Biomassa: Il progetto BLAZE punta allo sviluppo di impianti senza rilasciare emissioni
Sviluppare impianti a biomassa per la generazione elettrica senza emissioni e con costi inferiori a 0,10 euro/kW. Il progetto BLAZE vede coinvolti l'Enea e l'Università degli Studi Guglielmo Marconi.
Al via il progetto BLAZE che punta a sviluppare impianti a biomassa per la produzione di energia elettrica senza il rilascio di emissioni, ad un costo inferiore ai 0,10 euro/kW, con un’efficienza superiore al doppio rispetto alle tecnologie attualmente in uso (dal 20% al 50%), e con costi di investimento ed esercizio piuttosto contenuti. Il progetto è stato finanziato dal programma Horizon 20-20-20 e vede la partecipazione di 9 partner, tra cui l’ENEA e l’Università degli Studi Guglielmo Marconi.
Il progetto BLAZE ha come perno principale, l’utiizzo della tecnologia di produzione cogenerativa CHP (Combined Heat and Power) che vede accoppiata alla gassificazione a letto fluidizzato le celle a combustibile SOFC (Solid Oxide Fuel Cell) per la valorizzazione della biomassa.
La ricercatrice ENEA Donatella Barisano ha commentato in merito: “Attraverso l’utilizzo di metodi primari per la riduzione del carico di contaminanti, direttamente nella fase di attuazione del processo di gassificazione cercheremo di individuare materiali in grado di contribuire alla produzione di una corrente gassosa di alta qualità, in termini di composizione e potere calorifico, e di basso grado di contaminazione”.
Presso il Centro Ricerche di Trisaia l’Enea selezionerà gli scarti ed i residui che possiedono le maggiori potenzialità energetiche per l’impiego di questa tecnologia; mentre nel Centro Ricerche di Casaccia saranno testate le prestazioni delle celle a combustibile SOFC in funzione della qualità del gas utilizzato.
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