Calcio europeo: ecco i migliori

Alla scoperta di curiosità, piccole storie, di “eroi” del rettangolo verde, giornata per giornata, in giro per l’Europa.
I miei complimenti vanno a Javi Varas, portiere di riserva del Siviglia, impegnato nella trasferta contro il Barcellona. Ed è presto detto: se una squadra perde con pochi goal di scarto contro la corazzata blaugrana, è possibile intravedere qualche aspetto positivo.
Se una squadra pareggia, parliamo già di “piccola impresa”. Se la squadra pareggia 0-0 al Camp Nou allora è vera impresa. Ma se tale impresa è tutto merito di un singolo giocatore, dell’estremo difensore in questo caso, allora parliamo dell’eroe di giornata. Nella sera di sabato lui ha pareggiato contro il Barcellona. Guardare per credere: preso di mira tipo paperella al luna park, ha respinto tutto ciò che orbitava attorno alla sua zona di competenza.
Non pago della prestazione offerta, al 90′, in pieno recupero, decide di andare ben oltre parando un calcio di rigore ad un giocatore non proprio scarso come Messi. Che può pensare il Barcellona? Porta stregata? Si perché Varas si sarà immedesimato nello stregone del Signore degli Anelli, urlando nei suoi pensieri “Tu non puoi passare".
I miei complimenti vanno al Borussia Dortmund. Con la vittoria roboante contro il Colonia (5-0), i campioni in carica si riprendono in solitaria la seconda posizione e si riavvicinano al Bayern Monaco, uscito sconfitto dalla trasferta di Hannover. E se lo meritano: è la squadra che, considerando l’organico composto da giocatori giovani e senza grande esperienza alle spalle, esibisce a mio parere il miglior calcio in assoluto.
Semplice, non offre punti di riferimento perché sono abili nell’utilizzare sistematicamente sia le fasce che le imbucate centrali e sono tutti pronti all’inserimento (basta guardare durante una classica azione d’attacco in quanti entrano in area di rigore) e al sacrificio. E’un fantastico giocattolo che spero non si rompa tanto facilmente: nonostante qualche cessione illustre (vedi Sahin), il gruppo, dopo aver attraversato una fase iniziale di riassestamento, guidati dal giovane e lungimirante allenatore Klopp, ha ritrovato la sua natura di squadra spettacolare.
I miei complimenti vanno all’attaccante del Norwich Grant Holt, 30enne capitano di questa piccola realtà inglese appena approdata nella massima serie. Più che complimenti, c’è in me un pizzico di invidia perché, entrato da appena 3 minuti del secondo tempo, si è tolto la grande soddisfazione di segnare all’Anfield, fortino storicamente inespugnabile del Liverpool. Grazie alla sua realizzazione, il risultato finale si è fissato sull’ 1-1: un rientro da grandi glorie per i Canaries.
I miei complimenti vanno, e qui affiora il milanista che c’è in me, a Kevin Prince Boateng. Da uno soprannominato Big Bang, prestazioni folli come quella di oggi, te le devi aspettare. Ma io aggiungerei il proverbio “non stuzzicare il can che dorme” perché nella sua semplicità popolare, ben si adegua alla settimana passata dal giocatore ghanese, che, forse eccessivamente, criticato per la sua vita notturna, ha deciso di rispondere sul campo.
Alla sua maniera: nei suoi gesti atletici si percepisce tutta la sua potenza esplosiva, fiume in piena che esonda, distrugge argini e trascina via tutto ciò che trova lungo il suo cammino. 3 sberle che risvegliano il Milan e tramortiscono il Lecce, ad un passo dalla sorprendente impresa (vinceva 3-0 a fine primo tempo). Dopo il sorprendente rendimento del primo anno, in molti, Allegri compreso, si aspettavano in lui una conferma ed una evoluzione. Se queste sono le premesse.
Ed infine i miei complimenti vanno al Manchester City made in Italy. Nel distretto di Manchester e nell’universo della Premier League, oggi le gerarchie sono cambiate. Partiamo dal risultato emblematico: il City annichilisce in trasferta, all'Old Trafford, i cugini dello United con un secco una 1-6 una vittoria nel derby così netta, significa una inversione di rotta nel dominio tradizionale. Complimenti a Mancini, che con scelte alla vigilia discutibili, ha mandato in campo un City bello, aggressivo, robusto e più che mai determinato. Ha preferito Balotelli a Dzeko e proprio dal bad-boy italiano, sono arrivati i primi 2 goal che hanno poi mandato in discesa il resto della partita.
E complimenti ai tifosi del City: mi sarebbe piaciuto assaporare l’aria che si respira oggi in quella città, in quei pubs, quei tifosi che per molto tempo hanno subito lo strapotere dei Red Devils e che oggi sono stati ripagati dopo decenni di passione incondizionata.
Simpatici e ricchi di humor i loro cori durante il match: dall’autoironia cantando “We’re boring” (I cugini li hanno reputati sempre noiosi) al più beffardo “U.S.A U.S.A.” (I proprietari dello United sono americani e sono mal visti dagli stessi tifosi).
Semplicemente This is Football…
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