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Carmelo Bene, uno dei più grandi artisti del Novecento

"Carmelo Bene, il Fenomeno e la voce" di Antonio Zoretti (Lupo Editore)

Con tutto il rispetto per il poeta e politico, il mondo di Nichi Vendola, Puglia compresa, chiaramente, anzi soprattutto le Puglie, non è lo stesso spazio-tempo del genio Carmelo Bene.

"Quello che a volte ci manca quando si sente parlare di Carmelo Bene - dice il critico Cesare Garboli, nella bandella del libro dedicato dal giovane Antonio Zoretti all'Oggetto dei suoi studi - in maniera dotta e molto impegnata, oggi, è quell’esperienza degli anni ‘60 che, per chi andava a teatro, vedeva non solo qualcosa di straordinario… un attore geniale, ma la risata (non perché faceva il comico), una risata liberatoria, di uno che faceva piazza pulita, distruggeva montagne di carta in un colpo di mano. Non solo prendeva in giro i critici o le persone che pensavano di avere cultura (avendone dieci volte di più lui), stralciando soprattutto il resto dell’intellettualità italiana, ma faceva proprio piazza pulita di forme, valori, pseudovalori culturali.”

Un volume utile a legger Bene senza considerarlo quel "fenomeno culturale del XX secolo" di cui siamo abituati, per farci tanto belli, a parlare. Bene, forse perfino suo malgrado, era un letterato. Oltre a esser stato uno dei più grandi artisti del Novecento. 

 

 

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