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Calderoli-Kyenge. Il commento del Guardian

"La Lega è sempre stata un partito razzista che soffia sul fuoco dei conflitti etnici e religiosi ogni volta che può. Potete compilare un'enciclopedia dei commenti e delle attività razziste della Lega".
 
A dirlo non è stato il Presidente del Consiglio della Repubblica italiana (che pure avrebbe potuto e dovuto farlo, a nostro modesto avviso), ma uno storico britannico, John Foot, professore di storia moderna allo University College of London, in un articolo pubblicato oggi dal Guardian
 
"Perché razzisti ignoranti fioriscono ancora nella multiculturale Italia", il titolo dell'articolo del prestigioso quotidiano inglese, che evidentemente non ha remore alcuna nel chiamare le cose con il loro nome, a differenza della maggior parte di molti nostri concittadini (soprattutto all'interno delle istituzioni). Fa eccezione Gianni Pittella del Pd, vicepresidente vicario del Parlamento europeo che ha dichiarato:
 
"Mi sento offeso da italiano a pensare che un incivile e ignorante come Calderoli sia stato ministro della Repubblica e, tutt'oggi, vicepresidente del Senato. Non c'è alcuna giustificazione per certe frasi, servirebbe solo un briciolo di dignità per chinare la testa, chiedere scusa e dimettersi".
 
"L'Italia sta cambiando, ma la 'battuta' razzista fatta a proposito del ministro Cécile Kyenge 
dimostra il perché il progresso sia così dolorosamente lento", continua John Foot, che rileva un'anomalia - ora fortunatamente superata, si spera - persino nel linguaggio utilizzato dai mass media per definire gli immigrati; questi cita l'esempio de Il Corriere della Sera, il più importante quotidiano italiano, che ha continuato per anni a utilizzare il termine vu cumprà per definire lavoratori stranieri e ambulanti. Spia, sempre secondo il docente, di un "linguaggio razzista che stereotipizza gli immigrati." 
 
"L'Italia non è un paese razzista", specifica infine lo storico britannico, "ma è un paese dove il razzismo è tollerato e dove una persona come Calderoli è arrivata a ricoprire un ruolo istituzionale. Eppure i razzisti non vinceranno, perché il futuro è nell'Italia dei Balotelli e delle Kyenge. L'Italia è un paese multiculturale, che vi piaccia o meno. E quando vedo Roberto Calderoli, non posso fare a meno di pensare ad un razzista ignorante".
 
Come dargli torto?
 

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