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Berlusconi: un’ipotesi di complotto ed i messaggi trasversali

Il complotto fa parte della storia dell’umanità da sempre. Da che l’Essere Umano ha conosciuto lo Stato Sociale, l’aggregazione ed il Potere. 

Il complotto fa parte della storia dell’umanità da sempre. Da che l’Essere Umano ha conosciuto lo Stato Sociale, l’aggregazione ed il Potere. Il complotto, contro il personaggio o la situazione di turno, è parte integrante di un processo che tende alla destabilizzazione di un potere o di un percorso. Sia esso storico o politico.
 
Il complotto si basa su una serie di idee alternative a chi è oggetto e riferimento ultimo della cospirazione. La storia, riporta decine e decine di complotti perpetrati e giunti a destinazione e centinaia di ipotesi di complotto: quando ciò non è stato provato infatti, si può solo parlare di ipotesi e dubbi.
 
Tanti i personaggi della storia politica mondiale oggetto di complotto. Alla base di tutto - a livello internazionale - il tentativo di spodestare o screditare un potere al fine di assumerne la titolarità. E fondamentalmente, la volontà antica di creare una maggiore coesione di poteri che potessero rappresentare un dominio totale, fino a giungere al desiderio – che riscontriamo in varie epoche storiche – di dominare il Mondo.
 
Ora, considerando quanto appena espresso, le metodiche utilizzate da chi complotta si sono in qualche modo evolute. Se un tempo l’atto finale poteva giungere all’omicidio perpetrato spesso attraverso l’avvelenamento del soggetto o dei soggetti da spodestare, oggi si utilizzano fattori e strategie completamente diversi e per alcuni versi sorprendenti.
 
La Società attuale è permeata su un fondamento: l’immagine e l’impatto mediatico. Oggi le cospirazioni non si fondano più troppo su attacchi operati nell’ombra. Si utilizzano semmai quegli stessi canali che vengono utilizzati per garantire al personaggio di turno maggiore visibilità e conseguente adesione e plauso da parte della Massa.
 
Ma questo mezzo, è un’arma a doppio taglio, e presenta una vasta serie di possibilità di venire in breve tempo, utilizzato per fini totalmente contrari a quelli appena esposti.
 
Un esempio e contemporaneamente un’ipotesi di complotto. Il Premier Berlusconi deve molto del suo successo all’immagine ed alla presenza mediatica. Da anni e da imprenditore del mondo della Comunicazione, sfrutta a proprio vantaggio tutti i mezzi possibili a sua disposizione per acquisire ora maggiore popolarità ora maggiori adesioni da parte degli elettori.
 
Nel corso degli ultimi anni siamo stati tutti spettatori di grandi campagne mediatiche che lo hanno visto protagonista e che in maniera netta e tangibile hanno contribuito alla maggiore diffusione della sua immagine legata conseguentemente ad una maggiore adesione da parte dell’elettorato.
 
Nel bene e nel male, il Premier di volta in volta ha utilizzato i mezzi Comunicativi. L’ultimo feuilletton relativo alle vicende private con la consorte, è in realtà una riproduzione di qualcosa di già visto, ma forse ricordato da pochi. E’ già accaduto infatti, che la Coppia Berlusconi/Lario con una grande opera di strategia mediatica abbia sortito vere e propri opere degne della migliore fiction. I mezzi utilizzati? Sempre gli stessi: giornali e televisioni. Sempre a ridosso di una tornata elettorale.
 
Nulla da eccepire: nel mondo politico, il mezzo mediatico è utilizzato da sempre e da tutti i partiti politici, nel bene e nel male. C’è chi sceglie di utilizzarlo con l’intento di divulgare una immagine piuttosto che un’altra. E chi decide di sfruttare i mezzi a disposizione per appassionare la cittadinanza in una sorta di storia a puntate da seguire con passione e che divide – come sempre – l’opinione pubblica.
 
Ma in questa ennesima impresa mediatica, ad un tratto qualcosa ha cominciato a non andare esattamente per il verso giusto. O meglio: non è andata nel verso riconducibile alla volontà di chi l’ha creata ad arte. Siamo passati, nel volgere di un breve lasso di tempo, dalle querelle puramente familiari, ad un vero e proprio intrigo di Stato, ove l’oggetto unico della storia è divenuto Silvio Berlusconi. Ma non per impersonare la parte del migliore, bensì per tracciare le linee di una nuova e terribile immagine: quella del persecutore sessuale. Di donne. Di ragazzine. Di bambine.
 
