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Cannabis: in Toscana utilizzabile a scopi terapeutici

In Toscana è stata approvata a maggioranza la proposta di legge che consente nella regione l’uso dei farmaci cannabinoidi per combattere il dolore, nelle cure palliative e in alcuni tipi di terapie. Quella Toscana è la prima legge regionale che favorisce l’utilizzo per uso terapeutico di farmaci cannabinoidi.

Quanto avvenuto nel consiglio regionale della Toscana è descritto in un articolo pubblicato su www.reset-italia.net:

“Il consigliere Enzo Brogi del Pd ha dichiarato ‘Questa legge era stata fortemente voluta anche dalla nostra collega Alessia Ballini, che ha vissuto sulla propria pelle l’esperienza dell’illegalità dei farmaci a base di cannabinoidi, che l’aiutavano nell’affrontare la malattia e le conseguenze delle cure chemioterapiche’.

Si tratta di un testo importante, anche se probabilmente ancora perfettibile’ – prosegue Brogi – ‘dato che è la prima legge di questo tipo in Italia e potrebbe diventare un punto di riferimento anche per altre regioni, visto che, abbattendo un muro privo di fondamento scientifico, apre all’utilizzo dei farmaci cannabiniodi, richiesto a gran voce da tante persone che necessitano di tali farmaci’.

Le newsletter della Provincia di Firenze e della Regione Toscana oggi danno ampio spazio al tema, anche sotto il profilo meramente tecnico, che riportiamo integralmente.

Una legge per disciplinare, sotto il profilo organizzativo e procedurale, l’utilizzo dei farmaci cannabinoidi come ausilio terapeutico all’interno del servizio sanitario regionale, per combattere il dolore, nelle cure palliative e anche in altri tipi di terapie…

Come si legge nella relazione che accompagna la proposta di legge: ‘L’efficacia farmacologica dei cannabinoidi si fonda su acquisizioni scientifiche, sperimentazioni e pratiche cliniche sempre più diffuse a livello mondiale’.

Nel preambolo della legge sono indicati i principali ambiti di cura e quelli in fase di studio: è oggi disponibile a livello scientifico una ‘compiuta valutazione dell’impiego clinico dei cannabinoidi nella cura del glaucoma, nella prevenzione dell’emesi, nel controllo di alcune spasticità croniche, come adiuvante nel controllo del dolore cronico neuropatico associato a sclerosi multipla, nel trattamento del dolore nei pazienti affetti da cancro.

Da sperimentazioni scientifiche risulterebbe inoltre che i cannabinoidi hanno proprietà di ridurre i dosaggi degli analgesici oppiacei, quali la morfina e i suoi analoghi, necessari a lenire il dolore nei malati oncologici sottoposti a trattamenti cronici, evitando così i fenomeni di assuefazione, caratteristici degli oppiacei’”.

Filomena Gallo, Marco Cappato, Josè De Falco, rispettivamente Segretario, Tesoriere e membro di giunta dell’Associazione Luca Coscioni, hanno rilasciato la seguente dichiarazione dopo l’approvazione della legge regionale in Toscana:

“Apprendiamo con soddisfazione dell’avvenuta approvazione da parte del Consiglio regionale della Toscana della prima legge regionale d’Italia volta a facilitare l’accesso per uso terapeutico ai farmaci cannabinoidi.

Infatti numerosi derivati naturali o di sintesi della cannabis hanno proprietà terapeutiche riconosciute per molte patologie tanto da risultare inseriti, fin dal 2007, nella tabella ministeriale che ne consente la prescrizione con ricetta medica.

Tuttavia, nella pratica quotidiana, l’assenza di protocolli attuativi regionali rende di fatto quasi impossibile per i pazienti accedere a tali farmaci, negando così a molti malati il legittimo diritto alla cura.

Per far fronte a questo vuoto normativo fin dal 2010 abbiamo redatto un progetto di legge scritto in collaborazione con le associazioni Pazienti impazienti cannabis, Cannabis terapeutica, che è stato depositato presso i consigli regionali dell’ Emilia Romagna, del Lazio, della Liguria, della Lombardia, del Piemonte e del Veneto.

Da questa iniziativa ha avuto origine anche il processo legislativo in Toscana…

La vittoria di oggi, frutto del comune lavoro dell’associazionismo e delle responsabilità di tante forze politiche del consiglio regionale della Toscana, che si sono mosse accantonando ogni sterile ideologismo, ci spinge a raddoppiare gli sforzi per conseguire analoghi risultati nelle altre regioni d’Italia”.

L’approvazione in Toscana della legge regionale esaminata è un fatto estremamente positivo. Può essere considerata una vera e propria scelta di civiltà. Come già sottolineato, è auspicabile che, quanto prima, in tutte le altre regioni italiane, siano approvate leggi simili a quella toscana. E’ del tutto evidente infatti che le esigenze che hanno indotto a varare quella legge in Toscana sono valide in tutto il territorio nazionale. Non ci dovrebbero essere malati di serie A e di serie B, a seconda che abitino in una regione piuttosto che in un altro. Ma, considerando le opposizioni che si sono manifestate nel consiglio regionale toscano da parte dei rappresentanti del centrodestra, è probabile che occorrerà molto tempo per fare in modo che in tutta Italia si possano utilizzare i farmaci derivanti dalla cannabis a scopi terapeutici.

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