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Commissione UE: “Attività commerciali della Chiesa paghino arretrati Imu dal 2006″

 

Sia­mo al ”brac­cio di fer­ro” tra Com­mis­sio­ne eu­ro­pea e go­ver­no ita­lia­no sull’ap­pli­ca­zio­ne dell’Imu agli im­mo­bi­li del­la Chie­sa cat­to­li­ca e de­gli enti non pro­fit ad uso com­mer­cia­le. Lo scri­ve oggi il quo­ti­dia­no Mi­la­no Fi­nan­za, che ri­ve­la gli ul­ti­mi svi­lup­pi del­la vi­cen­da.

 

Per mol­ti mesi pro­prio le ge­rar­chie ec­cle­sia­sti­che han­no fat­to op­po­si­zio­ne, men­tre sull’Ita­lia pen­de­va un con­ten­zio­so in sede di Com­mis­sio­ne eu­ro­pea per le di­stor­sio­ni nel­la con­cor­ren­za cau­sa­te da cer­ti pri­vi­le­gi. Ma­rio Mon­ti ave­va ma­ni­fe­sta­to l’in­ten­zio­ne di ri­pri­sti­nar­la, ma la ma­cro­sco­pi­ca ano­ma­lia per­du­ra. Men­tre in pae­si come la Spa­gna la que­stio­ne vie­ne af­fron­ta­ta, nel no­stro pae­se si è trac­che­ggia­to. E ora i con­tri­buen­ti ita­lia­ni cor­ro­no se­ria­men­te il ri­schio di do­ver pa­ga­re una mul­ta sa­la­tis­si­ma.

Pro­prio Mi­la­no Fi­nan­za ave­va ri­ve­la­to che l’ese­cu­ti­vo non ave­va an­co­ra ap­pron­ta­to la ne­ces­sa­ria re­go­la­men­ta­zio­ne, ri­schian­do di az­ze­ra­re l’iter del­la nor­ma­ti­va. Col­to in ca­sta­gna, il mi­ni­stro dell’Eco­no­mia, Vit­to­rio Gril­li, ave­va pro­mes­so di ri­met­ter­ci mano. Ma il Con­si­glio di Sta­to ha poi boc­cia­to il de­cre­to at­tua­ti­vo, per­ché an­da­va ol­tre le com­pe­ten­ze mi­ni­ste­ria­li. Tra i pun­ti dub­bi, pro­prio quel­lo del­la de­fi­ni­zio­ne di im­mo­bi­le a sco­po com­mer­cia­le, o par­zial­men­te com­mer­cia­le: ov­ve­ro una si­tua­zio­ne non rara tra le strut­tu­re del­la Chie­sa cat­to­li­ca, di gran lun­ga la più gran­de pro­prie­ta­ria im­mo­bi­lia­re del pae­se.

Ora, in base a quan­to ri­por­ta il quo­ti­dia­no eco­no­mi­co, si sco­pre che pro­prio la Com­mis­sio­ne sta in­ti­man­do all’Ita­lia di far pa­ga­re a tut­te le as­so­cia­zio­ni e con­fes­sio­ni re­li­gio­se le som­me elu­se dal 2006. Ciò in­te­res­sa realtà sva­ria­te come fon­da­zio­ni, Chie­sa cat­to­li­ca, par­ti­ti e sin­da­ca­ti. E la som­ma che man­ca all’ap­pel­lo am­mon­ta, se­con­do le sti­me, a cir­ca un mi­liar­do di euro. Per il pre­si­den­te dell’Anci, Gra­zia­no Del­rio, cir­ca 200 mi­lio­ni di euro l’anno: dal 2006, si ar­ri­va a 1,2 mi­liar­di.

La nor­ma sull’Imu at­tual­men­te in vi­go­re, con­ti­nua il gior­na­le, poi­ché im­po­ne l’ob­bli­go del ver­sa­men­to dell’im­po­sta a par­ti­re dall’anno fi­sca­le 2013, “si pre­sen­ta qua­si come un con­do­no”. “È in­fat­ti dal 2006 che vi­go­no in Ita­lia le re­go­le che sta­bi­li­sco­no che gli enti non pro­fit deb­ba­no co­mun­que pa­ga­re l’im­po­sta sui loro im­mo­bi­li che han­no un uti­liz­zo «me­ra­men­te com­mer­cia­le»”.

