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Bielorussia pericolosa per l’Europa

Sognavano un futuro migliore, sognavano quel futuro che non c'è e non lo è stato almeno per quel loro figlioletto di un anno morto di stenti e di freddo in quei boschi che dividono quella linea spinata tra la Polonia e la Bielorussia.

Una vittima innocente tra due paesi del mondo,di cui uno radicato ancora in quella barbarie, in quella violazione di diritti umani, in quello scenario politico di egemonia di un potere detenuto da tempo a non lasciare, un potere egemonico, un potere antidemocratico come lo sono quasi tutti. Potere e democrazia non sempre concidono su linee parallele.

La Bielorussia diventa un altro problema di provocazione di un'Europa tollerante in un rapporto di democrazia e cooperazione alla risoluzione dei tanti problemi che l'unione affronta e risolve. La situazione non accenna a dare quei segnali di speranza a trovare una situazione univoca, nonostante anche contatti telefonici della sempre risolutiva e ottima mediatrice cancelliera Merkel con il Premier bielorusso.

Un attacco a tutta l'Eruropa, un attacco alla democrazia dei paesi della costituente Eurozona. Quelle sanzioni inflitte e in aumento sembrano non essere risolutrici di una risposta mitigatrice, anzi sembrano una provocazione per un premier non riconosciuto come tale da tanti. Quando vengono calpestati quei diritti umani non si può parlare più di stato democratico ma di uno stato dittatoriale. Condanniamo duramente e con tutto lo sdegno la Bielorussia per la crisi dei confini con la Polonia, come già fatto. Per quella "strumentalizzazione di esseri umani orchestrata" dalla Bielorussia al confine con la Polonia al fine di "destabilizzare il confine esterno dell'Unione Europea". L'obiettivo, probabilmente è anche quello di "destabilizzare le crescenti violazioni dei diritti umani" nel mondo cui non accenna a arrestarsi, a subire situazioni queste che non sono degne né dei tempi né di altro. Antonello Laiso

Foto Pexels

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