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Aumento di capitale per UNICREDIT. Chi si è mosso?


 

Manca un giorno alla chiusura dell’aumento di capitale di Unicredit (23 gennaio) e solo allora si saprà se i diritti di opzione che sono stati acquistati sul mercato ufficiale saranno presentati per l’esercizio dell’opzione medesima (4 nuove azioni ogni 55 diritti presentati).

Il potenziale sottoscrittore per ogni azione nuova dovrebbe versare 3,083 euro. Tenendo conto che lunedì 19 gennaio l’azione Unicredit ha fatto segnare il minimo storico di 1,431 euro la ragione dice che non dovrebbero esserci sottoscrittori, quindi l’aumento di capitale andrebbe deserto e si passerebbe alla fase successiva - tanto cara al dottor Alessandro Profumo, amministratore delegato di questa gloriosa banca italiana che sta vivendo i suoi giorni peggiori.



Ma in borsa, specie quella italiana, l’irrazionale sta di casa. Nel caso Unicredit sono i numeri - tutti da dati ufficiali - a dirlo: sono stati stipulati 11.242 contratti con i quali sono passati di mano ben 5.376.238.111 diritti di opzione con una spesa di euro 1.541613 , veramente irrisoria,tenendo conto che l’acquirente o gli acquirenti potrebbero sottoscrivere più di un terzo delle emittende azioni e diventare così il primo azionista di questo istituto di credito. Altrimenti qualcuno ha gettato al vento poco oiù di un milione e mezzo di euro.

Uno scriteriato?
Tra un giorno si svelerà questo piccolo mistero, in attesa di conoscere cosa riserberanno i conti annuali e chi li presenterà perchè sul timone nelle mani di Profumo non c’è proprio di esserne certi.

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