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Cristo è passato a Casal di Principe

Sono uno dei pochi under 30 etichettato come "di sinistra" (che poi in Italia coinciderebbe con anti-berlusconiano) a non aver mai letto Gomorra e aver schivato ’Vieni via con me’. Un po’ per scelta, un po’ per caso, un po’ son fatti miei, resta il fatto che di Saviano ne ho preso pillole qua e là.

Mi guarderò bene dal commentarne i contenuti e le affermazioni, quindi. Resta il fatto, però, che il napoletano "eroico", "anti-italiano", "anti-campano", "coraggioso", e quant'altro, me lo trovo da mesi infilato come la pubblicità dell'activia in ogni dove.

Mi sento perciò autorizzato a sparare quattro righe, non richieste, su cosa penso del "fenomeno Saviano".

Chi è Roberto Saviano?

E' un giovane scrittore napoletano, che ha avuto il coraggio di raccontarci del cancro italiano, le mafie, attraverso lo strumento della narrazione, del racconto. Ha strappato il tema dalla bocca di tanti sedicenti esperti, che con il loro trattarlo quale normale fenomeno di criminalità, anche se organizzata, ci avevano anestetizzato e resi sordi. Con i suoi racconti, Roberto, l'ha tramutato in qualcosa di vicino alla quotidianità di tutti - dal medico della Val Brembana al negoziante di Scampia - e con il suo messaggio (inizialmente) trasversale, ha catturato la stima e ha acceso il coraggio, di migliaia di giovani un tempo indifferenti al, o peggio ancora vittime del, linguaggio della mafia. E' con questo, ovviamente, si è guadagnato i baci della dea denaro e gli schiaffi (per ora minacciati) della camorra. La sua forza sta in due elementi, che secondo me lo accomunano molto ad Obama: la vitalità data dalla voglia di cambiare e la forza che gli viene offerta dai suoi lettori. Come per il presidente "abbronzato", è stata l'identificazione, da parte dei suoi seguaci, nel suo messaggio di speranza in un futuro migliore fatto con le nostre mani , la voglia di redimersi da un passato riprovevole (lo schiavismo in America e la mafia in Italia), che hanno costituito la sua vera forza, il suo vero potere, non tanto i contenuti innovativi.

Questo è il bright side di Saviano. Poi, anche in senso cronologico, c'è anche il dark side, il lato oscuro, che si presenta con tutta la sua cupezza proprio in questo periodo di sovraesposizione, e che anche in questo caso si caratterizza in due elementi.

Innanzitutto Saviano ha deciso di esporsi in prima persona, con la sua bella crapa lucida e non solo con la sua penna, autoproclamandosi simbolo della lotta alla camorra. Cosa buona e giusta (non solo ottimo marketing), visto che la sua sola presenza, anche se silente, in qualsiasi palco, arena, teatro, osteria, avrebbe significato una presa di posizione netta contro le mafie. Ma pian piano è scivolato nell'auto-celebrazione narcisistica, divenendo prima martire prigioniero di sbarre fatte da uomini armati e giubbotti in kevlar, e poi trasformandosi in nuova icona pop dell’antimafia – e pure dell’antipolitica. Questo ha cominciato a far storcere il naso a molti, specie tra chi non è mai stato un suo grande fan (e magari nemmeno un gran lettore in assoluto), specie tra chi ha sempre avuto molte riserve nei confronti del mondo intellettuale, considerato spesso arrogante.

Infine, non si poteva non prevedere che la potenza e la forza gravitazionale di Saviano non divenisse oggetto di attenzioni di chi della conquista del consenso ha fondato la propria vita. Il rischio ed il pericolo di finire ghermito dalla politica. Certo non si poteva pensare che Roberto venisse adulato da chi in casa teneva uno stalliere mafioso, o in parlamento dei "duri" con i "moschetti" pronti alla secessione dal sud criminale e terrone, o da chi raccoglie in certe province della Trinacria anche il 100% dei consensi (Mugabe sei un pivello!). Eccolo quindi finire planando placidamente tra le braccia della sinistra. ll nuovo idolo, il nuovo eroe (shhhhhh! zitto Mr. Brecht!), il papa straniero pronto per l'eredità prematura di Bersani (che quello Tedesco, di Papa, vota Rutelli), finalmente qualcuno che potesse piacere alle folle spaesate del centrosinistra senza avere l'orecchino. Esattamente in quel preciso momento, la potenza della narrazione di Gomorra, il racconto che faceva tremare le mafie, il messaggio trasversale e apolitico ma efficace e catartico sono andati a finire a puttane.

Ergo, piuttosto che chiederci se la sinistra ci rimetterà, come ha fatto qualcuno recentemente, accostandosi al terrone che critica il sud, poi il nord, poi il centro, poi chissà, sarebbe lecito chiedersi quanto la forza dell'autore di Gomorra verrà castrata dalle vicissitudini di una sinistra in rigor mortis, alla quale sembra ormai legato a doppio nodo.

A seguire un lungo e triste elenco sui mali dell'Italia, pessimamente recitato da

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.165) 29 novembre 2010 11:16

    In primo luogo, non credo affatto che Roberto Saviano critichi il Sud, anzi, tutt’altro, l’ha sempre difeso, ha sempre difeso i suoi conterranei costretti a sopravvivere tra una criminalità organizzata che toglie ogni respiro e uno stato a volte assente, a volte esso stesso tiranno e colluso con la malavita.
    In secondo luogo, poi, non riesco proprio a capire come mai, mentre centinaia di persone hanno ampio spazio in molteplici trasmissioni televisive e giornali e usano quello spazio per sparare le loro assurde cavolate (vedi tg1, tg4, ecc...), quando si concede uno spazio ad una persona come Saviano che di cose ne ha da dire e che sono anche cose molto interessanti, debba alzarsi un polverone di critiche. insomma in italia bisogna parlare solo di tette, culi, delle corna del grande fratello, o, al meglio, del delitto di avetrana, ma se si parla di qualche altra cosa, ecco che spuntano fuori le critiche "Saviano ha sbagliato, non doveva schierarsi, si sta facendo solo pubblicità, con tutto quello che guadagna ormai è chiaro che lo fa per soldi ecc... ecc.. ecc...". Beh, almeno sono soldi guadagnati con un lavoro ben fatto anche a rischio della propria vita, al contrario dei grassi e strabordanti stipendi di tanti "grandi" esponenti della politica e del giornalismo, che, sinceramente, non fanno altro che parlare del nulla, senza mai schierarsi, senza mai far nulla di concreto.
    che cos’è che spinge questi intellettualoidi di sinistra a criticarlo tanto? fche cosa li spinge quasi a dispiacersi che la camorra abbia "per ora solo minacciato"? forse invidia per non avere avuto il suo stesso coraggio e la sua stessa bravura? com’è facile criticare standosene comodamente al calduccio a casa propria! questa è quella stessa gente che, se un giorno, malauguratamente, gli "schiaffi" della camorra non dovessero più essere solo verbali, lo elogierebbe e lo farebbe diventare un nuovo, giovane, maritire della lotta alla criminalità!

  • Di gianluca (---.---.---.82) 29 novembre 2010 12:00
    gianluca

    Caso di misunderstanding.

    Mai ho detto che saviano parlasse male del sud, na che le minacce subite dalla mafia fossero millantate.
    Ritengo - come mi sono premurato di scrivere nel primo lungo paragrafo- che il suo apporto di innovazione dato nel racconto del fenomeno mafia si altissimo. ha toccato corde, prima poco tese. e le reazioni piaccate ai suoi ultimi interventi ne sono la prova.

    Sostenevo, piuttosto, che la forza del suo messaggio potesse perdere magnitudo in molte sue uscite autoricorsive, e nell’essere divenuto una cartuccia consenziente nel carniere della sinistra.

    E’ di tale accostamento esiziale e deleterio che ho tarttato nell’articolo.

  • Di gianluca (---.---.---.82) 29 novembre 2010 12:04
    gianluca

    Caso di misunderstanding.

    Mai ho detto che saviano parlasse male del sud, ne che le minacce subite dalla mafia fossero millantate.

    Ritengo - come mi sono premurato di scrivere nel primo lungo paragrafo- che il suo apporto di innovazione dato al racconto del fenomeno mafia si altissimo. Ha toccato corde, prima mai tese. le reazioni piaccate da parte di certi esponenti del governo ai suoi ultimi interventi ne sono la prova.

    Sostenevo, piuttosto, che la forza del suo messaggio potesse perdere di magnitudo a causa di molte sue uscite autoricorsive, e nel suo essere divenuto una cartuccia consenziente nel carniere della sinistra. La strumentalizzazione del messaggio è il pericolo che temo, non le sue parole, che anzi apprezzo.

    saluti Gianluca

    E’ di tale accostamento esiziale e deleterio che ho tarttato nell’artic

  • Di (---.---.---.5) 29 novembre 2010 12:24

    A me tutto sembra tranne che il fatto di aver fatto una trasmissione con Fazio, abbia messo Saviano in braccio alle sinistre e sputtanato il messaggio.
    Ma che cavolo dici?
    Siamo sempre alle solite, i soliti luoghi comuni triti e ritriti, coniati tra l’altro dagli oscurantisti.
    Se Saviano sta facendo una bella trasmissione con l’ottimo e pacatissimo Fazio (accusato sempre di essere troppo educato, come se questo fosse un difetto) è una bella notizia.
    Se questa trasmissione è stata una boccata d’ossigeno e un pugno nello stomaco è una buona notizia, dopo tanta narcolessia e tanto letame.
    Se Saviano, attraverso il mezzo televisivo, porta a conoscenza di molti (10milioni) di quella che è la realtà, puntualmente mistificata dai politici, è una bella notizia.
    Siamo ancora fermi ai martiri cristiani?
    Una persona per essere credibile deve fare l’asceta, il solitario, lo scontroso e deve morire ammazzato, allora si è credibile, allora è un martire, gli intitoliamo una strada e ci mettiamo tranquili, avanti c’è posto per il prossimo Grande Fratello.

