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Caro Presidente Napolitano, a proposito di speculatori ed evasori...

 

Abbiamo letto con interesse la Sua ultima esternazione nella quale Ella ha sostenuto che speculatori ed evasori sono elementi antisociali che non meritano questo paese: perfetto! Ma vorremmo capire meglio il Suo pensiero. Partiamo da un problema: per definire qualcuno speculatore o evasore è necessario che compia reati o ci sono comportamenti che, pur legalmente ammessi, hanno in sè caratteristiche di antisocialità? 

Pensiamo che il riferimento fosse al secondo caso. In effetti, dire che, chi compie un reato a fini di lucro, è un elemento antisociale è una ovvietà: come dire che l’acqua è bagnata. E con i criminali le invettive servono a poco: se l’immagina quale sarebbe la reazione di un mafioso se gli dicessimo: “sei un anti sociale e non ti meriti questo Paese”? Se ne farebbe un baffo. In questo caso la questione andrebbe posta, semmai, sul piano di quali misure repressive assumere per stroncare il fenomeno. 

Ma forse il Suo intervento era diretto a stroncare una certa ambiguità di fasce dell’opinione pubblica che pensano che, in fondo, l’evasione fiscale sia un peccato veniale, quasi una necessità, per cui si può essere comprensivi. E, in questo senso il Suo intervento è opportuno e condivisibilissimo. Ma Ella ha inserito anche quel richiamo agli speculatori (verso i quali non c’è alcuna indulgenza sociale), che pone il problema: chi è uno speculatore? Solo chi viola una delle (pochissime) prescrizioni legali in materia?

Se così fosse, il problema sarebbe assai meno grave di quanto non sia effettivamente, perché a fare speculazione con l’aggiottaggio o simili ci sono rimasti solo quattro poveri mentecatti non aggiornati. Oggi le speculazioni si fanno con l’algo trading, con l’uso combinato di vendite allo scoperto e short selling, tutte cose legalissime oppure con forme particolari di high frequency trading o di insider trading che sfuggono alle attuali definizioni giuridiche. Ed, allora, il punto non è “quanto sono cattivi gli speculatori” ma “quanto sono sbagliate o insufficienti le norme vigenti”.

D’altro canto, tutto questo è il prodotto di un pensiero politico come il neoliberismo. Ricorda, Presidente, la frase di Margareth Tatcher “La società non esiste, esistono solo gli individui”? Non Le viene il sospetto che ad essere anti sociale sia proprio il neoliberismo in quanto tale?

Ma, per restare su un terreno più concreto, Signor Presidente, non crede che combattere la speculazione finanziaria, nelle condizioni storicamente date, significhi che è arrivato il momento di “mettere guinzaglio e museruola” alla finanza? Anche perché, eludendo questi termini del dibattito, la Sua sofferta esternazione contro speculatori ed evasori finisce per somigliare alla predica del giorno delle ceneri di un curato di campagna.

Da un Capo dello Stato (per di più assai interventista, come nel caso di specie) ci si attende altro. Magari esternazioni che sollecitino Governo e Parlamento ad affrontare il nodo delle regole della finanza, della riconsiderazione dei trattati internazionali, del ripensamento del sistema fiscale in materia di rendite finanziarie ecc. Esattamente come Ella ha fatto, nell’ambito delle prerogative della Sua Alta Carica, a proposito di riforme come quelle sul mercato del lavoro.

Ma, ci sbaglieremo, l’impressione è che Ella sia assai poco interventista su questa materia. Speriamo in un prossimo futuro diverso.

Con il rispetto dovuto al Suo Ufficio e con la considerazione che Ella personalmente merita

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.41) 16 aprile 2012 14:04

    L’ironia non ci salverà, è ora di rompere gli indugi ed adottare comportamenti rivoluzionari nel campo dei consumi e delle scelte individuali. E’ ora in buona sostanza di farla finita con comportamenti ambigui e di sciogliere tutti i nodi anche quelli indiretti che ci legano alla politica. Solo in tal modo riusciremo senza compromessi a scegliere gli uomini migliori e meritevoli di considerazione. A Napolitano và tutta la mia comprensione per una persona che ha visto scorrere davanti ai suoi occhi tutta la storia d’italia però è giunta l’ora che serenamente lasci e si dedichi alla famiglia per sopraggiunti limiti d’ètà.

    Un saluto

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