La storia dimenticata di Michele Landi. Una verità scomoda? - VIDEO
Alle 4 del 6 settembre Michele Landa, metronotte di Mondragone, durante le sue ora di lavoro, viene affrontato da camorristi o semplici criminali. Viene ucciso poi bruciato e con la macchina buttato in un fosso. Lo si troverà solo dopo 4 giorni, nelle campagne. I carabinieri, con un discutibile tatto, riconsegnano alla famiglia alcuni effetti personali dell’uomo e alcune ossa scampate all’incendio raccogliendole in una scatola per scarpe.
Sergio Nazzaro ha raccontato questa e altre storie nel suo libro “Io, per fortuna c’ho la camorra”, del 2007, ed è stato accusato di razzismo e di aver distorto i fatti. Un vero e proprio “incidente diplomatico” che l’autore spiega a fondo sul suo blog.
Ancora una volta raccontare la verità, vuol dire mettere i “bastoni tra le ruote” a chi preferisce che il silenzio e l’assenteismo dilaghino?
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