“Collaborazione col nemico”: in Yemen gli huthi emettono 44 condanne a morte
Sabato 1° giugno il Tribunale speciale, organo di giustizia sotto il controllo delle autorità di fatto huthi, ha emesso 44 condanne a morte per “collaborazione col nemico”: la formula che si traduce in “tradimento” e “spionaggio” in favore dell’Arabia Saudita, che nel 2015 ha guidato un intervento militare contro il gruppo armato filo-iraniano.
Sedici degli imputati sono stati condannati in contumacia, gli altri 28 in presenza.
Tra questi ultimi c’è Adnan al-Harazi (nella foto, tratta dal suo profilo LinkedIn), direttore di “Prodigy System”, un’azienda che aveva sviluppato sistemi informatici per monitorare la distribuzione degli aiuti umanitari nel paese.
Al-Harazi è stato arrestato nel marzo 2023, dopo un’irruzione nella sede dell’azienda cui era seguito anche il sequestro di tutte le proprietà. Secondo il suo avvocato, al-Harazi è stato sottoposto a sparizione forzata per nove mesi, durante i quali è stato torturato. Il giudice del processo non ha neanche fornito alla difesa il fascicolo del caso.
In queste condizioni, il rischio che il processo d’appello sia una farsa è purtroppo concreto.
Questo articolo è stato pubblicato quiLasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox