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Cornuti e derisi: Fiorani si salva con lo scudo fiscale?

Cornuti e derisi: Fiorani si salva con lo scudo fiscale?

Gianpiero Fiorani, ex amministratore delegato della Banca Popolare Italiana, dopo un patteggiamento a 3 anni e 3 mesi per associazione a delinquere, truffa e appropriazione indebita e una condanna in primo grado a 3 anni e 6 mesi per falso in bilancio, propone una transazione di 40 milioni di euro al suo ex istituto di credito.

 

La transazione proposta da Fiorani è la risposta all’azione di responsabilità votata dal 68,4% dei soci della banca di cui era Amministratore Delegato. Ma in cosa consiste l’azione di responsabilità? L’art. 2392, c.1 cod.civ. afferma che “gli amministratori devono adempiere i doveri ad essi imposti dalla legge e dallo statuto con la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e dalle loro specifiche competenze. Essi sono solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti dall’inosservanza di tali doveri, a meno che si tratti di attribuzioni proprie del comitato esecutivo o di funzioni in concreto attribuite ad uno o più amministratori”. Ammettendo anche che il patteggiamento non sia un segnale di assunzione di responsabilità o, per meglio dire, di conferma di irresponsabilità, la condanna per falso in bilancio certamente evidenzia una scarsa diligenza nella gestione del proprio incarico. Non credo possa esserci segnale di peggior gestione di una società di quello rappresentato da una condanna per falso in bilancio e, del resto, l’ampia maggioranza dei soci che ha votato per l’azione di responsabilità è giunta alla medesima conclusione.

La legge all’art.2393 c.6 cod.civ. dispone che “la società può rinunziare all’esercizio dell’azione di responsabilità e può transigere, purché la rinunzia e la transazione siano approvate con espressa deliberazione dell’assemblea”. Forse è necessario ricordare la propensione di Fiorani all’accordo che ha caraterizzato gli ultimi percorsi giudiziari a partire dal patteggiamento sino ad arrivare alla transazione. Ma in quest’ultima proposta di soluzione della controversia c’è un aspetto da non sottovalutare. Una parte dei 40 milioni di euro offerti da Fiorani arriverebbero da alcuni conti di banche site in Svizzera e a Singapore. Come? Attraverso la manna dello scudo fiscale. La proroga prevista dal Governo fino al 30 aprile per il rientro dei capitali dall’estero eleva l’aliquota al 7%, percentuale che resta irrisoria.

Quindi, Fiorani è riuscito a trasferire all’estero ingenti capitali. In seguito alla richiesta di risarcimento della sua ex banca propone una transazione di 40 milioni di euro. Non ha più il problema di giustificare il rientro dei capitali perchè, grazie allo scudo fiscale, si assicura la copertura da eventuali accertamenti amministrativi o giudiziari e automaticamente non possono essere accertate eventuali violazioni di natura tributaria e previdenziale, poiché non sono punibili i reati di omessa o infedele dichiarazione.

A questo punto la parola conclusiva spetta al Consiglio di Gestione del Banco Popolare che, spero, possa imporre a Fiorani di affrontare le sue responsabilità senza ulteriori scorciatoie. 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.187) 29 aprile 2010 19:30

    Il diavolo fa le pentole, ma non ... Tremonti stava festeggiando i 5-6 mld di imposta incassati con lo scudo fiscale quando è arrivata la .. tegola del prestito alla Grecia. Sono per noi 5,5 mld da scucire a breve + altri 10 (si dice) nei prossimi due anni. Gli "evasori" continueranno a fare affari Fino all’ultimo Scudo Fiscale mentre la crisi pesa sul paese come Se Fosse STagnazione ... (ancora => http://www.vogliandare.it/nat/ps1.html

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.68) 29 aprile 2010 23:31
    Paolo Praolini

    I ’furbastri’ continueranno sempre a farla franca, spero solo nell’avvedutezza del consiglio di Gestione del Banco popolare!
    Per continuare il discorso di PV21, come sempre gli oneri legati al prestito che faremo alla Grecia ricadranno sulle spalle di chi ha sempre pagato il dovuto e non può permettersi di derogare ai propri doveri.

  • Di (---.---.---.29) 2 maggio 2010 13:44

    Il prestito che faremo alla Grecia, salvo, ma sembra un’opportunita’ remota visto che sulla barca siamo in tanti, un esito non buon fine dello stesso, si tradurra’ in un utile per le casse italiane. Infatti l’Italia si e’ permessa di vendere i suoi Buoni del Tesoro (l’ultima volta giovedi’ ultimo scorso) a circa il 2% di costo mentre alla Grecia (il dato non ci e’ dato ovviamente sapere per non favorire i vari Soros) verra’ chiesto un interesse al 7-9%! Si eviti dunque di dire castronerie al riguardo. Tra l’altro probabilmente una parte dei soldi che verranno dati alla grecia, grazie a un accordo comune Europeo, verranno stampati freschi, aumentando la massa monetaria Euro quindi l’inflazione e quindi indebolendo , in ultima istanza, l’Euro cosa che fara’ piacere agli esportatori come Germania e Italia paesi che senza questa ’svalutazione’ non sembrano in grado di ripartire come hanno gia’ fatto i paesi del BRIC e anche gli Stati Uniti.

  • Di (---.---.---.29) 2 maggio 2010 13:45

    Firma del commento precedente: Sergio Faglia

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