Birmania: Aung San Suu Kyi la forza dell’amore per tutta una vita

Aveva vinto le elezioni in Myanmar già nel 1990 ma era agli arresti domiciliari, ancora oggi non può diventare presidente, Aung San Suu Kyi, in base alla costituzione fatta approvare dai militari, che impedisce a chi ha un congiunto - coniuge o figli - con cittadinanza straniera, come lei con un marito sia pure morto e che non potè rivedere e due figli britannici.

"Non si dovrebbe mai lasciare che la propria paura impedisca di fare quello che sai essere giusto" è una delle tante citazioni di Aung San Suu Kyi, detta con altre parole sempre da lei anche così: “Una forma molto insidiosa di paura è quella che si maschera come buon senso o addirittura saggezza, condannando come sciocchi, inconsulti, insignificanti o velleitari i piccoli atti di coraggio quotidiani che contribuiscono a salvaguardare la stima per se stessi e la dignità umana.”

Quello che mi ha fatto sempre gioire e sperare, è stata la volontà tenace e senza confini, esercitata in tutte le avversità da questa meravigliosa creatura umana. In tutti questi anni è stata sostenuta dal suo popolo birmano e da quanti amano la pace e la democrazia, la von violenza applicata ogni giorno nel mondo, da piccole voci che non hanno mai finito di sperare che un altro mondo sia possibile: la "Lega nazionale per la democrazia" di Aung San Suu Kyi annuncia di aver vinto 44 dei 45 seggi per la camera bassa birmana assegnati a Rangoon.

Scrissi molti anni fa: Conoscere è anche liberazione e nutrimento, per tutti.

Grazie
Doriana Goracci