Boscoreale 19 luglio 2010, la Stella Cometa non vuole spegnersi
Correva l’anno 2009, e in un piccolo centro alle falde del Vesuvio, in una domenica di luglio, dopo anni di abbandono e incuria, si accendeva una piccola luce nella vecchia stazione FS di Boscoreale sulla linea ferroviaria Cancello – Torre Annunziata, chiusa all’esercizio.
Quella luce era stata accesa dalla Stella Cometa, un’associazione di volontariato, il cui presidente, in un momento di follia, aveva proposto ai suoi amici soci di chiedere a RFI Spa, in comodato d’uso, i locali della vecchia stazione, che si presentavano più simili a una stalla, o forse ancora peggio a un porcile, per tentare di recuperarli e poterne usufruire come luogo di aggregazione sociale, culturale e ricreativo, per tutta la cittadinanza.
Oggi a un anno di distanza, recandosi in quella vecchia stazione, risanata dal degrado più profondo, si può usufruire di una piccola biblioteca, realizzata con libri donati da privati, partecipare a dei corsi di suoni e danza popolare, apprendere dei lavori artigianali come l’uncinetto, il ricamo e il lavoro a maglia, partecipare ai cineforum, ascoltare e fare musica dal vivo, usufruire di alcuni pc, giocare a scacchi, a bigliardino, a ping-pong, ritrovarsi così in un luogo di aggregazione, libero da qualsiasi condizionamento politico e religioso, dove l’unico contributo richiesto è dare una mano per portare avanti le iniziative e per mantenere in uno stato di decoro tutti i luoghi.
Tutto quanto l’associazione Stella Cometa ha realizzato nella vecchia stazione, è stato fatto esclusivamente con i sacrifici, le azioni e le risorse economiche del mondo del volontariato.
In questo momento di grave crisi economica, le risorse del mondo del volontariato scarseggiano, per cui l’associazione ha bisogno di un sostegno economico da parte delle Istituzioni per andare avanti.
Si devono completare i lavori di ristrutturazione in alcune stanze e acquistare delle attrezzature e delle suppellettili, per meglio svolgere le attività descritte.
Non è la prima volta che viene fatta una richiesta di aiuto, e non sarà l’ultima, perché siamo convinti che alla fine qualcuno ci ascolterà.
Il volontariato a Boscoreale si è sostituito allo Stato e si è preso cura di un bene pubblico in sua vece, ora quello stesso Stato, se vuole essere riconoscente nei confronti di quei cittadini che hanno realizzato un’opera meritoria, che è sotto gli occhi di tutti, dovrebbe soccorrere quegli stessi suoi figli volontari in difficoltà.
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