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Berlusconi, dal passo indietro alla mazzata giudiziaria

Mercoledì scorso 24 ottobre Silvio Berlusconi, dopo aver consultato per l'ennesima volta i sondaggi che lo danno ormai sotto il 12% delle preferenze e in calo costante, aveva deciso: non mi ricandido. Non per paura della trombatura ma "per amore dell'Italia", aveva detto. Molto nobile, molto disinteressato. Così avevano commentato i suoi numerosi compagni di merende, nella solita gara di servilismo, poco nobile e molto interessata.

Due giorni dopo però, il colpo di scena. Per uno dei suoi numerosi processi in dirittura di arrivo, quello della compravendita dei diritti tv Mediaset, l'uomo è stato condannato: per frode fiscale e fondi neri. Se l'aspettava, come diciamo noi? Non se l'aspettava, come dice lui? In ogni caso, decine di milioni di euro rubati allo stato e quindi quattro anni di galera e l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. E come avrebbe potuto il barzellettiere travestito da politico presentarsi alle elezioni con una simile condanna? E, prima ancora, con simili sondaggi?

Puntuali sono arrivati gli alti lai, suoi e dei suoi camerieri, da Alfano in giù: accanimento giudiziario e sentenza politica, naturalmente. E cosa, sennò? Tacciono invece per ora i suoi elettori. Contenti di avere votato per 18 anni di seguito un potenziale delinquente?

Ma vediamo le conseguenze più immediate di questi avvenimenti. Ritorna innanzi tutto il partito dell'amore - l'amore "per l'Italia" (le cene eleganti questa volta non c'entrano) - da consegnare al successore di Berlusconi che, se sarà l'Alfano del partito degli onesti, porterà alla nascita del partito dell'amore e degli onesti. Chi potrà non votare per questo partito?

Ma non solo. Nel PdL ci saranno le primarie, e ci sarà da ridere. Che la satira di tutta Europa scaldi i motori. Si preannuncia un inverno all'insegna della comicità. Però, però... e se le primarie del PdL le vincesse la Santanchè e quelle del Pd le vincesse Renzi? Ci sarebbe poco da ridere. Sarebbe un inverno all'insegna della disperazione.
 

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