All’improvviso, le tante campagne immagine del Premier, fondate da lui stesso su una vivacità caratteriale ed ormonale palesata a gran voce, hanno cominciato ad evolvere contro di lui. Man mano, la vivacità caratteriale è giunta ed essere “disturbi del comportamento” (come riportato alla stampa dalla stessa Signora Veronica Lario “mio marito sta male”) e quella ormonale, lo hanno portato ad essere designato come una sorta di stupratore che non guarda all’età della vittima e che è pronto a pagare cifre considerevoli per le sue notti di sesso a go go.
 
Insomma: ad un certo punto, la catena mediatica da lui stesso creata, invece di andare avanti liscia ed oleata, si è ingrippata nello stesso meccanismo che la portava avanti da tempo. Ha cominciato a saltare sui dentelli degli ingranaggi. Prima con la storia di Noemi, primo granello di sabbia. Poi con la sequela di escort abituate a giungere agli appuntamenti con i clienti fornite dei migliori mezzi di registrazione occulta che esponente dei servizi segreti anela avere a disposizione.
 
D’improvviso il Leader, la forza della natura, il tomber de femmes è stato ridotto ad uno stato di totale aberrazione con l’utilizzo delle sue stesse armi. L’inviolabile è stato violato. L’intoccabile, toccato. Da più mani.
 
Probabilmente, all’origine del tutto, potrebbe nascondersi un mistero mai espresso eppure palese. Il Premier ad un tratto, è uscito dai canali di controllo degli ambienti presso cui ha trovato fin dall’inizio la volontà di farlo assurgere a livelli di potere sempre più alti. Forse ha spezzato accordi troppo importanti, al grido di “Io prima di tutto”, scardinando alleanze e contraddicendo le regole stesse di un Sistema che opera fra le pieghe del Potere.
 
Il suo essere onnipresente, il suo modo di parlare, le sue dinamiche personalissime, hanno ad un certo punto cominciato ad incidere negativamente negli ambienti in cui si parla di Sistemi mondiali ed all’interno del quale la condivisione di linee guida e pensiero devono essere coerentemente condivise da tutti.
 
Il Premier ad un tratto, deve aver scelto una strada propria. Incontrollata ed incontrollabile. Ha deragliato dai percorsi condivisi. Ha deciso. Di testa sua.
 
Quale migliore arma da utilizzare se non il suo stesso derogare da regole accettate e poi dimenticate platealmente?
 
Ecco che il carrozzone mediatico fa un brusco dietro front. La stampa internazionale corre fra il nome di una escort e la ragazzina di turno. Fra una festa a luci rosse ed una vacanza molto privé. Smonta pezzo per pezzo l’immagine creata in anni ed anni di progetti di Comunicazione che farebbero impallidire le multinazionali della pubblicità integrata ai nuovi sistemi multimediali. Irrompe. E rompe patti oscuri ora forse più chiari.
 
Ora si dichiara tutto. Apertamente. Ma il gioco ha preso una linea diversa. La trasparenza stavolta, serve ad uccidere peggio della più amara cicuta. La proclamazione di un potente sulla terra, creata in anni di gestione dell’immagine, ora non fa che uccidere il proprio oggetto. Scherzi di un Sistema che tutto può sortire. Persino su chi con la Comunicazione e l’immagine ha trovato la fortuna della propria esistenza.
 
Contemporaneamente, è necessario riflettere che gli accadimenti – ipotetici – appena espressi, possono essere un messaggio trasversale a molti componenti del potere mondiale. Un dire: “Ti uccido si, ma a colpi di mediaticità”, fine di una vita ancor più straziante in un Mondo ove si esiste – fondamentalmente – quanto più si appare.
 
Il Sistema non può permettersi granelli di sabbia. Deve girare. Oleato e continuo. Secondo parametri stabiliti oscuri alle Masse. Trascendere dalla realtà più imposta che veritiera, è il primo passo verso la capacità di visione reale degli eventi. A patto che si accetti di riflettere su angolature da ritrovare spesso negli angoli opposti a quelli palesati e concessi. Un volo verso la ragionevole comprensione di ciò che accade intorno a noi.
 

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