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Chi ha ucciso davvero le tre suore italiane in Burundi? Giornalista indaga e viene arrestato

Ricordate la terribile vicenda delle tre suore italiane trucidate in Burundi?

Era l’inizio di settembre del 2014. Da allora Bob Rugurika, un giornalista che ha la tendenza a inimicarsi le autorità per via della sua insistenza a occuparsi di diritti umani, non ha smesso di seguire il caso.

Rugurika è il direttore di Radio Publique Africaine. Per il governo, quell’emittente è uno strumento dell’opposizione da quando il suo fondatore, Alexis Sinduhije, ha dato vita a un partito politico chiamato Movimento per la solidarietà e la democrazia.

Meno di un mese fa, nel corso della sua inchiesta giornalistica sull’omicidio delle tre suore italiane, Rugurika ha mandato in onda le dichiarazioni di un uomo che ha ammesso di aver partecipato al delitto e ha chiamato in causa alti funzionari dell’intelligence del paese.

Una pista in direzione del tutto opposta alla versione ufficiale, secondo la quale a uccidere in modo barbaro le tre suore era stato un uomo, forse con disturbi mentali, che aveva agito da solo per motivi personali.

Il 20 gennaio, Rugurika è stato convocato negli uffici del procuratore generale, dove gli è stato chiesto di rivelare la sua fonte. Al rifiuto, è stato imprigionato. Ha potuto incontrare avvocati e familiari solo tre giorni dopo.

La procura ha ancora una settimana per formulare le accuse. Secondo le leggi del Burundi, Rugurika rischia di essere incriminato per complicità in omicidio, intralcio alla giustizia, favoreggiamento nei confronti di un sospetto criminale e “mancanza di pubblica solidarietà”. Potrebbe essere condannato a 20 anni.

Sul suo caso si sta muovendo Amnesty International. La Federazione africana dei giornalisti chiede la scarcerazione immediata del collega.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.251) 3 febbraio 2015 23:48

    Non sono in grado di valutare l’omicidio, gli esecutori e i mandanti, ma SOLTANTO da quest’articolo imparo che esiste una verità alternativa.

    I miei complimenti a Noury e ad Amnesty International!

    Difficilissimo capire cosa è veramente successo, ma è chiarissimo che se il governo del Burundi perseguita il giornalista Rugurika vuol dire che ha qualcosa di molto grave da nascondere.

    Credo che sia importante lanciare una campagna internazionale di sostegno a Rugurika.

    GeriSteve

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