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Catania: le scelte impopolari dell’amministrazione e la solitudine dei cittadini

Tempi durissimi per i cittadini catanesi, tutti, in specie per quelli onesti e democratici, lavoratori e pensionati, i normali pagatori di tutti i balzelli, tormentati due volte: sul piano materiale e morale, a livello nazionale e locale.

L’amministrazione comunale del sindaco Raffaele Stancanelli non demorde dalle sue scelte antipopolari, e rilancia, in una città allo sbando, per disoccupazione, precariato, povertà, illegalità, vivibilità, abusivismi, scempio cittadino, e strutturale evasione delle imposte locali.

I loghi governanti, costituenti l’amministrazione comunale, sono gli stessi della precedente decennale allegra comitiva, presieduta dall’ex primo cittadino Umberto Scapagnini, che, oltre allo sfascio apportato, ha accumulato un enorme strutturale debito, giusto per mantenere le giocose “allegrie” di sperpero.

Ora, prendendo a movente i tagli nazionali agli enti locali decisi dall’ex governo Berlusconi, hanno preparato la nuova mazzata:

·    TARSU – già una delle più alte in assoluto in Italia, con un aumento del 125% dal 2005 – anticipata ad aprile, e non più da settembre.

· IMU prima casa: 6 per mille, invece del 4 per mille minimo previsto della legge nazionale.

· IMU seconda casa: 10,6 per mille, invece del 7,8 per mille.

· IRPEF comunale: 0,80% per tutti; eliminando l’attuale meccanismo a scaglioni di reddito: 0,20% per redditi fino a 15 mila euro, 0,60 tra 15 e 50 mila euro, o,60% oltre i 50 mila. Pochi giorni addietro lavoratori e pensionati sono stati pesantemente colpiti con gli arretrati per comune e regione.

Questi valori economici di nuove tasse, i più alti in Italia, sono di quantità gigantesca. I normali cittadini catanesi, quelli che, onestamente e democraticamente, pagando le tasse sono derisi dai tanti ladroni evasori in circolazione, non sono in grado di pagare. Sono già enormemente vessati sul piano generale dalle risoluzioni assunti dal precedente governo Berlusconi e dall’attuale presieduto da Monti. Stipendi, salari e pensioni, ormai ridotti all’osso, sono dilaniati dai continui aumenti di tutti i beni primari obbligatori necessari nella quotidianità e dalle tassazioni dirette e indirette.

I disoccupati e i poveri già vivono nel limbo della disperazione e dell’accattonaggio, oscurati da tutti.

E’, questa dell’amministrazione Stancanelli, un’arroganza inaccettabile. I cittadini non sono né sudditi passivi né paria da bastonare. Indigna le coscienze civili.

Di fronte a cotanta azione stupisce l’assoluta inattività delle rappresentazioni politiche e sociali e della città.

Si vuole colpire ancor più la “carne viva” della città, e tutto tace!

Partiti, sindacati, organizzazioni di categorie, associazioni, sono silenti. Come se le tremende questioni in gioco riguardassero “altri”. Nessuno è più in grado, non vuole più, rappresentare in maniera vera ed energica gli interessi reali degli “umili”, i tanti “senza volto”, che costituiscono il nerbo vivo e vitale della cittadinanza. Tutti, chiusi nelle mille contorsioni corporative e consociative che distruggono la città, si attorcigliano in una verbosità sterile e alfine acquiescente.

Eppure si tratta di elementari e fondamentali elementi di equità e giustizia che nominalmente dovrebbero ancora fare parte del dna costitutivo di alcune rappresentazioni politiche e sociali. Però, non è più così! Bisognerà aspettare un “altro millennio”.

Un silenzio, di proposte ed azioni, assordante e totalizzante.

I cittadini sono soli e abbandonati!

Si è tornati indietro di 100 anni e più; ai tempi dei feudi e delle baronie, che tanto abbondavano nel catanese e nelle aree siciliane. Quando si imponeva la “testa giù, senza guardare negli occhi, pena una nerbata”.

La Cgil territoriale tenta di dire qualcosa di diverso. E’ poco, però, molto poco. Per intanto è solo un fievole balbettio. Con le parole nulla si cambia.

Servono iniziative, controinformazioni diffuse nei luoghi di lavoro e in tutte le aree cittadine; azioni di presenza e di protesta, continue, incessanti ed incisive.

Una mobilitazione ampia che abbia come cuore motore pensionati e lavoratori, la “carne viva” che vuole essere tagliata e sacrificata sull’altare dell’insipienza, dell’inefficacia, delle lobby faccendiere e dell’evasione ladrona.

Il sindaco Stancanelli, l’amministrazione comunale e i partiti che la sostengono, devono vedere e toccare le mobilitazioni; per “capire” che le loro proposte esecutive, inique e persecutorie, devono essere immediatamente ritirate.

Chi ha ancora “cuore pulsante” e mente diligente si faccia avanti. Ora. Creando una grande rete di immediate ed urgentissime alleanze e sinergie, per organizzare le proteste, per battere l’infausto progetto dell’amministrazione comunale.

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.132) 2 aprile 2012 11:14

    Servono iniziative, controinformazioni diffuse nei luoghi di lavoro e in tutte le aree cittadine; azioni di presenza e di protesta, continue, incessanti ed incisive.


    certo, come no! con le proteste e le controinformazioni cambierete il mondo.volate alto!
    se voglio far capire una cosa a una persona non protesto continuamente e incessantemente, ma sono propositivo
  • Di (---.---.---.117) 2 aprile 2012 16:32

    Difatti, la proposta c’è! Chiara e precisa.

    Ritirare tutti gli aumenti e varianti su IMU, IRPEF comunale, TARSU che collocano Catania ai primissimi posti nazionali, e distruggono i redditi dei lavoratori e pensionati.

    Più propositivi di così!

     

    saluti

    Kocis

     

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