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Botteghe storiche di Lonigo, il commercio che resiste

Resistono alle troppe tasse, alla burocrazia, alla concorrenza sleale, alla corruzione dilagante: sono lo specchio del Paese o della Regione sani, che nonostante i tanti anni di attività dimostrano ancora vitalità, cortesia, calore umano. Sono le botteghe storiche, un valore culturale, sociale ed economico da tutelare.

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Bar Nazionale Severino Girardi premiato per 40 anni attività

Più botteghe, più quartiere, più vita” potrebbe essere lo slogan per le botteghe di vicinato dei nostri paesi.

Oggi molti negozi sono oppressi dalla concorrenza degli ipermercati, stretti nelle vie del centro senza parcheggi o in piccoli paesi dove pochi fanno la spesa. Sono rari i negozi che resistono all’accerchiamento.

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Farmacia Soresina sotto i portici

Per molti di essi abbiamo assistito a sostituzioni con altre attività, solo apparentemente più redditizie (compro oro, sigarette elettroniche, sale giochi, ecc.), ma che spesso abbassano il profilo qualitativo commerciale, poiché la bottega storica riguarda l’aspetto culturale e sociale del paese, prima ancora di quello economico.

Pare che le nostre istituzioni, anziché capire l’importanza di questi esercizi nella realtà sociale, creativa, culturale e commerciale della nazione, abbiano preferito spremerli e anche impaurirli, spesso additandoli come evasori fiscali da combattere.

Nel 1975 l’economista Sergio Ricossa, nel libro “Come si manda in rovina un Paese” scriveva: “Reviglio sostiene che bisogna aumentare le imposte, Spaventa sostiene che bisogna aumentare il debito pubblico (o viceversa, non ricordo bene). A nessuno dei due passa per la testa che possa convenire la riduzione di imposte e debito”.

LE BOTTEGHE DI LONIGO

Bar Nazionale da Severino

 Severino Girardi dal 1973 è il titolare del “Bar Gelateria Nazionale”, che gestisce insieme alla moglie Roberta Soso. “So che l’esercizio è molto più antico, il 1° titolare si chiamava Rubisse ed era una panetteria con bar. Poi fu acquistato da un Cestaro, che rimase qui per circa 30 anni” racconta Severino. “Quindi arrivò la sig.ra Clementina Portinari, che lo tenne per 12-13 anni e poi me lo cedette”.

Ma come ha iniziato l’attività Severino? “Ho cominciato a lavorare come imbianchino, poi sono diventato cameriere in un ristorante di Ponte di Nanto, quindi alle Acque di Lonigo, infine dalla Portinari per 2-3 anni. Da loro ho imparato a produrre i gelati. Clementina mi ha ceduto l’attività per problemi familiari e mi ha anche aiutato nel subentro. Abbiamo fatto tanti sacrifici, io e mia moglie, lavorato giorno e notte!”.

Con gli anni, il bar Nazionale è cambiato: “All’inizio era più piccolo, un locale lungo e stretto, che abbiamo ampliato e ristrutturato 20 anni fa” continua Severino. “Questo è un posto centrale, privilegiato di Lonigo, ma per durare a lungo ci vuole talento, amore, dedizione al proprio lavoro, seguire e ascoltare la gente. La nostra clientela è di tipo familiare, che preferisce ambienti tranquilli: essa richiede un servizio accurato, preciso, qualificato. Facciamo spesso corsi di aggiornamento, insieme ai nostri figli Marco e Anna che lavorano con noi. Insegniamo anche il mestiere ai giovani stagisti della scuola di ristorazione DIEFFE”.

Nel novembre 2013, i Girardi sono stati premiati dalla Confcommercio: “Per i 40 anni di attività, io e mia moglie abbiamo ricevuto a Vicenza il premio “Aquila d’oro”, come maestri del commercio. Una bella soddisfazione, alla presenza del sindaco Boschetto”.

La fiducia nel futuro non manca a Severino: “Questo è un brutto periodo, soprattutto per la gestione del personale, in cui ci sono momenti di tanto lavoro e altri scarsi. Ma comunque vediamo in positivo, vogliamo avere la stessa fiducia del nostro giovane e dinamico premier, che a fine anno si starà meglio e non saranno solo promesse!”

Farmacia Soresina

È un antichissimo esercizio la Farmacia Soresina, come ci hanno raccontato il titolare attuale dott. Alberto Soresina e il padre, precedente gestore, dott. Giovanni: “L’origine di questa farmacia risale probabilmente a fine 1800, con il dott. Pomello, famoso per i preparati in proprio, tra cui un “Elisir di China”, che veniva pubblicizzato anche sui giornali, molto conosciuto all’epoca” spiega il dott. Giovanni. “Venne poi il dott. Zuccante, nel periodo 1900 – 1934; dal 1934 al 1965 la gestione fu del dott. De Antoni, nel 1965 l’ho acquistata io (provengo da Bassano del Grappa) e oggi il titolare è mio figlio dott. Alberto”.

“Qui ha lavorato anche mia madre, pure lei farmacista, dal 1965 al 2004” prosegue Alberto. “Adesso fa la nonna e si gode i nipotini. Nel 1994 la farmacia è stata sottoposta a ristrutturazione per esigenze pratiche di gestione”.

E’ cambiata la gestione di una farmacia negli ultimi 40 anni? Ce lo spiega il dott. Alberto: “Ad inizio gestione c’erano molte preparazioni fatte dal farmacista, ormai scomparse. Io pur lavorando qui da 25 anni, ne ho viste poche. Per molti anni ha lavorato in questa farmacia un “pratico”, non laureato, si chiamava Vittorio Marini”.

“Vittorio è stato presente in farmacia dal 1938 all’81, con soli 7-8 anni di interruzione causa la guerra. È stato infermiere negli ospedali da campo, dove un attimo è decisivo per passare dalla vita alla morte. Faceva anche le iniezioni a domicilio. Con molta ironia affermava “di avere fatte le iniezioni a quasi tutta Lonigo” ricorda Giovanni. “Era espertissimo in preparazioni galeniche, soprattutto veterinarie, per animali da alimentazione: ricordo seguivamo vacche, maiali, polli, ecc. Adesso seguiamo solo animali da affezione”.

Sono importanti per un centro i negozi di vicinato? “Ritengo le botteghe storiche un fattore positivo per i paesi, peccato che il commercio tradizionale non tornerà più come prima. Il consumo alimentare veloce (bar, enoteche, birrerie, ecc) ha preso il posto degli esercizi tradizionali” conclude il dott. Alberto.

Negretto – Biancheria per la casa 1956

Il negozio è stato aperto da Armido Negretto, proveniente da S. Stefano di Zimella, tuttora presente con la figlia Eva: “Ho iniziato come ambulante nel 1944, andavo porta a porta in bici, con il carretto e cavallo poi, quindi con l’automobile, finché ho aperto un negozio” spiega Armido. “La 1° sede è stata in Piazza XX Settembre, all’angolo, dove siamo rimasti per 4 anni. I lavori sono stati continui: nel 1960 ci siamo spostati nella sede attuale, nel 1964 e nel 1972 abbiamo fatto un ampliamento e nel 1978 con mio fratello abbiamo aperto anche il negozio di abbigliamento vicino al Supermercato VIVO. Nel 1985 con mio fratello abbiamo diviso le attività, io ho mantenuto questa di biancheria per la casa, quella che avevo fin dall’inizio”.

All’apertura le richieste merceologiche erano molto diverse: “Allora si vendevano soprattutto tessuti a metratura, c’erano le sarte, le massaie sapevano cucire e confezionavano la biancheria in casa. Dal 1985 vendiamo soprattutto biancheria confezionata, ma a metro si vendono ancora tende, tovaglie e i “fuori misura”.

“Ci siamo specializzati su prodotti di qualità, di grandi marche, questa è la richiesta attuale” continua Eva. “La gente è più orientata verso il tessuto bello, che dura. Il poco che spende, vuole spenderlo bene. Rispetto una volta, i giovani preferiscono colori e stampe vivaci, seguono la moda, rispetto ai tradizionali bianco, azzurro e rosa…”

Come vedete il futuro del commercio? “Non vediamo bene la ripresa, ci vorrà ancora un anno o due, per avere qualche risultato” commenta Armido. “La disoccupazione è ancora troppo alta, è il fattore da sbloccare. Intanto noi ci accontentiamo”.

Casanova abbigliamento – 1930

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Casanova abbigliamento Famiglia Pettenuzzo gestori

“Casanova abbigliamento” è uno storico negozio di via Garibaldi, in origine una merceria, come ci raccontano le attuali titolari Ilaria e Maura Pettenuzzo: “La 1° merceria venne fondata da Pietro Zanin a Pietro Casanova, intorno agli anni 30, ed era locato di fronte all’attuale negozio. Era conosciuto allora, come oggi, con il soprannome di “Caregheta”, poiché il sig. Zanin impagliava le sedie a Pozzolo di Villaga” spiega Ilaria. “A Pietro Casanova succedettero la moglie Giselda Purelli e il figlio Renato. In quegli anni l’attività crebbe e divenne commercio all'ingrosso ed al dettaglio di mercerie, abbigliamento e giocattoli, prima nei locali dell’attuale latteria di Barbarano e dagli anni ’60 qui a Lonigo. Da Casanova i nostri genitori, Riccardo Pettenuzzo e Maria Grazia Fasolo, lo acquisirono nel 1989”.

Adesso sono le figlie a curarne dal gestione: “Nel 2012 siamo subentrate nel negozio di famiglia, che conta più di una ventina di marchi tra abbigliamento donna, uomo, bambino, neonato, intimo e calzetteria. Abbiamo mantenuto il nome storico Casanova perché gli stessi valori di un tempo, quali la ricerca e qualità dei prodotti con un buon rapporto qualità prezzo, l'attenzione e cortesia verso il cliente vanno rispettati”.

Ma oggi, gestire un negozio in centro storico, cosa comporta? “Significa soprattutto essere presenti attivamente all'interno della comunità, offrendo un servizio con il sorriso vicino a casa e cercando di migliorare sempre nella scelta dei marchi offerti” racconta Maura. “Essendo un negozio strutturalmente grande e datato, ma con un lungo e prestigioso passato, è indispensabile identificarsi attraverso piccoli dettagli, come la cura delle vetrine, gloria e passione di Ilaria (le vetrine illuminate di notte aiutano nelle passeggiate e così cerchiamo di rendere, nel nostro piccolo, più pulito e gradevole il salotto di Lonigo)”.

E la crisi... sta finendo? “La crisi probabilmente non si sta arrestando, la situazione è molto complessa, ma come ne sono usciti i nostri avi ce la faremo anche tutti noi, col tempo, la perseveranza e la speranza”, concludono le sorelle.

Libreria Mazzai 1860

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Libreria Mazzai Emilio il titolare

Tutto è cominciato con Alessandro Sacchiero che, durante la metà del 1800, faceva il portalettere a Lonigo. A quell’epoca non si acquistavano molti giornali o libri, però, per conto delle Case editrici di allora, Alessandro recapitava le poche pubblicazioni esistenti e riscuoteva direttamente con il sistema del contrassegno. Ad un certo punto si mise in proprio a vendere libri e giornali con un tavolino e una tettoia appoggiati al Torrione a Lonigo: non si hanno notizie di librerie precedenti, ma è documentato che quella fu la prima edicola del Veneto. Alessandro Sacchiero si sposò ed ebbe una figlia, Matilde, che andò sposa ad Emilio Mazzai . Dal matrimonio nacque Bettino che, ancora oggi, è ricordato a Lonigo per i suoi colorati commenti alle notizie.

Bettino ha iniziato la carriera ad Aosta come strillone di giornali, è ritornato a Lonigo e ha aperto con la moglie Rosa Sacco ed il figlio Emilio (anche lui) il negozio che, ancora oggi, è la sede dell'attività. Ora, il titolare è Emilio Mazzai che sostiene: “Il commercio attraversa una grande crisi che non si risolverà tanto facilmente, perché nascono sempre nuovi modi di commerciare e di vendere e la nostra speranza è quella di poter resistere”. Spiega che il lavoro in libreria ormai è diventato stagionale, si lavora nella seconda parte dell’anno con le richieste dei libri scolastici e durante le festività natalizie. E’ stata abbandonata la vendita dei giornali, ma sono incrementati l’assortimento di libri, la qualità del prodotto e la velocità del servizio che si contrappongono, ad esempio, all’e-commerce. Una collana di libri “Mondadori” ha deciso di offrire un’alternativa cartacea equivalente al libro informatico, sia come formato, sia come modo di sfogliarlo: pare proprio di avere in mano un tablet, ma si tratta di un vero e proprio testo. Emilio Mazzai mette in evidenza che Via Garibaldi è sempre stata un centro commerciale (in centro) con negozi che offrono prodotti diversi e luoghi di ristorazione.

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