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Contratti pubblici: la “riforma” Attila (Meloni-Salvini)

Le dieci norme dell'ultima riforma (Meloni-Salvini) del Codice dei Contratti pubblicihanno questo significato: deregolamentazione, corruzione e mafia nel sistema degli appalti pubblici. 

di Umberto Franchi

Il 16 dicembre, il Consiglio dei Ministri del governi di destra, su proposta del Ministro delle infrastrutture Salvini e della Presidente del Consiglio dei ministri Meloni, ha approvato un Decreto Legislativo di riforma del codice dei contratti pubblici, il quale secondo i due esponenti del governo, permetterà di semplificare le procedure e garantire tempi di realizzo più veloci, al fine del rilanciare crescita dell’economia del nostro Paese , in una situazione di emergenza .

Ma è cosi ?

Come sappiamo sono in gioco i miliardi di denaro pubblico destinati alle infrastrutture dal PNRR… ed il nuovo codice degli appalti pubblici, riguarda innanzitutto l’affidamento del contratto e la sua esecuzione con la massima tempestività, nonché una attestazione di fiducia nell’azione della pubblica amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici privati .

NEL DECRETO E’ stato quindi deciso che il sistema degli appalti pubblici avrà la possibilità di :

  • Modernizzare il sistema appalti pubblici e tutte le concessioni in appalto e subappalto , attraverso la digitalizzazione , con l’utilizzo di procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici al fine di ottenere anche il migliore rapporto tra qualità e prezzo;
  • Il Decreto prevede anche l’inserimento dell’elenco delle opere prioritarie direttamente nel DEF ( documento economia e finanza del governo);
  • Viene stabilita la riduzione dei termini di progettazione attraverso la deregolamentazione delle procedure esistenti con possibilità di assegnazione dell’appalto anche diretto , da parte di un Comitato Speciale, nominato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici;
  • Viene deregolamentato e introdotto il “subappalto a cascata” con criteri di valutazione diretta e discrezionale da parte della stazione appaltante , con possibilità di gare che di fatto ritornano al massimo ribasso;
  • Ai concessionari scelti senza dover fare alcuna gara pubblica, nei settori speciali ( gas, luce, ferrovie, aeroporti ) è stabilito l’obbligo di appaltare a terzi il 50% dei lavori;
  • Il contratto di appalto dovrà avere come oggetto un progetto esecutivo sulla base della fattibilità tecnico economica accompagnato da un meccanismo di superamento del dissenso qualificato, che dovrà vedere l’approvazione tramite decreto da parte della Presidente del Consiglio dei Ministri;
  • Con il Decreto, vengono stabilite le soglie previste per l’affidamento diretto ai privati. Vengono inoltre reintrodotta la figura del “General contractor”, con il compito di valutare le prestazioni professionali e determinare il corrispettivo in relazione al risultato ottenuto nelle attività di interesse generale, con la collaborazione tra Pubblica Amministrazione ed operatori privati;
  • È prevista una maggiore flessibilità per i settori speciali (acqua, energia, trasporti) per i quali viene introdotto una elenco d i poteri di autoorganizzazione con diritti esclusivi sia alle imprese private che pubbliche ;
  • È prevista la possibilità di revisionare i costi dell’appalto in caso di una variazione del costo del 5% con riconoscendo all’impresa l’80% del maggior costo;
  • È stabilito che ai fini della responsabilità amministrativa, l’omissione o la violazione della medesima , non costituisce “colpa Grave” e quindi il reato si dissolve…

Come sappiamo il Piano di Ripresa e Resistenza , (PNRR) prevede ben 221,1 miliardi di euro Provenienti dal programma “NEXT GENERATION – EU ed Più Ulteriori 26 miliardi d Euro da destinare ad opere specifiche del fondo denominato “sviluppo e Coesione” .

Cedo che in base a suddetti dispositivi, come sopra riportati, previsti dall’ultimo decreto per la riforma dei contratti pubblici e degli appalti, gran parte delle risorse , verranno depredate nei lavori pubblici e risucchiate nelle gare di appalto farlocche, o assegnate direttamente ad aziende che nasceranno come funghi, in un quadro sociale e civile, che diverrà drammatico non solo per quanto concerne la sicurezza e la prevenzione sul lavoro , con la prevenzione che diverrà solo un optional, e con un crescita delle morti “bianche” … ma anche attraverso soldi pubblici che verranno date a società contigue alla mafia; appalti truccati; realizzazione di società per drenare il denaro pubblico e spartirsi il potere… con un sistema capillare di società private che con il fine prioritario di prosciugare i finanziamenti pubblici. 

Credo che il sistema corruttivo, (quello che nel passato abbiamo già visto) si ripeterà in modo ancor più grave, con un allargamento sistematico corruttivo , che investirà società, Istituzioni, “colletti bianchi” fatti da , dirigenti, funzionari, commercialisti, architetti, avvocati, ingegneri, revisori dei conti, giuristi, faccendieri, politici sempre pronti a parlare bene e razzolare male. 

Insomma, in continuità ed ancor peggio che nel passato, anche il governo d destra di Giorgia Meloni, oggi si pone al soldo del capitale predatorio, ed in virtù dell’emergenza fa una legge che in modo sistematico ridefinisce le regole aggirando ogni ostacolo restringente e trasparente sugli appalti … con l’affidamento diretto di lavori, finanziamenti, consulenze.

Quindi sotto il motto del “siamo in emergenze e c’è la necessità di semplificare, sburocratizzare e velocizzare i lavori” , la pacchia continuerà per loro signori . 

LA VIGNETTA – scelta dalla “bottega” – è di MAURO BIANI.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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