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Cile: Amnesty chiede indagini sul generale dei Carabineros per violazione dei diritti umani

Amnesty International ha pubblicato un nuovo video per chiedere alla Procura nazionale del Cile di sottoporre a indagini gli alti gradi dei Carabineros, precisamente l’attuale direttore generale e il precedente, per le dilaganti violazioni dei diritti umani commesse nel periodo delle proteste sociali iniziato a ottobre del 2019.

Considerata l’imminente chiusura delle indagini sugli attacchi che hanno causato la perdita irreversibile della vista a Gustavo Gatica, fissata per il 30 luglio, il riesame delle misure cautelari nei confronti del carabinero identificato quale autore dello sparo del colpo di gas lacrimogeno che ha provocato la perdita della vista a Fabiola Campillai e la richiesta di una proroga del termine per le indagini della procura su questo caso, in programma per il 28 luglio, Amnesty International ritiene che siano tanto necessarie quanto urgenti le indagini sull’intera catena di comando.
 
“È deludente constatare che, dopo oltre 20 mesi, sono stati fatti solo piccoli passi per sottoporre a indagini alti funzionari con responsabilità di comando strategico dei Carabineros e nessuno nei singoli casi. Ci sono buone ragioni per credere che l’ex direttore generale e l’allora capo per la sicurezza e l’ordine pubblico, che oggi ricopre il ruolo di direttore generale, possano avere acconsentito alla perpetrazione di atti di torture e maltrattamenti nei confronti di manifestanti, anche in casi gravi come quelli di Gustavo Gatica o di Fabiola Campillai”, ha dichiarato Clara del Campo, campaigner di Amnesty International per l’America del Sud.
 
Clara del Campo ha anche affermato che il fatto che una persona venga sottoposta a indagini per la presunta responsabilità di aver commesso un reato non rende nulla la presunzione di innocenza di cui ciascuno gode.
 
“Il ritardo nelle indagini su coloro che hanno posizioni di comando è persino più preoccupante in un contesto quale quello cileno, in cui le manifestazioni di protesta sociale proseguono e continuano a essere soffocate con la violenza della polizia. I metodi e le armi sono cambiati ma l’intenzione di fare del male ai manifestanti persiste. Fin quando non ci sarà un’assunzione di responsabilità da parte dei vertici al comando, noi continueremo a lamentare le violazioni dei diritti umani. L’impunità alimenta la reiterazione”, ha proseguito del Campo.
 
Nel mese di ottobre del 2020, Amnesty International ha pubblicato un dettagliato rapporto, Occhi puntati sul Cile: violenze della polizia e responsabilità dei vertici durante il periodo di disordini sociali, nel quale è stato analizzato l’operato degli agenti dei Carabineros tra il 18 ottobre e il 30 novembre 2019, giungendo alla conclusione che gravi violazioni dei diritti umani, tra cui quella del diritto all’integrità della persona, erano state commesse su vasta scala perché coloro che si trovavano in posizione di comando strategico non avevano adottato tutte le misure necessarie per impedirle. Nel rapporto, l’organizzazione ammoniva anche che, per garantire la non ripetizione di eventi come quelli descritti, non è solo necessario sottoporre a giudizio tutte le persone responsabili, fino ai più alti livelli, ma anche riformare radicalmente l’istituzione dei Carabineros. Entrambe le raccomandazioni restano necessarie e urgenti.
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