Se l’Ita­lia ri­tar­das­se nel ri­pri­sti­na­re per tut­ti gli enti che svol­go­no at­ti­vità com­mer­cia­le il pa­ga­men­to del­la tas­sa, po­treb­be dun­que su­bi­re le san­zio­ni eu­ro­pee. Gli esper­ti di Bru­xel­les ri­ten­go­no inol­tre che que­sti enti deb­ba­no pa­ga­re an­che gli ar­re­tra­ti dal 2006 al fine di ri­pri­sti­na­re con­di­zio­ni equi­li­bra­te di mer­ca­to, vi­sto che già da quell’anno la nor­ma­ti­va era sta­ta mo­di­fi­ca­ta e im­po­ne­va la tas­sa per gli im­mo­bi­li con at­ti­vità com­mer­cia­li.

“Il dub­bio, che han­no an­che a Bru­xel­les, è che si na­scon­da una sa­na­to­ria nem­me­no trop­po ve­la­ta in que­sta scel­ta del go­ver­no Mon­ti”, rin­ca­ra il quo­ti­dia­no. E que­sto “men­tre mi­lio­ni di cit­ta­di­ni ver­ran­no nuo­va­men­te spre­mu­ti pri­ma di Na­ta­le solo per il fat­to di pos­se­de­re la casa – ma­ga­ri uni­co bene di fa­mi­glia – è grot­te­sco e per cer­ti ver­si di­sar­man­te sco­pri­re che già c’era­no le leg­gi per la com­par­te­ci­pa­zio­ne al get­ti­to di enti re­li­gio­si e non”.

No­no­stan­te gli al­lar­mi­smi che lan­cia­no, le chie­se e i vari enti non sa­reb­be­ro co­stret­ti a pa­ga­re al­cun­ché. Per l’esen­zio­ne in­fat­ti è ne­ces­sa­rio che gli im­mo­bi­li ab­bia­no un uso to­tal­men­te non com­mer­cia­le (ad esem­pio, un luo­go di cul­to, o una men­sa per i po­ve­ri).

L’Uaar, come sta già fa­cen­do da pa­rec­chi mesi or­mai, in­vi­ta fer­ma­men­te il go­ver­no a prov­ve­de­re pre­sto a ri­sol­ve­re una que­stio­ne che or­mai si tra­sci­na in ma­nie­ra im­ba­raz­zan­te. Oc­cor­re met­te­re fi­nal­men­te in sof­fit­ta uno dei più ma­cro­sco­pi­ci pri­vi­le­gi di cui gode la Chie­sa cat­to­li­ca. In un mo­men­to di cri­si, ta­gli e sa­cri­fi­ci per i cit­ta­di­ni, que­sto sa­reb­be dav­ve­ro un ge­sto di se­rietà ed equi­li­brio da par­te di un go­ver­no che si pro­cla­ma ‘tec­ni­co’. A meno che non pre­fe­ri­sca pas­sa­re alla sto­ria come il go­ver­no ’cle­ri­cal-tec­ni­co’.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.51) 23 ottobre 2012 13:18

    ma quant’è equa la Commissione Europea. Chissà quante mazzette s’è presa per imporre gli OGM agli europei che rimangono contrari.
    Chissà quanto per aver proibito l’agricoltura a km zero.

    CHE STRANA LA COMMISSIONE EUROPEA NON CONSIDERA AIUTI DI STATO I SALVATAGGI BANCARI

    ma si esige che degli edifici storici paghino l’Imu. Allora perché no anche il Colosseo?

  • Di (---.---.---.202) 23 ottobre 2012 18:35

    PaoloM.
    E’ giusto che tutti gli immobili (o parti) dove si esercitano attività commerciali paghino l’IMU (non certo gli edifici storici!). La posizione della CEE mi sembra chiara (si eliminerebbe un fattore di concorrenza sleale nei confronti di chi la paga). E magari sarebbe possibile ridurla a chi non ha un’attività commerciale, come tutte le comuni abitazioni.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.141) 23 ottobre 2012 22:46
    Sandro kensan

    Finirà come con rete quattro, pagheremo la multa noi cittadini, i potenti hanno sempre ragione e la chiesa è tra le organizzazioni più potenti al mondo.

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