• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Berlusconi? Lo dovrebbe cacciare il PdL

Berlusconi? Lo dovrebbe cacciare il PdL

Tre sono i motivi per cui, in qualunque paese in cui fosse rimasto un minimo di civiltà politica, Silvio Berlusconi sarebbe già stato costretto ad andarsene dalla propria stessa maggioranza.

Il primo, per banale che possa sembrare, è il fatto che ha mentito, più volte, in maniera del tutto evidente, arrivando a insultare le loro intelligenze (vi ricordate tutte le manfrine sui suoi rapporti con la famiglia di Noemi Letizia? Il padre autista di Craxi ...) ai propri cittadini.

Per una menzogna, una sola, Bill Clinton rischiò d’essere defenestrato e penso ancora oggi, pur con tutta la stima che ho di lui come politico, che il fatto che sia rimasto alla Casa Bianca, nonostante tutto, rappresenti un pericolosissimo precedente per gli Stati Uniti d’America. 

Berlusconi mente automaticamente, senza il minimo sforzo apparente e su qualunque cosa; inventa date e dati (lo stesso numero dei suoi processi varia da intervista a intervista), offre motivazioni puerili ai propri comportamenti (se davvero credeva che Ruby fosse la nipote di Mubarak, allora è completamente andato), ricostruisce in modo completamente distorto, fantastico, il proprio rapporto con il mondo.

Indro Montanelli, che lo conosceva benissimo, diceva che fosse un bugiardo patologico; un uomo che mentiva per istinto e che mentiva soprattutto a se stesso: capace di convincersi immediatamente che quella, la menzogna che aveva appena pronunciato, fosse la verità.

Con gli anni è solo peggiorato e il suo gioco si è fatto più scoperto. Continua a mentire con la più assoluta convinzione, ma con l’età ha perso memoria e brillantezza intellettuale: cade in contraddizione a distanza di minuti; a volte dentro la stessa frase.

Un personaggio da cui non compreremmo un'auto usata e che certo non vorremmo come socio d’affari. Un politico di cui nessuno si può fidare ad iniziare dai suoi compagni di partito; un Presidente del Consiglio che non può chiedere, ai propri cittadini, assolutamente nulla.

La seconda evidentissima ragione per cui Silvio Berlusconi dovrebbe essere cacciato dalle file del PdL, prima ancora che dalla presidenza del Consiglio, è il suo utilizzo, per soddisfare i propri privatissimi appetiti, di denaro e cariche pubbliche. Quell’uomo, insomma, se le accuse si rivelassero vere, andrebbe ad escort con i soldi dei contribuenti (quelli che il buon Tarantini e l’ottimo Lavitola puntavano ad avere, per esempio) e retribuirebbe le migliori tra loro con pezzi della nostra sovranità. In questo non c’è proprio nulla di privato; siamo sotto al livello minimo della pubblica decenza anche per paesi del secondo e del terzo mondo.

Vicende come quella della signora Minetti, per capirci, porterebbero, da sole, alla fine della carriera politica del suo protettore in qualunque democrazia, anche nella più corrotta. Non c’è nulla di sudamericano in queste storie: nessun paese del Sud America è in queste ridicole condizioni.

La ricattabilità dei suoi comportamenti, è la terza ragione per cui il PdL per primo dovrebbe rimuovere Berlusconi dalla sua carica. In una delle intercettazioni telefoniche divulgate nelle scorse settimane si può ascoltare la signora Tarantini dire a Lavitola d’essere pronta, col marito, nel caso non venissero soddisfatte le loro richieste, a mettere il Presidente del Consiglio al muro. Se ricattarlo è alla portata di personaggi di tale lega, che ci vuole a capire che quell’uomo è un pericolo per la sicurezza dello Stato? Che quel che la signora Tarantini pare disposta a fare per denaro, potrebbe esser già stato fatto, in cambio di ben altro, dai servizi d’informazione di potenze straniere.

Che scelte cruciali della nostra politica estera potrebbero essere legate a un paio di mutandine.

Di fronte a considerazioni di questo tipo, le solite obiezioni presentate dai difensori a pagamento di Berlusconi appaiono del tutto irrilevanti.

Quante telefonate hanno intercettato i giudici napoletani? Cento? Centomila? Un milione?

E cosa importa? Nulla, così come nulla importa che anche X, Y o Z non sia uno stinco di santo o che non vi sia nulla di penalmente rilevante nelle menzogne e nelle cariche pubbliche distribuite per meriti sul campo dell’amore.

Quel che importa è che in un momento cruciale per la sopravvivenza dell’Italia, un uomo moralmente debole, incapace di contenere i propri appetiti, esposto al ricatto, è ancora il Presidente del Consiglio. Che un simile uomo non ha le doti minime per guardare in faccia gli italiani e chieder loro i sacrifici che si renderanno necessari per salvare il paese. Che al timone della nostra barca c’è il meno stimato dei capitani; guardato ormai dall’alto in basso dai suoi pari e tenuto fuori (si veda la visita congiunta di Sarkozy e Cameron in Libia) da qualunque decisione importante. Uno sguattero a cui si telefona poi, a cose fatte, per dirgli quel che ci si aspetta che faccia.

In un paese normale, se il PdL fosse un partito normale, e uomini normalmente decenti fossero i suoi parlamentari, Silvio Berlusconi sarebbe già da molto stato costretto al ritiro. Un altro (Tremonti, Alfano o fate voi) avrebbe preso il suo posto e l’Italia avrebbe ricominciato a guardare innanzi.

Purtroppo di decenza dentro il PdL non ne rimane. Non rimangono uomini in un partito che ha, per definizione, un signore e padrone; solo marionette.

Le stesse che ripetono il mantra “primarie solo se non c’è Berlusconi”, quasi che questi fosse investito da chissà quali divine prerogative e a lui non si applichino i normali strumenti di democrazia interna di un partito.

Le stesse che hanno creato una nuova categoria oltre quelle del vero e del falso: quella del berlusconiano.

“Ha detto cosi?” Ridacchiano quando viene fatto notare loro che il presidente del consiglio si è lascio scappare l’ennesima menzogna: “Beh, si sa com’è fatto”.

E così, berlusconescamente ridacchiando, stanno conducendo il paese alla rovina e, se la storia ci insegna qualcosa, avviando se stessi alla peggiore delle fini.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.144) 27 ottobre 2011 14:41
    Damiano Mazzotti

    Per i bugiardi patologici che mettono in pericolo la vita degli altri esiste il Trattamento Sanitario Obbligario. Non si possono tollerare per sempre le persone moleste e indigeste.

  • Di paolo (---.---.---.108) 28 ottobre 2011 17:25

    Hai detto bene Daniel : " in un paese normale ,se il Pdl fosse un partito normale e uomini normalmente decenti ........ ".
    Come vedi ricorre quasi ossessivo il concetto di normalità , o meglio di una anormalità unica italiana .

    Hai però dimenticato di dire che neppure l’opposizione politica è normale ,poi che non abbiamo media di informazione normali , che non abbiamo una giustizia normale e potrei continuare quasi all’infinito .
    La conseguenza è che Silvio Berlusconi si configura come il degno rappresentante di questo paese ,essendo la sua anormalità la sintesi di tutte le anormalità che ci affliggono .

    Quindi non solo non verrà cacciato dal suo partito ma molto probabilmente non riusciremo neanche a scacciarlo dal suo scranno di potere ,fatto salva madre natura che appare come l’unica via liberatoria .
    Cos’ è se vi pare.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares