Bossi, ipse dixit
"Non serve a niente dare soldi alle regioni del Sud, come nel passato. Abbiamo fatto il federalismo per cambiare l’andazzo".
La Storia ci ripropone i suoi ricorsi ma l’uomo stolto non raccoglie gli avvertimenti. Hitler, pittore senza Arte, modesto, integerrimo caporale, eroso dal dolore di essere figlio di una serva al servizio di un ricco ebreo, "utilizzatore finale" - si dice in arcorese - dei genitali materni, scatenò una guerra planetaria e il più grande genocidio degli ultimi mille anni (6 milioni di morti) perché era sostenuto da una parte minoritaria della opinione pubblica tedesca che riuscì a plagiare in pochi anni tutti i tedeschi.
Umberto Bossi, con i suoi gerarchi Maroni, Gentilini, Salvini, Borghezio, Calderoli, Cota, Zaia e altri è riuscito a convincere intere popolazioni che sono derubati continuamente da Roma Ladrona e dai Terroni, inetti briganti che si appropriano della loro ricchezza, del risultato della loro fatica, soffocando la loro legittima aspirazione alla libertà, alla indipendenza e alla serenità. La notte padana dei lunghi coltelli è vicina?
L’Umberto ci ha fatto sapere che due milioni di padani sono pronti: e noi, terroni, gli facciamo sapere che questa volta non li aspettiamo con il generale Landi. Verremo su dalla Terronia, a riprenderci quello che è nostro, quello che ci hanno sottratto dal 1861 ad oggi, a vendicare i nostri morti, a riscattare il nostro onore, a chiedere conto e ragione delle devastazioni, delle stragi, degli stupri, degli espropri, delle rapine, degli assassinii, insomma, dei crimini di guerra perpetrati nel nome dell’unità d’Italia, che noi già avevamo da oltre mille anni, con in mano il tricolore che loro oggi usano per "pulirsi il culo"! E che a noi non interessa.
Quindi, viva il federalismo, ma attenzione: a ognuno il suo. Padani, il vostro già l’avete, il nostro pure e ce lo dovete restituire. Poi siete liberi di fare quello che vi pare!
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