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Carcere. Audacia di un detenuto, che accusa gli agenti, di non rendere onore alla divisa…

Ormai da qualche anno compilo con regolarità variabile, il blog Carcere Verità. Da qualche mese la battaglia che Rachid ha cominciato in carcere e che noi, ci stiamo sforzando di far uscire dalle mura delle prigioni, è diventata di dominio pubblico.

Ma mi rendo conto che non ho mai parlato di Rachid, che fino ad oggi è rimasto solo una voce registrata su alcuni file audio.

Questo mi è venuto in mente cinque minuti fa, quando ho risposto alla domanda di un ragazzo su Facebook, che per pura curiosità, vuole capire cosa ci sia dietro le continue violenze. "Chi è questa persona che fa così arrabbiare gli agenti, da portarli sempre a reprimerlo a suon di calci e pugni?

Quali sono le sue responsabilità? Perché delle responsabilità, le dovrà pur avere". 

Lo scambio di messaggi è stato così spontaneo, che lo riporto pari pari. Pur essendo una comunicazione privata, il contenuto non è certo segreto e sono stata autorizzata a pubblicarlo. Chiamerò il mio interlocutore I. (come “interlocutore”…poco fantasioso).

ICi sono novità ? Domanda…..quando Rachid e stato picchiato in generale e soprattutto quando gli hanno risposto le botte ti saranno utili….lo facevano con una motivazione. ..oppure molti pestaggi erano e sono in generale a titolo gratuito? B.giornata ! E di a Rachid di non mollare e tenere duro non è solo !!!

IO Grandi novità no, ma sento un interesse crescente… il fatto delle botte che sono utili, significa solo che a furia di prenderle, avrebbe imparato la lezione e avrebbe smesso di fare casino per i suoi diritti. In carcere il carattere personale non vale niente: la cosa importante è non dare fastidio. Mentre Rachid si permetteva addirittura di dire agli agenti che non rendevano onore al loro lavoro! Non potevano trovarlo simpatico. Inoltre Rachid non è capace di passare inosservato, è più forte di lui, questa sua caratteristica mi ha fatta innamorare…ma in carcere non è certo un pregio!

I. Tu dici che se si faceva i fatti suoi non avrebbe mai preso botte?

IO A Parma ha accusato il carcere di aver lasciato morire un detenuto malato, senza assistenza medica. A Firenze ha accusato degli agenti di non aver fatto abbastanza, per impedire che un detenuto si suicidasse. A Prato ha denunciato che i soldi di un detenuto morto, venivano usati dai detenuti, con la complicità di certe guardie, per fare la loro spesa e il direttore ha ammesso che era vero. Sempre a Prato ha lottato affinché la sezione protetti, avesse una scuola e alla fine c’è riuscito. Se invece di mettersi in gioco sempre in prima persona, avesse voltato la faccia dall’altra parte, per paura dei rapporti disciplinari, oggi sarebbe libero e per lo stato italiano, rieducato. Questo è il loro modo di interpretare la costituzione. Invece è stato dipinto come un detenuto pericoloso e aggressivo. Questo è il carcere. 

Aggiungo solo una cosa, perché mi rendo conto di non aver risposto per intero alla sua domanda.

Anche se ti fai gli affari tuoi, non è detto che non prendi botte. Io posso dire che Rachid le ha prese, perché non si è mai fatto gli affari suoi, di altre situazioni non posso parlare, perché non le conosco.

Di certo, se di fronte all’illegalità, ti volti dall’altra parte e diventi bravo nell’arte del compromesso, eviti di prendere rapporti disciplinari.

Poi il magistrato di sorveglianza, quando deve decidere se concederti giorni, permessi o domiciliari, guarda le carte che hanno scritto su di te, non guarda mica i lividi…

Questo articolo è stato pubblicato qui

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