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Charlie Hebdo era ossessionato con l’Islam? (VIDEO)

Il giornalista Karim Rissouli, in risposta alle polemiche sulla centralità della critica all'Islam da parte di Charlie Hebdo, è andato a contare le aperture del giornale satirico francese nel 2014. 

Le aperture di Charlie Hebdo: le vignette volgari, discutibili, secondo alcuni razziste, stanno facendo, loro malgrado, il giro del mondo. 
 
La solidarietà dimostrata a Charlie Hebdo dopo l'attentato del 7 gennaio è stata enorme.
 
E immediate sono state anche le critiche. In molti, a ragione, hanno notato l'appiattimento mediatico sui morti francesi ("e di tutti gli altri non si parla?"), tanti osservano come sia assurdo dire 
 #jesuischarlie in compagnia di personaggi che spesso con la libertà di stampa hanno poco a che fare (in relazione anche, ma non solo, alla marcia che si è tenuta a Parigi domenica 11 gennaio).
 
Sempre più spesso si sente dire che Charlie Hebdo esagerava, non tanto nei toni, che erano comuni a tutte le sue vignette, quanto nella quantità. Charlie Hebdo aveva un chiodo fisso con la ridicolizzazione dell'Islam e del profeta Maometto? Forse no, almeno per il 2014. 
 
Karim Rissouli nella puntata dello scorso 13 gennaio del Grand Journal di Canal+ (emittente televisiva privata francese) ha analizzato le copertine di Charlie Hebdo per il 2014. Risultato? Gli ultimi 52 numeri di Charlie Hebdo (da gennaio 2014) sono così suddivisi: 
  • 35 aperture sulla politica interna 
  • 10 sul Fronte Nazionale 
  • 2 sui che rigurdano la religione cattolica
  • 1 su Israele
  • 1 su Maometto
Les Unes de Charlie Hebdo - Karim Rissouli du 13/01
 

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