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Casilino 900, verrà chiuso il più grande campo rom d’Italia

Entro il 2010 verrà chiuso il Casilino 900, il più grande campo rom d’Italia e forse d’Europa: questa è la notizia che giunge dall’amministrazione Alemanno, sindaco di Roma. Alla fine di giugno alcune decisioni erano state accolte positivamente dalla gente del posto, tra cui il potenziamento della rete idrica e la presenza della croce rossa, ma questa arriva come un terremoro ad ingrossare le fila della già problematica immigrazione nostrana. Essa porta con sé, in primo luogo, il problema dell’alternativa riguardo il luogo di residenza di queste persone, visto che i tempi risultano essere molto stretti (entro ottobre la metà degli abitanti dovrà sgomberare) e che l’eventuale espulsione di chi non ha il permesso di soggiorno richiede invece procedure più lunghe.

Inoltre sarà difficile trovare altri accampamenti che possano offrire accoglienza, poiché, quelli più vecchi e già autorizzati, contengono circa 7/8000 persone e sono sovraffollati, dunque una sovrapposizione di altre 400 (questo è il numero teorico del primo spostamento) incrementerebbe ulteriormente i problemi di sicurezza al loro interno; né vi è tantomeno la possibilità che i rom vengano trasferiti nelle case popolari, una nota esclude in modo categorico questa opzione.

Si pone, poi, il problema della scuola per i bambini che dovranno spostarsi, i quali hanno già iniziato ed un eventuale esodo verso lidi indefiniti minerebbe i rapporti ormai consolidati con i compagni e, perché no, con le loro maestre. Al posto del campo sorgerà invece un parco pubblico, che con tutta probabilità verrà inglobato da quello già esistente del Casilino, al quale gli accampamenti sono confinanti.

“Qui intorno ci sono più di cento depositi di sfasciacarrozze che veramente da un punto di vista ecologico fanno schifo, invece di eliminare questa situazione smantellano il Casilino 900 e la sua comunità” dice Najo Adzovic, capo della comunità bosniaca nel campo, ai microfoni di PeaceReporter. “Siamo in contatto con le università romane, con diversi architetti, professori, studenti, liberi cittadini che ci danno continuamente il loro appoggio”.

É sicuramente presto per valutare l’impatto che questa scelta potrà avere sulla comunità e sulle conseguenze in senso di ordine pubblico, ma una cosa è certa: un progetto di riqualificazione della zona, senza precludere per questo la residenza a centinaia di persone, sarebbe stato un passo in più verso l’offerta di condizioni di vita dignitose ai vari kosovari, macedoni, bosniaci e montenegrini che adesso si ritroveranno senza un tetto sotto il quale passare la notte.

Commenti all'articolo

  • Di gabriele (---.---.---.214) 2 ottobre 2009 16:08

    cosa pensi di fare allora? continuare a sperare che questa gente si integri con noi?
    nel frattempo continuiamo e subire i loro soprusi e arroganze? io abito in via delle mimose di fronte il bar detto ormai "degli zingari", fatti un giro qui intorno e vedi come si comportano...poi ne discutiamo e vediamo...
    non difendiamoli....ci stanno fregando...e noi non ce ne rendiamo conto!!!

    • Di Riccardo Scano (---.---.---.62) 3 ottobre 2009 01:48

      Non difendo nessuno, né credo che dei poveri Cristi possano fregarti, mentre credo che a farlo siano altri. Il loro comportamento, nella tua via come in altre, o i loro "soprusi e arroganze" come tu li definisci, non sono altro che il frutto di una mentalità come la tua che pensa che quella (dello smantellamento in questo caso, ma anche altre) sia la strada giusta, mentre fa solo dello spot pubblicitario su un problema molto più grande e per cui le risposte sono ben altre. Non so che idea hai tu di integrazione, di certo non consiste nel continuare a definirli come fai o nell’aspettare che dal nulla possano integrarsi. Una soluzione, sicuramente più razionale di questa che hanno adottato, sarebbe stata quella di procedere ad un rinnovamento dell’area per permettere a chi ci abitava di vivere in condizioni di maggiore stabilità, non il contrario.

  • Di gabriele (---.---.---.77) 6 ottobre 2009 15:38

    non capisco...chiudere il campo non vuol dire bruciarlo e ammazzare tutti...significa spostarlo solamente in un altro luogo...cosa vedi di male?
    gli verranno fornite strutture adeguate ai loro bisogni e tutto quello di cui necessitano...
    allora perche continuare a tenerli in via casilina contro il volere della maggior parte dei cittadini li residenti?
    tu abiti in zone limitrofe? io penso di no! altrimenti non parleresti cosi...

    • Di Riccardo Scano (---.---.---.216) 6 ottobre 2009 18:11

      Nell’articolo c’è scritto chiaramente che quelle persone non saranno, e non potranno, essere trasferite altrove. Quindi, si presume, non gli sarà fornito niente, se non la possibilità che diventino potenziali criminali (per poi accusarli di esserlo in qualche tg di regime). Se io abitassi in zone limitrofe farei capite a chi mi governa che, una soluzione possibile e plausibile, è quella di riqualificare la stessa zona, come ho chiaramente sostenuto nell’articolo. Certo, non sono informato sui limiti tecnici di un eventuale progetto, ma sono convinto che una società civile che vuole (e sottolineo: vuole) trovare le risorse economiche per farlo, ha tutte le possibilità per metterlo in atto. Credo che quella del sindaco Alemanno, e di tutto il governo di centro-destra, sia solo una scelta a scopi pubblicitari perché di facile presa emotiva sull’opinione pubblica.

