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Calderoli elogia la Libia: “Pentito per maglietta anti-islam"

Intervistato da ‘Il Corriere della Sera’, il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli elogia la Libia e sembra pentirsi di aver messo in mostra la famosa maglietta con le vignette satiriche che raffiguravano Maometto, cosa che creò non pochi problemi diplomatici.


“Evviva la Libia” esordisce Calderoli “Anzi, evviva la Realpolitik“. Il ministro si sarebbe reso conto che “le mie erano cariche contro i mulini a vento”. Sull’attacco al consolato italiano in Libia durante il quale morirono 17 persone, afferma: “E’ stato terrificante” ma “continuo a credere che, in quella vicenda, la religione non c’entri” (Ultimissima del 18 febbraio 2006).

Quindi il ministro esalta la Libia perchè fornisce petrolio e gas “a prezzi che mi dicono essere molto buoni” e per la collaborazione nelle politiche anti immigrazione. “Il Calderoli con la maglietta ha fatto più di un passo indietro per il bene di tutti”, afferma. “Per la democrazia” in Libia “ci sarà da aspettare”, ammette; ma continua: “se non puoi cambiare una cosa, tanto vale usarla al meglio”, considerando che anche altri paesi ci fanno affari. Sulla visita di Gheddafi a Roma, qualche mese fa, sostiene che “forse” è stata eccessiva, ma “devo ammettere che la vicenda della tenda a me è piaciuta: non posso che rimanere colpito da una persona che arriva e impone il rispetto delle sue origini e delle sue tradizioni”.

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