Castelli ad Annozero dice una "boiata" su Corea del Sud e salari bassi e nessuno lo contraddice
Il ministro Castelli, ospite giovedì sera della trasmissione condotta da Michele Santoro, ha detto la classica " boiata pazzesca": perdiamo appalti – si parlava della cantieristica navale – a causa della concorrenza della Corea del Sud, paese dove hanno stipendi bassissimi.
Che un figuro della preparazione di Roberto “chi non salta italiano è” Castelli dica una sciocchezza del genere non mi ha stupito più di tanto.
Quel che mi ha scandalizzato, e indotto a pensare che per il nostro paese ci siano ormai ben poche speranze, è stato il fatto che nessuno dei presenti, giornalisti e altri politicanti, abbia trovato qualcosa da ridire.
Tutta una classe dirigente, presente con i suoi rappresentati in quello studio televisivo, ha dimostrato, a cominciare dal buon Santoro, la propria tragica incompetenza.
Politicanti e giornalisti – se questi sono i cani da guardia della nostra democrazia non c’è da stupirsi che ce la stiano scippando – appena si esce dalle comiche della politica nostrana, si rivelano essere una marmaglia ignorante, notevole solo per la sua protervia e maleducazione, che neppure sa quello di cui sta parlando.
In Corea del Sud, infatti, cosa stranota a chiunque abbia anche solo un vago interesse per le questioni economiche, non solo gli stipendi non sono bassissimi, ma addirittura sono i più alti di tutta l’OCSE.
Ecco la classifica degli stipendi medi aggiornata al Febbraio 2010: al primo posto la Corea del Sud (39.931 dollari), secondo è il Regno Unito (38.147) e terza la Svizzera (36.063). Seguono, dal quarto al decimo posto: Lussemburgo (36.035), Giappone (34.445), Norvegia (33.413), Australia (31.762), Irlanda (31.337), Paesi Bassi (30.796) e Usa (30.774).
E l’Italia? Con 21.374 dollari (poco più di 14.700 €), il nostro paese occupa la ventitreesima posizione, collocandosi dopo quasi tutti gli altri paesi europei, le cui retribuzioni nette annue si aggirano in media intorno ai 25mila dollari e in particolare Germania (29.570), Francia (26.010), Spagna (24.632).
Tra i paesi OCSE l’Italia supera solo il Portogallo (19.150), la Repubblica Ceca (14.540),e poi Turchia (13.849), Polonia (13.010), Slovacchia (11.716), Ungheria (10.332) e Messico (9.716).
Il fatto che nessuno abbia sbugiardato Castelli, che sia possibile ad un Viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, responsabile di decisioni di grande importanza economica, dire simili idiozie - e per fortuna che, come ha precisato, da parlamentare ligure conosce bene i problemi della cantieristica - senza essere spernacchiato l’indomani su tutti i giornali – non ho trovato, perlomeno nelle edizioni on line una sola riga di commento -, è un altro dei sintomi dello scivolamento dell’Italia verso il secondo mondo; della sua lenta trasformazione in una “Repubblica delle Banane”, lontana dai paesi più sviluppati, dimostrata anche dalla classifica che ho riportato sopra.
Sono dati questi che dovrebbero essere noti a tutti i cittadini italiani, esattamente come quelli sul debito pubblico, e che dimostrano il completo fallimento delle nostre politiche economiche nell’ultimo ventennio.
Sono le cifre che dovrebbero essere alla base del dibattito politico; le conoscenze minime necessarie per prendere decisioni in campo economico a cominciare dalla più importante che tocchi ad un normale cittadino: a chi dare il proprio voto.
I cittadini invece le ignorano, dato che non c’è nessuno che gliele fornisca, e questo è sicuramente un male, oltre che la dimostrazione del livello tragicomico raggiunto dal nostro sistema informativo.
Il fatto che le ignorino politicanti e giornalisti, che di faccende politiche si occupano, è addirittura inammissibile.
In base a quali dati vengono prese le decisioni dai nostri dirigenti? In base a quali logiche tali decisioni vengono discusse e criticate da televisioni e giornali? Si può prendere sul serio, davanti ai dati che avete visto sopra, un’imprenditoria che continua ad invitare i lavoratori alla moderazione salariale? Si può evitare di ridere in faccia – anche questo ha detto ieri Castelli senza che vi siano state contestazioni – a chi afferma che dopo tutto le cose non vanno male quando i lavoratori italiani sono tra i meno pagati del mondo sviluppato?
Si parlava dell’appartamento di Montecarlo, ieri ad Annozero. Tutti , di quella vicenda, sapevano tutto e ne dibattevano con la passione di un branco di beghine impegnate a discutere delle storie di corna di un qualche paesucolo della provincia più profonda.
Quello è esattamente il livello della nostra classe dirigente, dal Ministro al “grande” giornalista.
Viene da ridere o da piangere. Viene da vomitare.
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