Bertolaso critica la macchina di soccorsi ad Haiti. Un caso di schizofrenia?
Bertolaso critica addirittura la spettacolarizzazione dei soccorsi, dimenticando le centinaia di migliaia di euro a botta spesi da Berlusconi per pubblicizzare le sue numerose apparizioni in Abruzzo. Poi, come se niente fosse, si è definito "una persona controcorrente", motivando così il suo rifiuto per la carica di capo di un’agenzia Onu per l’emergenza che ha proposto a Lucia Anunziata, in televisione, non all’Onu, dove non ne sanno niente e da dove nessuno gli ha chiesto di diventarne il capo. Tutto fatto in famiglia, in televisione, mentre si critica chi sfrutta la tragedia in televisione, senza fare una piega di fronte alle numerose ed evidenti contraddizioni in cui cade il dinamico futuro amministratore delegato della protezione civile italiana privatizzata.
Un modello che Bertolaso non ha proposto per l’ONU, chissà com’è, un utile schermo tra il governo e le sue responsabilità e un’ottima occasione per aprire i rubinetti del bilancio pubblico a favore degli amici degli amici. Con tanti saluti ai terremotati ai bisognosi in generale, perché quando le agenzie dell’ONU lanciano allarmi non li raccoglie nessuno. Il PAM (Programma alimentare mondiale) è un’agenzia del tipo proposto da Bertolaso. ha un bilancio modesto e quando chiede fondi per le emergenze (qualche milione di persone a rischio di morire di fame alla volta) lo fa nella misura di qualche decina di milioni di dollari, che non si trovano proprio perché donar soldi al PAM non fa spettacolo e se ti rifiuti di farlo non se ne accorge nessuno. Nella società spettacolare se non fai spettacolo non esisti e tra i primi a saperlo ci sono proprio Bertolaso e Annunziata, che interpretano alla perfezione l’ipocrisia necessaria al mantenimento della finzione spettacolare.
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