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Berlusconi, Fini & Co: come ti acchiappo tutta la Nazione...

Berlusconi, Fini & Co: come ti acchiappo tutta la Nazione...

Accesi dibattiti riempiono in queste ore testate giornalistiche e trasmissioni televisive.

Da un lato una delle ultime “scoperte” di qualche speculazione stavolta – pare – per opera dell’ormai dimesso Ministro Scajola. Dall’altra il tormentone della “divisione” idealistica e politica fra Berlusconi ed il Presidente della Camera Gianfranco Fini.

C’è chi parla di un Fini in edizione riveduta e corretta di una qualche nuova tipologia di Sinistra. C’è che parla di profonda divisione per argomentazioni del tutto personali e che esulano dal contenuto prettamente politico. C’è chi pendsa di averci capito qualcosa. Chi non ci capisce niente. Chi, stufo di non capirci nulla dopo aver pensato di aver capito tutto, chiude il quotidiano nazionale che aveva in mano, cambia canale televisivo e dal dibattito politico si lancia alla visione dell’ultimo reality che propina la programmazione del momento.

Intanto, negli ambienti politici c’è fermento. Tanto fermento. Tanto al punto da non parlar più di politica ma una volta di più di attacchi, contro attacchi, piagnistei, dimissioni, allontanamenti, baruffe. Un po’ come quando andavamo alle elementari, e l’ambiente scolastico si trasformava per noi, piccoli adulti in divenire, nella piazza pubblica della vita che avremmo vissuto: ricordate i calci dati per una merendina rubata, una gomma per cancellare più bella o le trecce tirate per una bambola non posseduta? Ecco: è lo stesso.

Non cambia nulla di quel periodo che sarebbe dovuto servire a crescere. I comportamenti di chi dirige la nazione sono pressoché gli stessi.

... Ma siamo proprio sicuri che nei palazzi del Potere si litighi, ci si aggredisca, si dividano strade e percorsi politici e ci si odi al punto da darne spettacolo fino alle parolacce ad ogni pie’ sospinto?

Personalmente credo di no. Ho visto politici azzannarsi a telecamere accese per abbandonarsi poi in abbracci e pacche sulle spalle a telecamere spente.

E poi, proviamo a ragionare.

La Sinistra in Italia è stata del tutto tranciata. Ci si è riusciti con un lavoro di cesello compiuto nell’ultima manciatina di anni. Perché è stato fatto? Perché gli ultimi passionari della Sinistra rappresentavano un brandello di passione politica che infastidiva Destra e nuova Destra.

Così, si è scelto e deciso di farne a meno. Si è creato un Partito Democratico del tutto fittizio se seguiamo l’inattività omnia degli ultimi anni, e si è cancellato ogni migliore e peggiore ricordo della Sinistra storica. Via tutto. I cittadini simpatizzanti si riconoscano in qualcos’altro. Ecco quindi che, un canale di persone orfano di partiti e di ideali, pian piano vanno a riempire il Partito Democratico rendendolo – sulla carta – partito si opposizione.

Certo, dai oggi e dai domani, per totale mancanza di contenuti ecco che anche l’ultimo dei pensatori coerenti capisce che di contenuti concreti questo partito non ne ha. E comincia a distaccarsi. Cercando affannosamente intorno a se qualcosa o qualcuno che possa esser di supporto alle proprie confusissime idee politiche. E cosa trova? Il nulla.

Un nulla fatto proprio di nulla. Un bel niente grande come una casa.

Per un po’, il partito di maggioranza, va avanti col “plauso del popolo sovrano”: a parole e dati falsati, tutta l’Italia vota PdL. Ma nella realtà dati e preferenze non concordano affatto. Milioni di persone lasciate a se stesse e senza nemmeno l’ombra di un leader di riferimento e di azioni concrete da avallare.

Pensa che ti ripensa... Ecco l’exploit di Gianfranco Fini. Creatore con Berlusconi di Forza Italia, ultimo prosecutore di un ideale di Destra fermamente riconosciuto, ecco che all’improvviso si mette a far le bizze e ripudia e rinnega “ideali di plastica” canzoncine/slogan degne della peggiore “La Corrida” (“...meno male che Silvio c’è”) e si mette in testa di far “la differenza”.

Nel giro di alcuni mesi, perfino alcune persone di Sinistra cominciano ad individuare in Fini una qualche parvenza di Sinistra. Nei social network si parla di un Fini comunista, addirittura. Lui va avanti imperterrito, fondando la propria ancora inespressa ribellione al potere assoluto del PdL su discorsi condivisibli da molti: sostegno agli extracomunitari, democrazia, equità sociale, supporto alle fasce deboli... Come non appassionarsi a cotanta “novità di pensiero”?

Ecco quindi che, nel giro stretto di pochi mesi, Fini crea una nuova realtà: non si è capito bene quale, ma almeno è nuova.

Ora: alzi la mano chi è convinto che Fini e Berlusconi abbiano realmente litigato e siano oltre l’orlo della crisi. Ero certa: tante mani alzate. Ora: alzi la mano chi pensa che la ribellione di Fini sia in realtà una mossa strategica magistrale per accaparrarsi – tutta intera – la preferenza della nazione. Nemmeno uno che alzi la mano? Peccato.

Eh sì, perché se riflettete un po’ su questa mia riflessione, vi accorgerete che tanto folle non è.

Berlusconi rappresenta ancora la maggioranza e conta su un elettorato invidiabile. Bossi ormai è “padrone” del Nord Est della Nazione. Mancava all’appello, quella fetta di elettorato che descrivevo prima: le persone di Sinistra, quelle di Centro, quelle di Destra vera e quelle deluse da un Partito Democratico senza una vera idea, senza progettio e senza voglia di far la rivoluzione per cambiare le sorti del Paese.

La soluzione: la mossa strategica da manuale. Un finto strappo fra l’attuale Presidente del Consiglio ed il suo Presidente della Camera. Si “dividono” virtualmente, ma per prendersi tutto il “malloppo”: l’Italia.

Vi appare folle? Illogico? Impossibile?

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