Copa del Rey: Real eliminato, passa il Barça. Maledizione Guardiola per Mourinho

Ormai Mourinho si sognerà Guardiola e il Barcellona pure la notte. Un'altra beffa per le Merengues, eliminati dalla Copa del Rey - dopo la sconfitta al "Santiago Bernabeu dell'andata di settimana scorsa per 1 a 2 - e nonostante abbiano dominato a larghi tratti la partita di ritorno.
Mourinho è stato il solito stratega, azzera tutte le polemiche della partita di settimana scorsa riguardanti Pepe e l'antisportività, e manda in campo un Real Madrid aggressivo e con un pressing a tutto campo, che a larghi tratti ha il predominio nel campo e tira ripetutamente in porta. Peccato che questa sera manchi la precisione nella realizzazione: infatti Higuain, Kakà e Ronaldo sbagliano ripetutamente il gol che avrebbe potuto riaprire la partita; poi anche la sfortuna ci mette lo zampino: Ozil dal limite tira violentemente un pallone che si scaglia sulla traversa, e sembra davvero che la porta di Pinto sia stregata.
Poi, dopo un primo tempo arrembamente del Madrid, la beffa: al quarantaduesimo, infatti, il marziano, la Pulce Argentina, mister "un gol a partita", o semplicemente Lionel Messi scatta dalla destra e mette al centro dell'area un pallone che Pedro insacca alle spalle di Casillas. Poco più di tre minuti dopo e Diarra rischia l'espulsione: entrataccia su Messi nei pressi dell'area di rigore, ma l' arbitro gli evita il cartellino rosso. Quando ormai la testa è negli spogliatoi Dani Alves tira fuori un colpo da cabala brasiliana: destro dal limite dell' area a incrociare sul palo lontano che finisce proprio sotto l'incrocio, "un golasso", come direbbe Altafini! E con il risultato fisso sul 2-0 il Madrid torna mestamente negli spogliatoi. All'inizio del secondo tempo viene annullato un gol a Sergio Ramos per un fallo su Puyol, e poi Mourinho si gioca il tutto e per tutto: fuori Kakà e Higuain, dentro Benzema e Callejon. Passano pochi minuti e Cristiano Ronaldo si sveglia e sigla la rete del 2-1 che riapre la partita. Si ridesta dal sonno tutto il Madrid, che attacca a testa bassa e, grazie a un capolavoro di Benzema - saltato con un pallonetto Puyol e insaccato il pallone alle spalle di Pinto - si torna in parità.
Qui tutto il Madrid inizia a crederci, e comincia ad assediare l'area catalana. Ma il Barça, nonostante questa sera la difesa non sia stata impeccabile, resiste e, quando, all'ottantaquattresimo, viene espulso Sergio Ramos per un fallo - o l'ennesima simulazione? - su Busquets la partita volge inevitabilmente all'ennesimo risultato a favore dei Blaugrana che raggiungono -con qualche affanno- la semifinale di Copa del Rey dove incontrerà il Valencia, con cui giocherà tre partite nel mese di febbraio tra coppa e campionato. Questa sera, però, il Barcellona è sembrato davvero in difficoltà, e con un po' più di fortuna magari ora staremmo scrivendo di un'epica reMOUntada e tutti staremmo elogiando le mosse tattiche di Mourinho.
Magari dopo l'ennesimo risultato sconfortante lo Special One ha capito il modo di fermare questa macchina perfetta, magari nel prossimo Clasico in cui, probabilmente, si deciderà la Liga cercherà di ottenere quella vittoria che, nei novanta minuti, aspetta dal 20 aprile 2010, dai tempi dell'Inter del Triplete. Chissà se ce la farà, ci porteremo questo dubbio fino al prossimo Clasico che, si spera, sarà un esempio di bel calcio, di correttezza, lealtà e divertimento. Intanto Mou continuerà a fare incubi nel Barcellona, perché ormai l'ha capito: in Spagna non basta vincere la Liga; bisogna vincere la Liga e battere gli eterni rivali, perché la supremazia territoriale deve essere massima.
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