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Carceri: la notizia eclissata

E’ apparsa e poi sparita come una meteora, la notizia di disordini in ben trenta istituti di pena, causati dal sopraggiunto caldo estivo unito all’endemico affollamento: qualche titolo di fondo pagina nei telegiornali, impegnati dietro il G8 Aquila 2009. Forse i tumulti sono rientrati grazie ad una pronta fornitura di condizionatori d’aria; dovremmo chiederlo alla Magistratura di Sorveglianza, responsabile del settore.

E’ strano che, riguardo la restrizione in carcere, si siano sempre adoperati termini figurativi come gattabuia oppure stare al fresco, mentre, ad esempio, all’ultimo piano dell’edificio della Casa Circondariale della città del vostro reporter, ossia al piano detto dei cellulari riservato ai detenuti più importanti, la temperatura durante la stagione estiva è poco diversa da quella descritta da Dante Alighieri per la landa infuocata che accoglie bestemmiatori, sodomiti ed usurai.

 
Comunque sia di ciò, abbiamo superato già l’anno di durata del governo in carica, governo che ha preso subito coscienza della gravità del problema del sovraffollamento delle carceri: sarebbe utile per il cittadino sapere cosa in concreto questo governo ha già fatto al riguardo e con quali concreti risultati.
 
A meno di non pensare che questo Paese non sia di tutti allo stesso modo; che esistano tanti pesi e tante misure quanti sono i ceti sociali che lo compongono; che esistano ricchi e potenti, meno ricchi e meno potenti, sino ai paria delle classi all’estremo fondo della scala sociale, dove si mescolano ladri ed assassini, extra-comunitari e rom, lenoni e prostitute; e che i grassi borghesi della classe dirigente li ritengano un fastidio, da sopportare con cristiana rassegnazione, ma non più di tanto (tanto oggi abbiamo anche le ronde, per affrontarli); anche perché nelle linde magioni dei grassi borghesi l’aria condizionata spesso non manca.
 
E che taccia quel signore vestito di bianco che parla in un italiano deformato dall’accento tedesco o, addirittura, in latino, e che scrive cose strane come la Caritas in veritate, atta solo a disturbare, ma solo per qualche istante, la serenità dei benpensanti; che poi la rimuovono subito dai loro pensieri, rivolti a cose più importanti, come il G8 Aquila 2009.

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