  • Di gianluca (---.---.---.82) 29 novembre 2010 13:14
    gianluca

    Il grande fratello preso come punto di riferimento e paragone non c’entra nulla. La trasmissione può piacere o meno. Per quel che ho visto la gradisco solo in piccole dosi (smielata all’inverosimile) ma è ben fatta e sicuramente qualcosa di innovativo nel palinsesto italiano. Tutot opinabile.

    Mi senbra invece difficile negare che Saviano stia diventando un’icona della sinistra, fino ad essere stato accostato ( qualche mese fa dall’espresso) ai possibili candidati alla presidenza del PD. Un esercizio di fanta politica, ma basato su considerazioni non certo campate per aria.
    La trasmissione di fazio, è spudoratamente anti-berlusconiana ( cosa che personalmente potrebbe anche farmi piacere) e la lista degli ospiti ed il loro timing stanno lì a dimostrarlo. per non parlare poi del monologo sulle mafie al nord di Roberto, dove i contatti che le mafie avrebbero con gli esponenti dei governi locali avverebbero solo con la lega.
    La questione, torno a ripeterlo, è che lo schierarsi con una coalizione, farebbe perdere a saviano il suo dono della trasversalità, specie in uan società ormai polarizzata come quella italiana

  • Di pv21 (---.---.---.16) 29 novembre 2010 13:26

    Disequazioni politiche > Nel caso Saviano si è massimizzata la differenza tra il verbo “interloquire” e l’espressione “cerca di interloquire” per motivare 5 interventi di Maroni a difesa della “impermeabilità” delle forze politiche padane.
    Nel caso della stesura del DL-rifiuti Campania si è minimizzata la sostituzione del verbo “raccordarsi” con il verbo “sentire” richiesta da Napolitano in merito a poteri ed autonomia decisionale del Commissario Regionale.
    Il tema di fondo è sempre il contrasto alle infiltrazioni mafiose, ma di segno opposto sono le formule in uso per catturare il Consenso Surrogato di chi è sensibile all’imprinting mediatico …

  • Di (---.---.---.3) 29 novembre 2010 17:50

    Io credo che stare a puntualizzare troppo, a cercare le singole parole cercare sempre qualcosa che non và in tutti non sia giusto. Non è giusto non condividere quello che lui staà dicendo sul sud e su cosa stà succedendo al sud (e su cos’è sempre successo). Io credo che solo parlandone a fondo giorno dopo giorno si potrà trovare una soluzione. Non esiste l’uomo perfetto ma io trovo che lui ci stia mettendo molto impegno a rendere pubblico quello che tutti conoscono e nessuno dice.
    Ciao dalla TOSCANA !

  • Di maurizio (---.---.---.42) 29 novembre 2010 23:39

    Io invece concordo con Gianluca, mi reputo di sinistra e antiberlusconiano convinto ma no mi riconosco di certo con questa sinistra da operetta.... rido e piango ogni volta che li vedo e li sento parlare...  Saviano icona della sinistra antiberlusconista, lui che ci ha regalato un grande esempio di impegno civico e che lancia appelli contro il Presidente del Consiglio pur pubblicando allo stesso tempo libri per la Mondadori dello stesso... la coerenza e l’integrità sono più importanti che diventare starlette di programmi radical chic o icone della fantapolitica di Bersani & C....


    Deep
  • Di (---.---.---.240) 30 novembre 2010 03:34

    Parlo con alcuni amici e mi dicono che Saviano è di "destra", leggendo voi percepisco che è di "Sinistra"! In passato si diceva addirittura che fosse il "migliore amico di Maroni" in quanto aveva espresso alcuni apprezzamenti per dei provvedimenti del ministro! Oggi chi lo direbbe ancora?

    Roberto è un giovane scrittore (non un giornalista ne un politico ne un uomo della televisione) e come tale un intellettuale che pensa con la propria testa. Quando si fa questo si finisce per beccarle a destra e a manca perché non si aderisce rigorosamente ad un determinato piano di vedute! Comunque, senza dilungarmi oltre, quello che penso di Roberto l’ho espresso in questo post sul mio blog che anche se prende spunto da altro esprime bene quello che è il mio pensiero.
  • Di maurizio (---.---.---.203) 30 novembre 2010 22:07

    Figurati che Fini sarebbe di destra e fa comunella con Bersani... ma ancora qualcuno crede che la destra e la sinistra esistano ancora? che ci siano fascisti e comunisti??

    Quando si è famosi e si diventa idoli delle folle tutti cercano di strumentalizzarti corteggiandoti, sta a te rimanere fedele a te stesso. Credo che Saviano sia diventato automaticamente di sinistra quando ha criticato B. e B. ha criticato Saviano, anche se il pargolo continua a pubblicare con Mondadori...

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