    • Di gabriele (---.---.---.255) 7 ottobre 2009 16:07

      come pensavo mi confermi di non abitare in zone limitrofe al campo pertanto la tua conoscenza della vita al suo interno penso sia basata solo su qualche visita guidata del campo.
      nel campo ci sono sicuramente gente che non ha di che vivere, che muore di fame e che soffre, ma c’e anche tanta gente che se la spassa con macchine di lusso (bmw e mercedes da 70000 euro!) e che non aspetta il ridimensionamento del campo per delinquere (come tu asserisci!). sotto casa il bar e frequentato solo da queste persone che prendono un caffe e lasciano 5 € di mancia con soldi che sicuramente non hanno fatto con beneficienza o con lavoro onesto!
      il motivo perche i rom non vogliono essere trasferite altrove e solo perche un eventuale nuova sistemazione sara sorvegliata come il campo di salone e non permettera loro di delinquere liberamnete!
      altrimenti perche una persona dovrebbe rinunciare ad una abitazione confortevole in cambio di una baracca?
      solo perche e piu decentrata?
      ti ricordo che il parco inaugurato da veltroni 2 anni fa confinante con il casilino 900 e riamsto aperto solo 6 mesi...dopodi ceh se ne sono impadroniti distruggendo la recinzione e panchine varie!
      ricordo inoltre che di fronte il campo sara aperta la nuova metro c di conseguenza non si vorra ottenere un nuovo caso reggiani!
      io ribadisco il mio invito nel venire a constatare di persona (magari con una telecamera per riprendere e far vedere ai tuoi lettori se quello che dico e vero) cio che succede nelle vicinanze del campo...dopodiche possiamo commentare insieme tutto quello che vuoi...e obiettivamente (sneza pregiudizi alcuni) penso che un pochettino cambierai idea!
      saluti
      gabriele

    • Di R. Scano (---.---.---.33) 7 ottobre 2009 20:23

      La gente che, come dici tu, se la spassa con tutto quel denaro non sarà minimamente colpita da questa scelta, mentre, al contrario, lo saranno la maggiorparte dei poveracci che vivono dentro. Dato e considerato che i proprietari delle BMW da 70000 euro hanno dei collegamenti diretti, nelle loro attività, con gli italiani. Continuo a ripeterti, ma forse fingi di non leggere, che queste persone non avranno nessun’altra sistemazione, quindi tutte le supposizioni che fai sono prive di fondamenta ma cariche di razzismo. Ti assicuro che non ho bisogno di alcuna telecamera per constatare quel che dici, ma, come ho già scritto nel mio articolo, la soluzione a tutte le innumerevoli vicende a cui fai riferimento (vedi il caso Reggiani, carico di emotività per i lettori) non è di certo quella di smantellare il campo e lasciare migliaia di persone senza un tetto, proprio perché nelle loro condizioni precarie sta il frutto dei loro crimini.

    • Di gabriele (---.---.---.228) 9 ottobre 2009 16:08

      io oltre a leggere quello che scrivi mi informo...e la chiusura del campo ovviamente si fara solo in caso di una nuova sistemazione...forse non ti informi bene...altrimenti il campo sarebbe stato gia chiuso!
      e comunque e bello parlare dalla sardegna...
      io penso che la tua conoscenza sul casilino 900 non sia una conoscenza reale,ma solo acquisita da voci.
      parla solo di cronaca della tua regione o dell’italia e non ti infiltratre in fatti di altre regioni su cui non hai un riscontro soggettivo altrimenti peri di credibilita o finisci per dare notizie infondate!

    • Di R. S. (---.---.---.140) 14 ottobre 2009 23:39

      Scusa il ritardo. Cmq mi informo attraverso giornali nazionali (La Repubblica, ed altri) e diversi siti, sempre nazionali (ANSA ed altri), quindi credo che vi sia uno scontro di informazioni, in questo caso: la mia, e la tua, al lettore sta poi valutare quale delle due è più credibile, visto che parli di questo. Cmq conoscenza reale o meno, devi sapere che in sociologia ogni problema è visto alla luce degli schemi interpretativi che muovono gli attori sociali, quindi, traducendo, quello che per te può essere un problema rilevante, può non esserlo per altri. Così va per le sue soluzioni. Io non ne faccio una questione politica e quindi regionale, esprimo il mio punto di vista per quel che riguarda l’integrazione e quel che sono le migliori soluzioni alla luce delle notizie. Adesso ti lascio che sono molto stanco, a presto.

    • Di (---.---.---.220) 15 ottobre 2009 19:19

      riposati...

    • Di Riccardo Scano (---.---.---.200) 15 ottobre 2009 20:41

      Sei Gabriele?

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