• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Auto blu & altri privilegi: dalle parole ai fatti

Auto blu & altri privilegi: dalle parole ai fatti

Quando ci stancheremo di dare sfogo alla nostra rabbia, parlando (e scrivendo) sempre sugli stessi argomenti e di restare comunque al palo, senza sortire effetto alcuno?

La non-domanda non merita ovviamente risposta, giacché sto giusto appunto scrivendo sull’argomento. Vale solo come considerazione generale, rammaricata, provocatoria ed autocritica: con l’occasione del deficit, dello sperpero di anni ed anni, della moralità e tanti altri belli ed altisonanti concetti, stiamo focalizzando l’attenzione sul “poco o niente”: sulle auto blu o sullo stipendio dei parlamentari: la liturgia del gossip esonda nelle proteste mediatiche.

Ma allora perché non protestare delle “scorte” ai politici che, pare, siano destinate per sempre anche a coloro che hanno svolto (ma da anni non più) ruoli istituzionali, di governo: non sarebbe il caso di modificare immediatamente la norma di riferimento?

Sappiamo e sapevamo bene di quante migliaia, forse centinaia di migliaia di auto blu siano in circolazione (recentemente ho letto più di 800.000 mila: ma basta soggiornare a Roma per non stentare a crederlo). Sappiamo anche che i nostri politici sono pagati più che bene: e lo sapevamo già ben prima della crisi. Io temo però gli argomenti di tendenza (come coloro che acquistano un cane perché lo vedono in qualche pubblicità), quando sembra che stia per scoppiare un’insurrezione popolare (Dio ce ne scampi) o l’emanazione di norme epocali risolutive, e poi, magicamente, l’oblio umano ineludibile tutto spazza via, come il vento le foglie secche.

Non so se la situazione che stiamo vivendo, chi più drammaticamente chi meno, si sedimenterà, se avrà una sua fisiologica e positiva soluzione, se il tempo risolverà, come accade in natura in qualunque tipo di evento. Certamente il tempo risolve in qualche modo, ma non necessariamente a nostro favore, nel senso che noi vorremmo, e difficilmente, aspetti economici nazionali e/o globali. La figura di un deus ex machina ha improntato nel passato un certo tipo di cultura e rimanda ad un fatalismo imprudente e rischioso.

Continuiamo pure a parlare (e a leggere) di auto blu, ma ricordiamo che prima della soluzione va identificato con lucidità il problema: e il nostro problema principale, a mio avviso, è riuscire a far sì che il carico fiscale (e morale) vada a ricadere - con criterio di equità distributiva e proporzione - su tutte le categorie di lavoratori (nessuno si senta escluso): e non solo su talune alle quali, magari, si propone di ridurre i buoni pasto per ripianare il deficit.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares