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Bollettino Olimpico


1) Il vero Dream Team è quello femminile. La squadra femminile americana di basket parte con una vittoria schiacciante contro le povere ceche. Il vantaggio netto è raggiunto in scioltezza già nel primo quarto, poi c’è solo accademia e dinamismo sfrenato, da buona squadra maschile. 97-57 il punteggio finale e grande prova di Sylvia Fowles.

2) Sorpresa da sabbia è la sconfitta dei campioni in carica del beach volley e grandi favoriti per l’oro gli statunitensi Rogers e Dalhausser contro i lettoni Samoilovs e Plavins con un 2-0 (parziali: 21-19, 21-18) spettacolare. I lettoni, giovani campioni mondiali under 21, si propongono come la mina vagante di un torneo che dalle prime battute si è dimostrato subito durissimo.

3) Rebellin per poco e Bettini per rispetto. L’Italia ha perso la medaglia d’oro a favore dello scaltro spagnolo Samuel Sanchez in volata, con Rebellin al secondo posto e Cancellara terzo. Rebellin non poteva fare più di quello che ha fatto soprattutto in una volata con Sanchez che è più scattante; poteva di più Bettini che aveva le energie per riprendere il gruppo di testa mettendosi in scia di Cancellara lanciato al loro inseguimento. Per non favorire Valverde e mettere l’eventuale bastone tra le ruote a Rebellin portandolo in gruppo, ha deciso di lasciar andare la corsa. Resta negli occhi la progressione “motociclistica” di Cancellara che in due chilometri ha recuperato da solo 30 secondi ai due gruppi in fuga.

4) Dominio statunitense nella sciabola femminile con le due migliori nel ranking, Ward e Jacobson, infilate dall’oro di Atene Mariel Zagunis. Di Zagunis eccezionale il gioco frenetico di piedi che permette alla sciabolatrice una costante iniziativa e un ritmo di attacchi e contrattacchi indiavolato.

5) Il Cassina 1 perfettamente eseguito apre la finale di specialità all’atleta italiano. Ma le prove superbe sono state quelle del cinese Chen Yibing agli anelli, una dolcezza feroce nel giocare con la forza di gravita, dello giapponese Uchimura Kohei alle parallele, con un esercizio pieno di evoluzioni creative e dello spagnolo Gervasio Deffer con un esercizio al corpo libero di raffinata forza.

6) Nel judo il sudcoreano Choi Min-ho fa fuori con un ippon improvviso il campione europeo in carica l’austriaco Ludwig Paischer. L’atleta si è dimostrato per tutto il torneo un campione incredibile, capace di vittorie nette e di una nitida pulizia tecnica.

7) La prima medaglia d’oro doveva essere cinese. I cinesi avevano costruito il calendario per dare modo a Du Li, campionessa olimpica in carica della carabina 10 metri e riferimento della specialità, di vincere la prima medaglia cinese dell’Olimpiade cinese. Ma la medaglia è stata conquista dalla ceca Katerina Emmons con un punteggio stratosferico di 103,5. Du Li addirittura quinta, consumata dalla tensione e, speriamo, non troppo ripresa dagli incazzati dirigenti della sua federazione.



8) La squadra italiana di pallavolo femminile supera tutte le ansie per la mancanza della sua campionessa decisiva, Aguero (che torna in Cina perché la madre ormai è morta a Cuba), e vince 3-1 contro una Russia liquidata mai così semplicemente dalle azzurre. Parziali 25-20, 17-25, 25-16, 25-23 e grande difesa con la Piccinini e la Cardullo sugli scudi.

9) Nel nuoto si prospetta un 400 misti spaventoso, con Phelps, Chech e Lochte tutti a caccia di oro e record del mondo. Nel discorso di inseriscono anche gli italiani Alessio Boggiatto e Luca Marin, un gradino sotto ma con la rabbia giusta.

10) Sfuggito il primo, la Cina si consola con il secondo oro di giornata con la Xiexia Chen che è riuscita a sollevare complessivamente 212 kg. Seconda la turca Sibel Ozkan con 199 kg, terza Wei-Ling Chen di Cina Taipei con 196 kg. L’Italiana Genny Pagliaro tenta di alzare la quota di entrata ma per tre volte fallisce. Una toccata e fuga nel cuore della notte italiana. Sonno buttato.

P.S. La cerimonia d’apertura ci ha detto soprattutto che la Cina ha ancora un cuore socialista, dove le masse all’unisono hanno fede nel potere politico e due occhi lanciati verso una corsa sfrenata e veloce verso il capitalismo d’assalto.

P.P.S. Durante la cerimonia d’apertura dei Giochi, per ogni nazione che sfilava, la telecamera indugiava sulle personalità politiche dei diversi paesi che salutavano i loro atleti. Per gli U.S.A si è visto Bush, per la Francia Sarkozy, insieme a re, principi e altra varia umanità in poltrona. Per l’Italia la telecamera ha inquadrato Manuela Di Centa, seduta sulla piccionaia del palco autorità E si è talmente trasformata la sciatrice di fondo italiana che nemmeno il 98% dei suoi connazionali l’ha riconosciuta. Per il mondo quindi al passaggio dell’Italia, era presente in tribuna una signora di mezza età che non è passata dal parrucchiere.

P.P.P.S. Durante la cerimonia di apertura, il telecronista Rai, Franco Bragagna, ha letteralmente preso per il culo il nostro Presidente del Consiglio, dicendo che per arrivare a 50° ce ne volevano altri 25. Lui poteva dirlo, era lì.

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