.

2) Avere come immagine del profilo Facebook la foto del del figlio/a neonato/a o molto piccolo. Care madri/padri. Io capisco il vostro orgoglio per il pupillo appena nato. Ma la profile pic è per rendere riconoscibile la vostra identità. Dico ciò In primo luogo perchè fa un po' ridere vedere una ipotetica Giovanna Pautasso di 36 anni ciucciare un giochino di plastica in una culla. In secondo luogo, con che crediblità rimprovererete vostro figlio quando a 16 anni passerà i pomeriggi a cazzeggiare su Facebook invece di studiare? Se volete mostrare il vostro legittimo orgoglio di genitore, fate un bell'album con le foto del bambino. La vostra pagina Facebook migliorerà sicuramente in qualità e ordine. Inoltre, ridurrete la probabilità di generare un ulteriore bamboccione

3) Usare il maiuscolo perenne. Riempie occhi e orecchi. È fastidioso. Molti, ancora, non sanno che equivale ad urlare. E non sono sempre e solo bimbiminkia (per approfondire). La Santanchè, ad esempio, parla in maiuscolo.

Fate tesoro di queste parole...

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Truman Burbank (---.---.---.251) 27 luglio 2011 19:42
    Truman Burbank

    Molto opinabili i suggerimenti.
    Personalmente considero che la prima cosa da NON fare su internet sia l’accessibilità del conto corrente bancario.

    Poi iscriversi a Facebook con il proprio nome e la propria immagine mi sembra una enorme mancanza di rispetto per la propria privacy, che viene messa in mano a sconosciuti.

    Aggiungerei molte altre cose, tra cui l’uso di carte di credito, tra le azioni sconsigliate.
    E anche l’uso di MS windows per accedere ad internet sarebbe da evitare.

    Rileggo il tutto e mi sembra che Salvatore Leo sia più preoccupato di condividere informazioni con i familiari che di dare i propri dati in mano a perfetti sconosciuti. Un punto di vista preoccupante.

  • Di Salvatore Leo (---.---.---.242) 27 luglio 2011 21:16

    Egr. Truman Burbank,
    I suggerimenti possibili da dare sull’uso di Internet sono moltissimi, e per scrivere un articolo è inevitabile fare delle scelte.

    La mia scelta, per questo articolo, è caduta sui consigli di buona educazione e di buona comunicazione.

    In futuro non escludo di affrontare il tema della sicurezza. E la soluzione non è certo quella di andare a ritirare banconote al portatore allo sportello bancario.La crittografia dei dati fa miracoli da questo punto di vista, e le transazioni di dati sono molto sicure.

    Il problema vero per la sicurezza è costituito dai Post-it con le password e i PIN appesi ai monitor, vera manna per le tecniche di Ingegneria sociale. Questo, sì, è preoccupante.

  • Di (---.---.---.113) 28 luglio 2011 17:50

    Caro Truman, per la propria privacy su Facebook esistono le opzioni apposite, basta applicarsi. Per i familiari non è altrettanto vero. Peraltro suggerire di non utilizzare la carta di credito su internet più che un consiglio mi sembra terrorismo informatico - un po’ datato, per giunta.

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